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«…e la poesia no l’è in gnessuna lengua». Zanzotto e la pantera profumata

«…e la poesia no l’è in gnessuna lengua / in gnessun logo - fursi». Così, in Filò (1976), Andrea Zanzotto dichiara l’imprendibilità della lingua poetica. Poi, subito dopo, in Il Galateo in Bosco (1978), quell’invenzione dialettale, deissi della negazione, riemerge dalle nebbie dell’oblio: «Ed è così che ti senti nessunluogo, gnessulógo (avverbio) / mentre senza… Continue reading «…e la poesia no l’è in gnessuna lengua». Zanzotto e la pantera profumata

avvenimenti · In primo piano

L’alterazione come radice della poesia

Una vocazione certamente lirica trova conferma in questo Prossimo e remoto (peQuod, Ancona 2022, pp. 69), quarta stazione di un percorso di poesia che si segnala per energia e originalità. Eleonora Rimolo concentra in non molte pagine di componimenti preferibilmente brevi un paesaggio di allarme, di forze in aspro confliggere, di irrisolvibili aporie. La stimolante… Continue reading L’alterazione come radice della poesia

avvenimenti · In primo piano

Il mistero del vivere e la natura amica

  La bellezza della poesia di Claudio Damiani è nella naturalezza limpida del suo dire in versi, che si nutrono di pensiero e d’immaginazione, di quotidianità e di visioni. Con lui sono Petrarca e Pascoli, la lucente chiarità dell’uno e la precisione linguistica e il simbolismo del secondo; ma con lui sono anche Orazio, che… Continue reading Il mistero del vivere e la natura amica