«…e la poesia no l’è in gnessuna lengua / in gnessun logo - fursi». Così, in Filò (1976), Andrea Zanzotto dichiara l’imprendibilità della lingua poetica. Poi, subito dopo, in Il Galateo in Bosco (1978), quell’invenzione dialettale, deissi della negazione, riemerge dalle nebbie dell’oblio: «Ed è così che ti senti nessunluogo, gnessulógo (avverbio) / mentre senza… Continue reading «…e la poesia no l’è in gnessuna lengua». Zanzotto e la pantera profumata