avvenimenti · In primo piano

«Chi vò fa paura, nun po avè paura»

Partiamo da un presupposto fondamentale per chiunque leggerà le righe che seguono: Qualcuno è vivo è un romanzo. Non un testo saggistico, non un trattato storico sulla banda della Magliana, non un diario di confessioni criminali. In parte pure autobiografico, magari, ma un romanzo a tutti gli effetti, refusi compresi (che, specie quando un romanzo… Continue reading «Chi vò fa paura, nun po avè paura»

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Un mondo di simboli e allegorie. Dialogo con Davide Seidita

Fuori dal senso comune, spesso livellante, il fantasy è un territorio fertile, una miniera di simboli, immagini, forme capaci di intercettare le zone dell’immaginario deputate alla costruzione di miti e/o archetipi volti a illustrare, almeno in parte, certi aspetti del reale. È per questo motivo che ti sei avvicinato a tale genere? Qualche anno fa… Continue reading Un mondo di simboli e allegorie. Dialogo con Davide Seidita

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Quasi un haiku in prosa

La foto di copertina è di Sandro Allegrini Col suo ultimo libro, Vita mia (Rizzoli, 2024), Dacia Maraini svela il disegno unitario che presiede alla sua produzione narrativa di carattere autobiografico e memoriale, ricomponendo intorno a questo centro finora invisibile un’intera costellazione di opere, di grande suggestione e complessità, che riguardano gli anni della sua… Continue reading Quasi un haiku in prosa

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Fiction no-fiction: “Storia della colonna infame”

Ha goduto (e gode) di largo (e immeritato) successo il pamphlet della Storia della colonna infame, per presunte sue qualità storiche, nell’impianto complessivo e nello sviluppo strutturale, soprattutto, se letto in rapporto al romanzo, I promessi sposi, del quale costituirebbe un unicum narrativo. In realtà, quest’opera era nata come già collegata con il Fermo e… Continue reading Fiction no-fiction: “Storia della colonna infame”

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Lettera a Francesco Fiorentino a proposito del suo romanzo “Cinque giorni fra trent’anni” 

L’immagine di copertina è di Enrico Pulsoni Caro Franco, questa settimana ho letto per la seconda volta con piacere e divertimento il tuo romanzo. Sarò di parte, ma mi è molto piaciuto. Intanto mi ha un po’ spiazzato, e dunque incuriosito per come è costruito, sei riquadri al femminile, non autonomi e staccati, ma a… Continue reading Lettera a Francesco Fiorentino a proposito del suo romanzo “Cinque giorni fra trent’anni”