Sono sempre stato attratto dal libro e, dopo la RAI, lavorando in una casa editrice che era anche tipografia ho avuto un contatto diretto con la carta e ho potuto avvalermi delle macchine tipografiche anche per realizzare i miei libri su carta buvard. Un’attenzione particolare l’ho avuta anche per i testi che accompagnavano le mie opere, da De Chirico ai poeti come Raffaele Carrieri o Marisa Zoni che ha scritto per me 46 poesie per Lo scultore di carta, agli aforismi inediti di Antonio Tabucchi per i miei libri leporelli.