Il Tex di oggi – «duro, serio, cupo» e così lontano dagli atteggiamenti ribellistici e antirazzisti del Tex di Bonelli (che era capace di essere ponte tra culture, tra la prateria dei coloni bianchi e il tepee del popolo rosso, tra il mondo dei wasp e quello degli ispanici e dei neri d’America) – a me pare diventato un personaggio come tanti, tra i tanti a disposizione sul mercato.