Il conflitto d'interesse non è solo una voce ma qualcosa di molto fondata, esiste una rete di scambi: spesso il critico ha una doppia veste, i giornalisti a loro volta diventano romanzieri, concorrono ai premi letterari: è quindi raro che scrivano contro il Campiello o lo Strega, che sperano di vincere a loro volta in futuro. Tutti questi scambi sono all'ordine del giorno, a volte sono più mascherati: il romanzo di Veltroni, a esempio, non lo si fa recensire dal critico letterario che potrebbe esprimere un'opinione negativa, ma lo si fa recensire da qualcuno che non si occupa di letteratura, anche se trattandosi di un romanzo andrebbe considerato alla stregua di altri romanzi. Insomma si aggira la cosa facendolo recensire da una penna più favorevole.