Agnese Lieggi, specialista di lingua spagnola e portoghese, dal 2005 è traduttrice freelance.
Autrice in italiano e spagnolo, collabora con diverse riviste (italiane e spagnole), dove pubblica recensioni, interviste, relative principalmente a nuove uscite editoriali: libri, musica, danza, teatro e arti visive. Da novembre 2014 ha scritto e condotto il programma radiofonico ¡Bari Vale!, in onda ogni domenica dalle ore 21.00 sulle frequenze di Radio Bari (FM 88.8), dedicato esclusivamente alla diffusione della cultura spagnola. Modera e conduce eventi nell’ambito della cultura ispanica.
Alberto Preti, già professore di Storia contemporanea e di Storia dello Stato sociale nell’Università degli Studi di Bologna, insegna Storia dei conflitti armati nell’Accademia Militare di Modena. I suoi studi e le sue pubblicazioni riguardano in particolare la costruzione della democrazia nel XIX secolo, le trasformazioni dell’economia e della società emiliano-romagnola fra la metà dell’800 e la metà del ‘900, la storia del fascismo, la seconda guerra mondiale, il movimento di Resistenza, il secondo dopoguerra.
Alberto Samonà è giornalista e scrittore. Dal marzo 2017 è direttore responsabile del quotidiano on-line ilSicilia.it
Alberto Simonetti (PHD in Filosofia e Scienze Umane) ha studiato a Perugia, Firenze e Urbino. Tra le sue pubblicazioni: Follia e politica, deComporre, 2014; L'insavio, Morlacchi 2016; La filosofia di Proust, Mimesis 2018; Il penultimo del pensiero, Mimesis 2019, La talea della terra, Morlacchi 2022. È autore di numerosi articoli, nonché di contributi in volumi collettanei in merito a vari argomenti pubblicati in numerose riviste filosofiche e afferenti le scienze umane.
Dottoressa di ricerca e cultrice della materia di Linguistica italiana, ha interessi legati alla storia della linguistica, alla dialettologia italiana e alla didattica dell’italiano a stranieri. Ha svolto alcuni periodi di ricerca all’estero, partecipando anche a convegni e seminari e dedicandosi all’insegnamento dell’italiano come lingua straniera. Attualmente è docente di italiano, storia e geografia nella scuola media.
Ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino (nel settore Bibliografia, Biblioteconomia, Archivistica); Dottore di ricerca in Scienze bibliografiche (Udine 2006) e in Storia (urbana e rurale) (Perugia 2012), si occupa di storia del libro, storia delle biblioteche, storia dell’Università, con attenzione particolare agli aspetti di storia delle idee e della cultura e delle istituzioni culturali per i secoli del lungo Rinascimento (1350-1650). Negli ultimi anni la sua attività di ricerca si è concentrata sulla prima produzione a stampa con focus sui testi giuridici, e si è svolta nell’ambito del progetto 15cBOOKTRADE (ERC 2014-19), basato presso la Università di Oxford e svolto in parnership con la British Library presso cui AP ha costantemente portato avanti i suoi lavori negli anni 2014-18. A lungo ha studiato, e continua a studiare, la biblioteca privata di Prospero Podiani, fondatore della Biblioteca Augusta di Perugia, cui ha dedicato la ricerca del dottorato in Scienze bibliografiche e per cui il Comune di Perugia nel 2016 le ha chiesto una lectio magistralis e affidato la co-curatela della mostra commemorativa nel 4. centenario della morte di Podiani. Bibliotecario e archivista, ha svolto attività professionale soprattutto presso l’Università di Perugia, dove ha partecipato attivamente a una serie di mostre e convegni legati alle celebrazioni del VII centenario e dove ha avviato un progetto di valorizzazione delle collezioni speciali. Membro della Società Scientifica di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche e di numerose associazioni culturali ha svolto attività di promozione culturale e partecipa regolarmente a convegni nazionali e internazionali.
Alessandro Clericuzio insegna Lingua e Letteratura Angloamericana all'Università degli Studi di Perugia. Si occupa prevalentemente di letteratura del Novecento, di teatro, cinema e cultura di massa, in prospettiva transnazionale e di gender studies. Sue recenti pubblicazioni sono apparse sulle riviste Acoma, Annali di Ca' Foscari, Iperstoria e Letteratura & Letterature, e sulla rivista brasilianaDramaturgia em foco.
Alessandro Gnocchi è nato a Cremona il 3 agosto 1971. Ha studiato a Pavia e Firenze. Tra le sue pubblicazioni, l’edizione critica delle Stanze di Pietro Bembo (Sef, 2003) e la curatela degli scritti di Guido Keller, Ala = Pensiero e Azione. Scritti di un rivoluzionario fiumano (Giubilei Regnani, 2019). È caporedattore (cultura e spettacoli) del “Giornale” dal 2009.
Chief Digital Marketing Officer (Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A.)
Dopo la laurea specialistica in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica di Milano, nel 2016 consegue il Dottorato di Ricerca in “Scienze Bibliografiche del Testo e del Documento” presso l’Università degli Studi di Udine. Oltre a vari interventi a convegni specialistici e diversi articoli sulla storia della stampa tra ’400 e ’800, è autore della recente monografia Itinera ad loca sancta. I libri di viaggio delle biblioteche francescane di Gerusalemme (Milano, ETS, 2017). All’interesse per la ricerca storica, si affiancano competenze specifiche nei campi della progettazione web e della gestione di database bibliografici. Dal 2012 collabora stabilmente con il CRELEB – Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca dell’Università Cattolica, come responsabile dei progetti web (portali di biblioteche e database bibliografici) e come segretario di redazione per le riviste e le collane pubblicate. Dal 2013 è docente del “Laboratorio di Redazioni Web” presso l’Università Cattolica di Milano e dal 2017 è tutor del Master di II livello in Professione Editoria Cartacea e Digitale dell’Università Cattolica e del Master BookTelling Comunicare e vendere contenuti editoriali. Dal 2019 è docente del corso “Discipline della memoria” presso l’Università Cattolica di Brescia.
Alessandro Zironi è professore ordinario di Filologia Germanica presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Nella sua carriera accademica ha prestato servizio anche presso gli atenei di Padova e Ferrara. Possiede il titolo di dottore di ricerca in Germanistica (Filologia germanica). La sua attività di ricerca si concentra sulle lingue e letterature gotica e longobarda; sulla ricezione e riscrittura della tradizione culturale germanica in età moderna e contemporanea; sugli aspetti culturali germanici all’interno dei testi alto medievali. Si occupa inoltre delle relazioni fra la cultura germanica all’interno del più ampio contesto rappresentato dal mondo europeo medievale. Analizza i testi germanici con metodologie filologiche, linguistiche e comparative al fine di recuperare il contesto culturale in cui furono prodotti e/o copiati.
Fra le sue pubblicazioni: L’eredità dei Goti. Testi barbarici in età carolingia (Spoleto 2009); Il monastero longobardo di Bobbio. Crocevia di uomini, manoscritti e culture (Spoleto 2004); I Longobardi gente germanica, in I Longobardi in Italia: lingua e cultura (Alessandria 2015); William Morris and the Poetic Edda, in Studies in the Trasmission and Reception of Old Norse Literature (Turnhout 2016); Il Carme di Ildebrando: un padre, un figlio, un duello (Milano 2019).
Alice Frappampina ha studiato Filologia moderna presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Attualmente frequenta il secondo anno del Corso di Dottorato in Lettere, Lingue e Arti a Bari, e lavora a un progetto di ricerca dal titolo “Tra donne: l’omosessualità femminile nel romanzo francese moderno e contemporaneo”.
Amedeo Galbusera si è laureato in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso l’Università degli Studi di Bergamo con una tesi dal titolo “Bernard Noël: Le musicien du silence”, avente come relatore il poeta Fabio Scotto. Presso il medesimo ateneo frequenta attualmente il corso di laurea magistrale in Intercultural Studies in Languages and Literatures.
È attualmente Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute e abilitato alla docenza di prima fascia nel settore concorsuale 10/E1 - FILOLOGIE E LETTERATURE MEDIO-LATINA E ROMANZE nella prima sessione ASN 2016. Afferisce al Collegio di Dottorato in Scienze del Testo dell’Università di Roma La Sapienza. La sua attività di ricerca concerne soprattutto la tradizione manoscritta del romanzo francese medievale e le origini della lirica romanza. Ha coordinato l'unità di ricerca del Dipartimento di Linguistica e Letterature Comparate dell'Università di Cassino su «Lirica e romanzo in versi nella Francia medievale: repertorio tematico e lessicale» nel quadro del Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (cofin MIUR 2004) su «Biblioteca e strumenti della lirica romanza dalle origini al XIV secolo». Nell'ambito dello stesso progetto, ha organizzato il seminario su «Consistenza lessicale e articolazioni tematiche del romanzo medievale», Gaeta ott. 2006. Dal 2008 al 2010 ha diretto il Centro Interdipartimentale di Ricerca su Traduzione e Tradizione dell’Università di Cassino, organizzando insieme a Maria Teresa Giaveri e Franco Marenco il convegno su «Traduzione e innovazione dei sistemi e dei canoni letterari (Ischia 19-21 settembre 2009 - Gaeta 1 ottobre 2009), in collaborazione con la Scuola di Dottorato in Studi Interculturali e il Centro per lo Studio e l’Edizione dei Testi dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e la Scuola di Dottorato in culture Classiche e Moderne dell’Università degli Studi di Torino. Ha collaborato all’organizzazione della mostra su «I libri che hanno fatto l’Europa con L’Accademia Nazionale dei Lincei». Dall’edizione 2016-2017 partecipa alle attività dei Lincei per la Scuola, tenendo lezioni nel programma per la scuola secondaria di primo e secondo grado, coordinato da Roberto Antonelli e Giovanna Santini, intitolato «Per una didattica della letteratura italiana ed europea». Fa parte del comitato scientifico della rivista internazionale «Segno e Testo» e del comitato di redazione della rivista internazionale «Critica del Testo». Tra gli ideatori di «AnticoModerno», ha partecipato alla concezione, alla redazione e alla stampa dei cinque numeri della collana. In seguito, ha ideato e diretto la «Rivista di Filologia Cognitiva» (gen. 2003- ) in collaborazione con Paolo Canettieri e fa tutt'ora parte del comitato editoriale della sua evoluzione, il periodico online open-access della Sapienza «Cognitive Philology» (dal 2007). Dirige la nuova serie della collana di Filologia Classica e Medievale de «L’Erma» di Bretschneider.
Andrea Brusoni è un ex giovane provenzalista con un passato di cantante in una punk band di provincia. Collabora da sempre con il Centro Fumetto "Andrea Pazienza" di Cremona, ama viaggiare e alle soglie dei 50 anni ha cambiato vita per dedicarsi all'insegnamento. Ogni tanto scrive
Laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, ha conseguito un MA in History of the Book, conferitogli dalla School of Advanced Study, University of London. Dal 2002 è il Curatore delle Collezioni di Italiano (Italian Collections Specialist) presso la The London Library. La sua attività di ricerca ha riguardato la storia del Regno di Napoli, l’Italia preunitaria, il periodo risorgimentale e l’esulato politico italiano in Gran Bretagna. Autore di alcuni saggi in riviste specializzate e opere collettanee. Per il Dizionario del liberalismo italiano (Rubbettino, 2015), ha redatto le voci relative a: Pietro Colletta e Florestano Pepe. Presidente dell’Italian Studies Library Group (ISLG) ed editore dell’ISLG Bulletin; ha collaborato come guest editor con la rivista Modern Italy, pubblicata dall’Association for the Study of Modern Italy (ASMI).
Andrea Detoma nasce l’8 febbraio 1993 a Spoleto ( PG ). E’ un amante dello sport, della musica ( ex clarinettista ) e del teatro. Finisce il liceo scientifico e si scrive alla facoltà di Informatica a Perugia; anno non perso, perché lo aiuta a capire qual è il suo vero interesse: la letteratura. Nel luglio 2016, infatti si laurea a Perugia in Lettere Moderne, con una tesi su Ardengo Soffici. Ora vive a Padova dove frequenta la magistrale in Filologia Moderna.
Angela Arsena ha insegnato Storia e Filosofia nei Licei del Salento. Si è laureata presso l’Università di Lecce e ha conseguito un dottorato in Filosofia presso l’Università Pontificia Antonianum di Roma, discutendo una tesi in epistemologia con il filosofo Dario Antiseri. Si interessa di mistica e filosofia della religione; si è occupata del fondo scritti Schott-Kerényi, conservato nell’archivio della Biblioteca Augusta di Perugia. Nel 2012 ha vinto la prima edizione del premio Elémire Zolla per la ricerca. Ha contribuito alla voce “Mistica” nel Dizionario Zolliano edito dall’Associazione Internazionale di Ricerca Elémire Zolla. Si occupa di interpretazioni del mito nel pensiero filosofico contemporaneo e di didattica della filosofia.
Angela Bianchi è professoressa associata di Glottologia e linguistica presso l’Università di Macerata.
È membro della Sezione di linguistica, letteratura e filologia (SeLLF) e del Centro di Antropologia del testo, Dipartimento di studi umanistici, Università degli studi di Macerata.
È componente del Collegio docenti del Dottorato in Scienze Umanistiche, Università degli studi Guglielmo Marconi, Roma.
Le sue aree di ricerca spaziano dalla linguistica storica, in particolar modo di area romanza e in riferimento al problema della scrittura delle lingue romanze, su cui ha pubblicato il volume Stat Roma pristina nomine...Lingua e scrittura nella Romània linguistica (Roma, Il Calamo 2018) alla storia del pensiero linguistico, dall’etimologia alla lessicologia e alla semantica lessicale.
Lavora da anni all’approfondimento della speculazione linguistica in Leopardi, con particolare attenzione agli aspetti etimologici, terminologici e sociolinguistici. Ha pubblicato sul tema i volumi: La mia scrittura sarà delle lingue. Idee e teorie linguistiche nell'ipertesto leopardiano (Roma, Il Calamo 2019) e Pensieri sull’etimo. Riflessioni linguistiche nello Zibaldone di Giacomo Leopardi (Roma, Carocci, 2012). Ha dedicato a questi temi sia la tesi di laurea sia la dissertazione di dottorato, risultate entrambe vincitrici rispettivamente dei Premi Giacomo Leopardi per la IX edizione del 2003 (sezione tesi di laurea) e per la XI edizione del 2009 (sezione tesi di dottorato).
Studia le istanze linguistiche nell’ambito della linguistica della langue e della parole nella riflessione saussuriana. Si occupa di metalinguaggio e terminologia linguistica, tema di ricerca di numerosi progetti, tra cui Metalinguaggio e grammaticografia europea ed extraeuropea: le teorie sintattiche per la formazione del concetto di ‘lingua’ nella storia delle idee (Prin 2022, di cui è Responsabile scientifica per l’unità di Macerata) e Le parti del discorso incontrano la retorica: alla ricerca della sintassi, nella continuità tra Medioevo ed Età moderna (di cui, da novembre 2020 a luglio 2024 è stata è Responsabile scientifica per l’unità di Macerata). Nello stesso ambito ha lavorato anche sul campo all’interno di ulteriori altri progetti tra cui: La terminologia della morfologia derivazionale, della grammatica, della glottologia nella tradizione linguistica italiana e internazionale (PRIN 2009/2011, Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università degli studi di Catania); Dizionario del Lessico Metalinguistico, Lessici specialistici e metalinguaggi: applicazioni in rete (PRIN 2003/05, Dipartimento di Ricerca Linguistica, letteraria e Filologica, Università di Macerata); Lingue speciali per il commercio estero (CIPE 36/2002, convenzione della Regione Marche con l’Università degli Studi di Macerata); Indicizzazione delle Antichità picene di G. Colucci (progetto nato nel 2008 dalla collaborazione dell’Associazione culturale “Giuseppe Colucci” di Penna San Giovanni e del Dipartimento di Ricerca Linguistica, letteraria e filologica, Università degli Studi di Macerata e ancora in corso); Progetto SCRIBE: SCRITTURE BREVI [PRIN 2010/11, Scritture brevi semplificazione linguistica, inclusione sociale: modelli e applicazioni, collaborazione per l’unità di Macerata (coordinatore D. Poli)].
Ha partecipato in qualità di relatrice a numerosi convegni nazionali e internazionali ed è autrice di diversi contributi apparsi su riviste e volumi.
È membro del Comitato scientifico della rivista «Aretè. International Journal of Philosophy, Human & Social Sciences», Areté Series - “Half A Classroom”. Costruire Opere Aperte (Issn: 2531-6249), Università degli studi G. Marconi, Roma (da febbraio 2021). È membro del Comitato Editoriale di «DigitCult @ Scientific Journal on Digital Cultures» (Isnn: 2531-5994, Università degli studi Guglielmo Marconi, Roma (dal 01/06/2017) ed è stata Coordinating Editor di «Digital Universities: International Best Practices and Applications», International and interdisciplinary open access Journal, GUIDE- Global Universities in Distance Education, Università degli studi Guglielmo Marconi, Roma (dal 01/06/2017 al 31/05/2018).
È socia del Sodalizio Glottologico Milanese (da novembre 2020), della SIG - Società Italiana di Glottologia (da dicembre 2016), della SLiR - Société de Linguistique Romane (da ottobre 2016), della SLI - Società di Linguistica Italiana [da settembre 2016]. È socia (dal 2009) e membro del Direttivo (dal 2013) dell’Associazione Culturale Antonio Santori che opera nelle Marche ed è socia corrispondente dell’Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti (dal 2006).
Anna Belozorovitch è nata a Mosca e ha vissuto tra il Portogallo e l’Italia, dove risiede stabilmente dal 2004. Ha da poco concluso un dottorato in Studi interculturali presso l’Università Sapienza di Roma, con una tesi sulla letteratura prodotta da autrici migranti provenienti da Paesi dell’Europa Centro-Orientale e il legame tra scrittura e violenza.
Ha pubblicato poesia e prosa, tra cui le raccolte poetiche: Anima Bambina (Besa 2005), Qualcosa mi attende (LietoColle 2013) e il romanzo in versi L’Uomo alla Finestra (Besa 2007). Nel 2015 sono usciti il suo romanzo 24 Scatti (Besa) e il volume Poesia (Lithos) di Kazimir Malevič da lei tradotto e curato. È da poco uscita la sua nuova raccolta di poesie Il debito (LietoColle 2017).
Greca di origine, vive a Perugia dove insegna lingua greca moderna.
Anna Maria Scaiola è stata Professore di Letteratura francese alla Sapienza – Università di Roma. Ha pubblicato tra l’altro saggi sulla cultura romantica, sul romanzo dell’Ottocento, su Hugo, Sainte-Beuve, Chateaubriand.
Anna Maria Vanalesti è nata a Faenza, si è formata a Bari, dove si è laureata in lettere e si è poi trasferita a Roma dove ha vissuto la sua intera carriera di docente e di preside di vari licei classici. Studiosa di letteratura italiana ha scritto numerosi testi per la scuola superiore, con la Società editrice Dante Alighieri: Lo specchio del Novecento ( Roma 1982), Mirra nell’ideologia tragica alfieriana ( Roma 1984), Leopardi e il fiore del deserto (Roma 1987), Storia della letteratura italiana (Roma 1993), Segni e percorsi (IV voll. di storia e antologia della lett. italiana Roma 1995), Lo Specchio (storia letteraria del 900 e 2000, Roma 2014), Il giardino di Elio Pecora (monografia e poetica, Roma 2016), Il firmamento di Dante (Roma 2018). Con la casa editrice Aracne ha pubblicato un volume di saggi critici, Transiti nella poesia (Roma 2015); con Albatros ha pubblicato un libro di fiabe, Lo scrigno delle fiabe (Roma 2012 e con Viola editrice il romanzo Via Marchese di Montrone (Roma 2018). Presiede un circolo letterario da lei fondato a Ostia, da diversi anni, Il leggìo del mare, dove svolge un’intensa attività di recensione e presentazioni di libri e di incontri con scrittori e poeti.
Anna Raimo è nata a Pisa il 25 dicembre 1995. Laureata magistrale con il massimo dei voti in Linguistica e didattica dell’italiano nel contesto internazionale presso l’Università degli Studi di Salerno e l’Universität des Saarlandes di Saarbrücken, ha in seguito conseguito un Master di II Livello in Didattica dell’Italiano L2 presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla linguistica e didattica della lingua italiana alla storia, letteratura e poesia contemporanea. Si è infatti occupata dell’italiano dei semicolti nella sua tesi di Laurea Magistrale e ha recentemente pubblicato un articolo su una particolare varietà della lingua italiana: "L’e-taliano: uno scritto digitato semifuturista?", in (a cura di S. Lubello), Homo scribens 2.0: scritture ibride della modernità, Franco Cesati Editore, Firenze 2019, pp. 159-164. Tra i suoi autori preferiti vi sono Mario Vargas Llosa, Jung Chang, Philip Roth, Azar Nafisi, Orhan Pamuk, Anna Achmatova, Rainer Maria Rilke, Federico García Lorca, Alda Merini, Bertolt Brecht e Wisława Szymborska. Le sue passioni sono la lettura, la scrittura di poesie e i viaggi, soprattutto in Germania, paese di cui adora la storia, la cultura, l’arte e i magnifici castelli.
Annalisa Volpone è professore associato in letteratura inglese presso l’Università degli Studi di Perugia e condirettore del CEMS (Centre for European Modernism Studies). Ha pubblicato diffusamente sul modernismo e sul postmodernismo, sulla poesia e la narrativa inglese del diciottesimo e del diciannovesimo secolo. I suoi ambiti di ricerca includono i rapporti tra letteratura e scienza (in particolare le neuroscienze) e il postumano.
Antonello Costa, classe ’97, si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli di studi di Roma “La Sapienza” nell’anno 2018/2019, con tesi dal titolo “Uomini e no e Dalla parte di lei: tra segni neorealisti e riprese isotopiche”, con relatore il docente Tommaso Pomilio. È collaboratore, curatore, relatore della rivista online “L’Incendiario”. Usando lo pseudonimo Avi, pubblica su questa i suoi racconti inediti. Sta concludendo gli studi del corso di laurea magistrale in Filologia moderna nel medesimo ateneo.
Antonello Tolve è il direttore responsabile di Insula europea (http://www.insulaeuropea.eu/antonello-tolve/)
Antonietta Di Vito, specialista in antropologia e didattica dell’italiano come L2, lavora nel campo della ricerca sociale e della formazione. Si è occupata di questioni classiche legate all’antropologia economia, dall’antiutilitarismo al dono, di etnografia scolastica e temi di antropologia della salute e della malattia. È autrice di diversi saggi e monografie. Si segnalano: Dono ed economie informali. Saggi di Antropologia economica, Roma, (2008) “Un antropologo nella scuola: dall’assimilazionismo all’intercultura” in AA.VV. Identità mediterranea ed Europa. Mobilità, migrazioni, relazioni interculturali, CNR-ISSM Istituto di studi sulle società del Mediterraneo, (2009); “La smart city come nuova utopia urbana”, nel volume collettaneo, Abitare insieme. Living together, Napoli, CLEAN Edizioni (2015). Ha inoltre tradotto inoltre Alfred Métraux, “La commedia rituale nella possessione” (Antropologia, Anno I, n. 1, 2011) e Marc Abélés, Politica gioco di spazi, per Meltemi, Roma. (2001). Nel 2021 ha pubblicato per i tipi de La Bussola La teoria della carruba. Con brevi accenni a come non ho imparato a cucinare, a carattere narrativo.
Antonio Castronuovo è saggista, traduttore e bibliofilo. È nelle redazioni delle principali riviste italiane di bibliofilia e scrive per il domenicale della «Gazzetta di Parma». Ha fondato l’opificio di plaquette d’autore “Babbomorto Editore”, dirige le “Settime diminuite” per l’editore Pendragon e le “Edizioni Libreria Galliera”. I suoi ultimi lavori: Dizionario del bibliomane (Sellerio), I luoghi di Pinocchio (in Pinocchio: un bugiardo di successo, La Nave di Teseo), Il male dei fiori: Baudelaire a processo (Rubbettino).
Antonio Freiles nasce a Messina nel 1943. Attivo anche come operatore culturale, quale stimolatore di contatti e scambi internazionali, sin dagli anni ’60 ha avviato intese con artisti di caratura internazionale (Burri, Pistoletto, Tilson, Tuttle, Kosuth, Oldenburgh, Ono, Ruscha, Bodman etc.). Negli anni ’70 ha fondato le riviste “Carte d’Arte Internazionale” e “Carte # (rivista monografica). È stato invitato ad aderire al World Print Council di San Francisco. Ha curato le rassegne di “Grafica Internazionale” per il Museo Regionale di Messina in collaborazione con Julian Andrews, Pat Gilmour, Malcolm Hardy (British Council, Londra), Jean Clair (Centre Georges Pompidou), Daniel Berger (Mezanine Gallery, Metropolitan Museum of Art, New York), Jeremy Lewison, Sarah Fox-Pitt e Elizabeth Underhill (Tate Gallery, Print Collection), con la Fondazione Maeght di Parigi, con Duck Jun Kwak (I.A.C.K – International Art Center of Kyoto) e con Zoran Kržišnik (Moderna Galerija Ljubljana). Ha curato inoltre varie mostre di libri d’artista tra le quali al Museo Regionale di Messina “Twentysix Gasoline Stations e altri libri d’artista. La Collezione Freiles”. Ha fatto inoltre parte come responsabile regionale dell’ART CLUB INTERNAZIONALE ’95 – Associazione artistica internazionale indipendente, sotto la presidenza di Piero Dorazio (segretario Luigi Sansone). Sito personale dell’artista: https://antoniofreiles.wordpress.com/
Antonio Montefusco ha studiato Lettere e Storia all'Università di Roma La Sapienza, e ha proseguito gli studi a Parigi. Ha insegnato a Düsseldorf, a Vienna, a Parigi e a Venezia. Attualmente è Professore Ordinario di Letteratura medievale all'Università della Lorena, in Francia. Ha scritto su Iacopone da Todi e su Dante, sulla storia degli intellettuali nel Medioevo e sugli spazi del dissenso religioso. Ha diretto un progetto di ricerca europeo sulla storia sociale della traduzione. Suoi libri recenti sono "Arctissima paupertas. Le Meditationes vitae Christi e la letteratura francescana" (Cisam, Spoleto); "Le lettere di Dante" (con Giuliano Milani, De Gruyter, Berlino); "Contestazione e pietà. Dissenso, memoria e devozione negli Spirituali francescani (xiii-xiv secolo)" (EBF, Milano).
Laureata in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Il campo di studio verte sul panorama della lirica italiana del secondo Novecento con un’attenzione particolare a una lettura comparatistica tra le esperienze poetiche e le discipline pittorico-scultoree di quest’epoca. Le sue attività di ricerca si svolgono tra Roma e Macerata.
Arianna Punzi è professoressa ordinaria di Filologia romanza all'Università di Roma "Sapienza". Si è occupata principalmente di romanzi tristaniani in antico francese, e della loro ricezione anche in altre aree linguistiche, con particolare attenzione ai volgarizzamenti di area italiana. Parallelamente ha dedicato indagini recenti al "Lancelot en prose" e alla formazione del ciclo del "Lancelot Graal". Ha studiato la trasmissione di letteratura classica nel Medioevo latino e romanzo, concentrandosi soprattutto sulla materia tebana e su quella troiana con attenzione alla diffusione nell'intera area romanza. Ha dedicato alcuni lavori alla Commedia di Dante Alighieri, con particolare riguardo all‘aspetto metrico. E' Direttrice responsabile della Rivista "Critica del Testo" e vicepresidente della Società filologica romana.
Asia Vaudo è nata nel '98 ed è scrittrice e poetessa. Tra le ultime pubblicazioni: la raccolta di racconti "Essere altro", (Edizioni Ensemble, 2020), la plaquette "storie di vecchi e di pane" (Lamberto Fabbri, "i quaderni del circolo degli artisti", 2021), la biografia "A Mauro, falla finita! La vera storia del boss della banda del buco" (CartaCanta Editore, 2023). Nel 2020 vince il Premio di poesia nazionale "Innesto"; nel 2022 è finalista al Premio Internazionale Europa in versi - sezione giovani. Riconoscimenti arrivano anche dal Premio Internazionale Alda Merini, dal Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti e dal premio Campiello Giovani. Oggi lavora a Roma nelle carceri di Rebibbia e di Regina Coeli a Roma e di Poggioreale a Napoli, dove tiene laboratori di poesia per i detenuti. Insegna la lingua italiana presso la casa famiglia San Paolo VI di Roma a bambini e mamme rifugiati. Collabora con Il Cenacolo delle Arti di Lamberto Fabbri con interviste settimanali a grandi autori della letteratura e dell'arte italiana contemporanea.
È traduttrice giapponese. Ha tradotto in giapponese Ettore Sottsass, "Scritto di notte" (2010, Adelphi: 2012, Kajima Institute Publishing, Tokyo) , Roberto Calasso, "Le nozze di Cadmo e Armonia" (1985, Adelphi: 2015, Kawade Shobo Shinsha, Tokyo) e “L’innominabile attuale” (2017, Adelphi: in uscita); è coautrice della traduzione in italiano di Higuchi Ichiyō, "Nigorie" (1895: Acque Torbide, 2015, Jouvence) , di Mori Ōgai, "Kanoyōni" (1912: Come se, 2015, Jouvence) e del poeta Hagiwara Sakutaro, “Aoneko” (1923-1934: La sintesi del gatto azzurro, 2022, RIVISTA).
Attilio Castellucci è laureato in Filologia Romanza presso la Sapienza, Università di Roma, materia nella quale ottiene anche il Dottorato di Ricerca. In seguito si trasferisce per cinque anni a Santiago de Compostela, dove lavorerà presso il centro di ricerche umanistiche “Ramón Piñeiro”. Attualmente lavora come tecnologo all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dove si occupa di comunicazione e realizza documentari; in passato ha esercitato anche con la qualifica di direttore di biblioteca. Per svagarsi, insegna alla Sapienza, Università di Roma, dove impartisce Lingua e Letteratura Galega ma, all'occorrenza, anche Filologia Romanza e Lingua Spagnola; materia, quest'ultima, che ha insegnato anche presso l'Università degli studi della Basilicata. Quando può, si dedica alla traduzione, con un discreto numero di titoli tradotti al suo attivo, soprattutto dal galego e dallo spagnolo, ma senza disdegnare altre lingue, quali il francese e l’inglese. È responsabile dell'accordo tra la Xunta de Galicia e la Sapienza, Università di Roma: dal 1999 dirige il CEG di Roma, il Centro di Studi Galeghi. Dal 2019 al 2022 ha fatto parte del Consiglio direttivo dell’AIEG, l’associazione internazionale di studi galeghi; attualmente, nella stessa associazione, fa parte del Consiglio Scientifico.
Aurora Guzzetti è nata il 01/03/2000 ad Assisi (PG): dopo essersi diplomata al Liceo Artistico “A. Magnini” di Deruta nell’a.s. 2018-2019, ha conseguito una laurea triennale in Filosofia e scienze e tecniche psicologiche nel luglio 2022 con una tesi bilingue italiano-tedesco, dal titolo “Lo statuto dell’icona. Da La prospettiva rovesciata al giorno d’oggi”, e una laurea magistrale con lode in Filosofia ed etica delle relazioni nel luglio 2024 con un elaborato dal titolo “Aporia dell’ombra. La croce che divise l’Europa”, presso l’Università degli Studi di Perugia. I suoi principali interessi concernono lo studio dell’arte, dell’etica, della filosofia e della storia, passioni che l’accompagnano sin da bambina.
Barbara Carle è una poetessa francoamericana, traduttrice e italianista. Dal 2003 è Professoressa d'Italiano presso la Sacramento State University.
Barbara Sosnowska si è laureata in lingua e letteratura italiana presso l’Università Jagellonica di Cracovia. È interprete e traduttrice della lingua italiana nonché autrice di dizionari e manuali per lo studio dell’italiano. Nel 2019 ha tradotto in polacco le Stanze di Pietro Bembo.
Gallega con corazón universal. Hija de padre montañero y madre osada y aventurera. Las alas nunca me las cortaron ni ataron, por eso vuelo libre.
Benedetta Lazzeri si è laureata in filosofia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, è stata dottoranda di ricerca presso la facoltà di filosofia dell'Università Friedrich Schiller di Jena nel progetto GRK "Autonomie heteronomer Texte in Antike und Mittelalter" con il quale collabora ancora come affiliato esterno al collegio. Il suo lavoro di ricerca si divide tra la filosofia teoretica e la filosofia delle religioni, con particolare attenzione alla Riforma protestante e all'influenza teologica e normativa del pensiero luterano e riformato nella tarda Modernità. Collabora con l'agenzia di stampa di Paolo Pagliaro 9Colonne, si interessa di politica ed attualità ed è appassionata di cinema.
Benedetta Vale nasce a Reggio Calabria nel 1998. Si laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna nel 2022 e attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Studi Classici, Italiani e Storia Europea all’Università di Perugia.
Bruno Mazzoni (Napoli, 1946), già professore di Lingua e Letteratura Romena all’Università di Pisa (avendo altresì insegnato nelle Università di Bucarest, UBB/Cluj-Napoca, della Calabria, Roma-La Sapienza, Firenze) e Preside per due mandati della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, è stato membro fondatore dell’Associazione Italiana di Romenistica-A.I.R. ed è doctor honoris causa dell’Università di Bucarest e di Universitatea de Vest di Timişoara. Ha pubblicato studi sulla poesia romena (I. Budai-Deleanu, M. Eminescu, T. Arghezi, I. Barbu, N. Stănescu, A. Blandiana, M. Cărtărescu), ha curato l’edizione critica di un ampio carteggio B.P. Hasdeu-Hugo Schuchardt (Liguori, 1984), di un ampio corpus di iscrizioni del cosiddetto “Cimitero allegro” di Săpânţa (ETS, 1999), si è occupato di problemi di storia della linguistica romena e romanza del XIX sec., ha coordinato il volume Geografia e storia della civiltà letteraria romena nel contesto europeo (Pisa University Press, 2010, insieme con A. Tarantino). Ha tradotto versi e prosa dall’opera di Ana Blandiana (Un tempo gli alberi avevano occhi, Donzelli, 2004, in collaborazione con Biancamaria Frabotta; L’orologio senza ore, Elliot, 2018, Variazioni su un tema dato, Donzelli, 2023), di M. Blecher (Accadimenti nell’irrealtà immediata, Keller, 2012; Cuori cicatrizzati, ivi, 2018), di Mircea Cărtărescu (per l’opera in prosa, edita da Voland: Travesti, 2000, 20162; Nostalgia, 2004, 20122; Perché amiamo le donne, 2009; i tre volumi L’ala sinistra, 2008, Il corpo, 2015, L’ala destra, 2016, che compongono l’ampia trilogia intitolata Abbacinante; il prosimetro Il Levante, 2019; per il Saggiatore, Solenoide, 2021 e, per La Nave di Teseo, Melancolia, 2022; nonché due antologie di versi cartareschiani: Poesie d’amore. CD doppio, Pagine, 2003; Il poema dell’acquaio, Nottetempo, 2015), di Denisa Comănescu (Ritorno dall’esilio, in collaborazione con Mihai Banciu, Transeuropa, 2014), di Herta Müller, premio Nobel 2009 per la Letteratura, con l’unico suo libro di versi-collage composto in lingua romena (Essere o non essere Ion, Transeuropa, 2012), di Matei Călinescu (Vita e opinioni di Zacharias Lichter, Spider&Fish, 2021), di Matei Vişniec (Lisistrata, mon amour), di Cătălin Pavel (L’archeologia dell’amore. Dal Neanderthal al Taj Mahal, NEO ed., 2022). Per l’attività scientifica e culturale svolta per la diffusione della Romenistica in Italia, gli è stato conferito dal Governo romeno l’Ordine Nazionale “al merito” col titolo di Comandor (2002); per la sua attività di traduttore dal romeno ha ricevuto, da parte del Presidente della Repubblica Italiana, il Premio nazionale per la Traduzione del Ministero dei Beni Culturali (2008), è stato insignito infine dall’Università di Pisa dell’Ordine del Cherubino (2013).
Carla Falluomini insegna Filologia Germanica all'Università di Perugia. I suoi interessi di ricerca principali ruotano intorno alla lingua e alla cultura dei Goti e dei Longobardi.
Carlo Pulsoni è il coordinatore di Insula europea (http://www.insulaeuropea.eu/carlo-pulsoni/).
Nata a Perugia il 7 luglio 2000, è studentessa di Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Perugia.
Chiara Beltrami Gottmer (1978) studia neerlandese e inglese all’Università degli Studi di Padova e si concentra soprattutto sulla letteratura coloniale e post-coloniale olandese, su cui pubblica articoli e brevi saggi. Vive e lavora nei Paesi Bassi.
Laureata al Dams Cinema di Bologna, ora studentessa del Biennio di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Da sceneggiatrice a regista esplora vari ruoli nei reparti di regia e scenografia su set di corti, spot pubblicitari e lungometraggi.
Il suo corto “Aria celeste” è stato il vincitore del Bando cinema 2020-2021 della regione Marche.
Chiara Conterno, ricercatrice di Letteratura Tedesca presso l’Università di Bologna, si occupa di lirica tedesca del Novecento e contemporanea, Briefkultur, letteratura transculturale, autori ebreo-tedeschi dal Settecento ad oggi, fenomeni di ricezione dei classici, Kulturtransfer tra Italia e Germania nel Settecento. Traduce dal tedesco.
Chiara De Santi è Assistant Professor in Lingue Moderne presso Farmingdale State College, SUNY. Precedentemente, come lettrice, ha insegnato una varietà di corsi di lingua, cultura, letteratura e cinema italiani, e discipline cinematografiche presso l’Università Statale di New York a Fredonia. Ha un Ph.D. in italianistica dell’Università del Wisconsin-Madison, e un Ph.D. in storia e un Masters di Ricerca dell’Istituto Universitario Europeo. Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Firenze, specializzandosi in russo, francese e storia. I suoi interessi di ricerca includono il cinema italiano, italo-americano e hollywoodiano; la cultura, la gastronomia e la storia italiane; la letteratura italiana moderna e contemporanea; l’italiano come L2.
Chiara Moretti è la webmaster di Insula europea (http://www.insulaeuropea.eu/chi-siamo/chiara-moretti/)
Chiara Mussari si è laureata in Lettere presso l'Università degli Studi di Perugia.
Chiara Piola Caselli è attualmente ricercatrice presso l’Università degli Studi di Perugia. Ha lavorato a lungo in Francia, insegnando e svolgendo ricerca presso le Università di Poitiers e Grenoble. Si occupa di letteratura italiana tra Sette o Ottocento e di storia della critica letteraria del primo Novecento. Collabora a progetti di ricerca internazionali dedicati alla ricostruzione e digitalizzazione delle biblioteche private d’autore e all’insegnamento delle lingue attraverso il teatro.
Christina Linares (Villajoyosa 1989) ha studiato Filologia Francese nell’Università di Siviglia e attualmente svolge il suo lavoro di traduttrice e direttore commerciale del gruppo editoriale Renacimiento a Madrid. Nel 2019 ha vinto il premio Meridiana per il suo lavoro di recupero delle opere di scrittrici della generazione del '27.
Cinzia Franchi è professore associato di Lingua e Letteratura ungherese presso l’Università di Padova. Laureata in Lingua e Letteratura Ungherese (Università “La Sapienza” di Roma), ha conseguito un PhD con una tesi sul dramma scolastico rumeno plurilingue Occisio Gregorii in Moldavia Vodae Tragedice Expressa (1780 ca.) presso l’Accademia Ungherese delle Scienze di Budapest. Dal 2001 al gennaio 2011 ha insegnato come docente a contratto lingua e letteratura ungherese all’Università “La Sapienza” di Roma. Ha insegnato lingua e cultura italiana nelle università di Szeged (Ungheria) e Cluj (Romania) nel periodo 1990-1995 e di Roma Tor Vergata (1997-2000). I suoi ambiti di ricerca sono la letteratura ungherese antica, che ha tradotto e pubblicato (Kelemen Mikes, Lettere dalla Turchia, 2006; Kata Szidónia Petrőczi, Poesie, 2009; Péter Apor, Metamorphosis Transylvaniae, in corso di stampa); i rapporti linguistici, letterari e culturali magiaro-rumeni, in particolare in ambito transilvano; la questione ebraica nei suoi risvolti storici, letterari, culturali in Ungheria e nell’Europa centro-orientale (ha tradotto István Bibó, La questione ebraica in Ungheria dopo il 1944, in corso di stampa); la traduzione letteraria in primo luogo delle opere ungheresi in Italia. Rispettivamente dal 2012 e dal 2015 organizza presso l’Università di Padova il “Seminario di Traduzione Ungherese”: https://www.disll.unipd.it/seminario-di-traduzione-ungherese e il Seminario “Uz. La Shoah e l’Europa centro-orientale”: https://www.disll.unipd.it/uz-la-shoah-e-l-europa-centro-orientale. Ha organizzato numerosi convegni e giornate di studi internazionali: http://host.uniroma3.it/associazioni/cisueco/. È membro del Consiglio scientifico del CISUECO (Centro Interuniversitario di Studi Ungheresi e dell’Europa centro-orientale) ed è direttore scientifico di “RSU - Rivista di Studi Ungheresi” edita dal CEMAS dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Clara Borghesi nasce a Urbino nel 1999. Cresce e si forma a Perugia, laureandosi in Filologia romanza presso l’Università di Perugia, con una tesi sperimentale (relatore il prof. Carlo Pulsoni) incentrata sul lavoro di rimusicazione di cantigas galego-portoghesi ad opera del cantautore galego Xoan Curiel. Da sempre dedita all’arte in ogni sua forma - in particolare il canto e la danza sin da giovanissima -, dopo l’università decide di dedicarsi totalmente alla sua passione più grande: la recitazione. È attualmente allieva dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa (Fondazione INDA), formandosi ed esibendosi con registi e attori di fama nazionale e internazionale.
Claudio Giunta insegna Letteratura italiana all’Università di Trento. I suoi ultimi libri sono un saggio sulla scrittura (Come non scrivere, Utet 2018), un libro su Tommaso Labranca (Le alternative non esistono, Il Mulino 2020) e un reportage sulla città di Togliatti (Togliatti. La fabbrica della Fiat, Humboldt Books 2020).
Les auteurs de UFO Robo Grendizer sont mis à l’honneur ici en tant qu’artistes imprégnés d’une culture et d’une esthétique certaines, notamment occidentale ; s’en sont d’ailleurs revendiqués les poètes et romanciers japonais qui ont pu les inspirer. Des adultes français un peu cultivés tels que les “journalistes de renom” et hommes et femmes d’influence de la fin des années 70 et du début des années 80 auraient pu voir et parler de cela. 40 ans après, nous faisons ce qu’ils n’ont pas pu ou pas su ou pas voulu faire et après tout, n’est-ce pas à nous de le faire ? Le passage obligé pour cela : renouer avec notre “enfant intérieur” sans culpabilité ni honte…
Corrado Bologna ha insegnato Filologia romanza in diverse Università italiane e straniere, e Letterature romanze medioevali e moderne alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha pubblicato numerosi saggi sui principali autori delle letterature europee. Il suo ultimo libro è Flatus vocis. Metafisica e antropologia della voce, Luca Sossella, Roma 2022.
Costanza Lindi è laureata in Lettere Moderne con una tesi in Critica Letteraria, cofondatrice dello studio editoriale settepiani. Pubblica nel 2017 con la casa editrice kammer la silloge "Accordatura della stasi" e nel 2018 "Cerchi e polsi" per Ladolfi editore. Dal 2018 si avvicina all’arte del collage, realizza due plaquette illustrate e con lo pseudonimo in.distanza è presente in etsy.com e instagram. È tra i fondatori, nel 2019, della casa editrice pièdimosca di Peuriga.
Amante della lettura ed economista per professione. Nuotando alterna lo stile libero e la rana, ma non ama giocare a carte.
Cristiano Ragni ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Letterature Comparate all’Università degli Studi di Perugia ed è attualmente Assegnista di Ricerca all’Università degli Studi di Torino. Si occupa dei rapporti fra politica, teologia e teatro in età elisabettiana, oltre che di teatro accademico in Neo-latino e ricezione del classico. Fra i suoi lavori più recenti, l’edizione italiana de Il Massacro di Parigi di Christopher Marlowe (Perugia 2017) e la monografia, in corso di pubblicazione, La Nazione e il Teatro. Alberico Gentili, Shakespeare e l’Inghilterra della prima età moderna (Aguaplano 2019).
Dan Octavian Cepraga insegna Lingua e Letteratura romena presso l’Università degli Studi di Padova. Romenista e filologo romanzo, si è occupato di poesia popolare romena e della formazione della lingua poetica romena dell’Ottocento. Nel campo della filologia romanza si è occupato principalmente di poesia provenzale e antico-francese. Ha pubblicato, tra l’altro, Graiurile Domnului. Colinda creștină tradițională, Cluj-Napoca, 1995; Le Nozze del Sole. Canti vecchi e colinde romene (in collaborazione con L. Renzi e R. Sperandio), Roma, 2004;Colinde din Bihor, adunate din Voivozi și Cuzap(in collaborazione con Sorin Șipoș), Cluj-Napoca, 2012; Esperimenti italiani. Studi sull’italianismo romeno dell’Ottocento, Verona, 2015.
Ha vinto il Premio “Città di Monselice per la traduzione letteraria” – Sezione “Leone Traverso – Opera prima” per il volumePoesie d’amore dei trovatori, a cura di D. O. Cepraga e Zeno Verlato, Roma, Salerno Editrice, 2007.
Daniela Shalom Vagata è docente di letteratura italiana alla Masaryk University. Ha in precedenza insegnato lingua, cultura e letteratura italiana all’Università di Bologna, alla Kyoto University per quasi dieci anni, in alcune università americane in Italia e a Indiana University, Bloomington. I suoi interessi di ricerca si concentrano sull’opera di Ugo Foscolo, in particolare sugli Inni alle Grazie e il loro rapporto con le arti figurative (in uscita nel 2023, per i tipi di Leo S. Olschki, il commento all’Inno alle Grazie di Ugo Foscolo), sulla narrativa di Eugenio Montale e di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, sull’opera giovanile di Dante, e sul cinema di Luchino Visconti e Federico Fellini.
Si è laureato in Lettere Classiche (tesi in Filologia latina) presso l’Università di Perugia, dove è attualmente iscritto al corso di studi magistrale. Si interessa di teoria della traduzione dalle lingue antiche e moderne.
Nato nel 1977, libero autore e giornalista. Ha studiato romanistica, scandinavistica, storia moderna e musicologia presso la Freie Universität di Berlino, la Humboldt Universität di Berlino e la Åbo Akademi di Turku (Finlandia). Ha pubblicato, tra l’altro, una biografia del tenore svedese Set Svanholm (Atlantis, Stoccolma 2015) e articoli per “Le Monde Diplomatique”.
Italo-ungherese nata a Salerno nel 1995, dopo una laurea in Paleografia latina conseguita tra l’Università La Sapienza di Roma e l’Université Grenoble-Alpes, Daphne Grieco è attualmente dottoranda in Testi, Tradizioni e Culture del Libro. Studi Italiani e Romanzi presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli, dove conduce ricerche sulla tradizione manoscritta quattrocentesca dei Rerum vulgarium fragmenta. Parte del team del PRIN “Petrarch’s Itinera: Italian Trecento Intellectual Network and European Renaissance Advent”, ha collaborato in passato con il progetto ERC “Biflow: Bilingualism in Florentine and Tuscan Works (ca. 1260 – ca. 1416)”, occupandosi dei testi di Simone Fidati da Cascia e della loro ricezione presso il pubblico femminile; collabora anche con l’Istituto Italiano di Studi Classici per l’insegnamento della lingua latina. Si reputa fortunata per essere riuscita a fare della propria passione – fino ad ora – il proprio lavoro; nel tempo libero coltiva altri interessi, quali musica, cucina e viaggi, senza mai trascurare il rapporto con il suo cane.
Emilia David insegna Lingua e Letteratura Romena in qualità di Ricercatrice universitaria presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, essendo in possesso dell’abilitazione scientifica nazionale alla funzione di Professore di II fascia del Settore concorsuale Filologie e Letterature Medio-latina e Romanze. Ha conseguito un Dottorato in Letteratura Italiana presso l’Università di Torino (2006), dedicato agli scambi e ai rapporti culturali dell’avanguardia storica romena col futurismo e col dadaismo, e nel 2015 ha concluso un Dottorato svolto in co-tutela, in Filologia presso l’Università di Bucarest e in Lingue e Letterature Straniere Moderne (Romenistica) presso l’Università di Torino, nell’ambito del quale ha approfondito l’intertestualità nella poesia della Generazione ’80, prestando particolare attenzione alla poetica di Matei Vişniec, e studiando allo stesso tempo il bilinguismo e la ricezione in Francia e in Italia del teatro del medesimo scrittore. È l’autrice delle monografie Influenţe ale futurismului italian asupra avangardei româneşti. Sincronie şi specificitate (Paralela 45, Piteşti, 2004), Futurismo, dadaismo e avanguardia romena: contaminazioni fra culture europee (1909-1930) (L’Harmattan Italia, Torino, 2006), Avanguardie, nazionalismi e interventismo nei primi decenni del XX secolo (Aracne, Roma, 2011), Consecinţele bilingvismului în teatrul lui Matei Vişniec (Tracus Arte, Bucarest, 2015) e Poezia generaţiei ’80: intertextualitate şi „performance” (Ed. Muzeul Naţional al Literaturii Române, Bucarest, 2016). Ha curato, tradotto e introdotto l’antologia F. T. Marinetti, Manifestele futurismului (Art, Bucarest, 2009) e ha coordinato e introdotto la raccolta di testi drammaturgici di Matei Vişniec “La storia del comunismo raccontata ai malati di mente” e altri testi teatrali (Editoria&Spettacolo, Spoleto-Perugia, 2012). E-mail: emilia.david@unipi.it
Davide Del Gusto è nato ad Avezzano nel 1991. Laureato in Storia della civiltà cristiana presso l’Università Europea di Roma, è attualmente dottorando in Storia, Antropologia, Religioni presso Sapienza Università di Roma, curriculum di Storia Medievale. Si occupa principalmente di storia del territorio, con particolare attenzione alla formazione delle reti monastiche e signorili nell’Abruzzo dei secoli centrali del Medioevo. Ha collaborato con Società Geografica Italiana ed è nel comitato operativo del GREAL, il laboratorio di geografia applicata dell’Università Europea di Roma. Da sempre appassionato di fumetti, animazione, cinema e tutto ciò che, semplificando, rientra nella cultura pop, collabora da anni con l’Associazione Papersera, la principale community italiana dedicata al fumetto Disney.
Debora Vitali è nata a Perugia nel 1988. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Perugia con una tesi in Filologia romanza. Insieme a Fabrizio Scrivano e Laura Diafani ha curato la realizzazione del volume "La fiaba prima della fiaba nella novella italiana dal Due al Seicento". È appassionata di letteratura italiana medievale e contemporanea. Attualmente insegna italiano e storia nella provincia di Ancona.
Nata il 1° gennaio del 1997 a Cassino. Ho conseguito la laurea in Lettere - comunicazione con una tesi dal titolo "Cinema e Letteratura: indagine sulle relazioni intertestuali e intermediali". Amante del cinema, delle serie TV e Netflix dipendente.
Nata in Inghilterra, Della Couling ha viaggiato moltissimo lavorando come traduttrice freelance di libri, opere e articoli tedeschi, olandesi, italiani, spagnoli e francesi, e come critica del teatro e dell’opera per l’ Independent, il Financial Times, il Times, l’Opera Now e tanti altri. Nel 1990 è stata eletta membro del Circolo dei Critici di Gran Bretagna. E’ sua la più completa biografia di Ferruccio Busoni (Ferruccio Busoni. A musical Ishmael), pubblicata nel 2005.
Linguista computazionale per formazione, l’autrice opera principalmente nel campo della linguistica dei corpora e acquisizionale, con un’attenzione particolare alle glottotecnologie e alla multimodalità nella classe di lingua. I suoi interessi di ricerca interdisciplinari, spaziano dall’elaborazione di corpora multimodali e del parlato per l’analisi dell’interazione docente-studenti, allo sviluppo di strumenti computazionali per l’indagine di aspetti rilevanti per l’educazione linguistica, come l’acquisizione e l’uso di elementi fraseologici tipici della lingua target, quali le collocazioni. L’autrice si è poi occupata di individuare metodologie compensative sperimentali per favorire l’acquisizione linguistica in soggetti dislessici. Inoltre, ha indagato il ruolo della riflessione metalinguistica nel processo acquisizionale e delle caratteristiche che assume il metalinguaggio delle discipline linguistiche. Unendo i suoi interessi interdisciplinari, ha contribuito a sviluppare progetti di ricerca interuniversitari a livello nazionale in ambito glottodidattico.
L’autrice è docente di Didattica delle Lingue Moderne presso l’Università degli Studi di Perugia.
Dianella Gambini è docente ordinario di Lingua Spagnola e Traduzione all’Università per Stranieri di Perugia, di cui è stata Vicerettore. Ha insegnato all’Università degli Studi di Perugia e presso le università di Santiago de Compostela e Complutense di Madrid. I suoi interessi di ricerca vertono eminentemente sulla traduttologia e la letteratura del Romanticismo, del Modernismo e del Siglo de Oro. Dagli inizi della carriera accademica si occupa della realtà culturale galega, in particolare della letteratura odeporica di tematica jacopea e dell’opera di Valle-Inclán, che ha tradotto in italiano (Femeninas, Epitalamio) e a cui ha dedicato studi di critica ed ermeneutica letteraria, oltre che di ricezione critica in Italia.
Diego Poli, professore Emerito, è stato professore ordinario presso l'Università di Macerata di Glottologia e linguistica. Negli anni 1990-96 ha ricoperto la carica di Preside della Facoltà di Lettere e filosofia per due mandati consecutivi. È stato dapprima Segretario e successivamente Presidente della Società italiana di glottologia (SIG) in carica per il biennio 2001-2002. È attualmente Direttore della Collana “Episteme” (Editrice il Calamo di Roma) e della “Rivista italiana di linguistica e di dialettologia” (Fabrizio Serra Editore, già I.E.P.I., di Roma - Pisa). Ha organizzato numerosi convegni, tra i quali si segnalano fra i più recenti: “Cristina di Svezia e la cultura delle accademie” (2003), “La lingua del teatro fra d’Annunzio e Pirandello” (2004, in collaborazione con L. Melosi), “L’Oriente nella cultura dell’Occidente” (2004, in collaborazione con D. Maggi e M. Pucciarelli), “Lessicologia e metalinguaggio” (2005), “Annibal Caro a cinquecento anni dalla nascita” (2007), “I linguaggi del Futurismo” (2010), “Le Marche terra di elezione di G.G. Belli” (2015, in collaborazione con M. Baleani), “In limine - Frontiere e integrazioni” (2018), “Gli universali in linguistica” (2018). Si occupa di linguistica storica (in particolare classica, celtica e germanica), etimologia, dialettologia, retorica, storia della lingua latina, storia della lingua inglese, antico nordico, fonetica e fonologia, storia della linguistica, storia della grammatica nel Medioevo, etnolinguistica. Ha inoltre studiato la speculazione linguistica in Dante, Annibal Caro, Leopardi, Belli, nel Futurismo e ha approfondito le istanze linguistiche nel pensiero della Compagnia di Gesù dei secoli XVI-XVIII, in particolar modo in riferimento alle figure di Matteo Ricci e di José de Acosta. È membre d’honneur della “Société belge d’études celtiques” dal 1995. È eletto, nell’adunanza del 24 marzo 2012, socio corrispondente non residente dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti per la Classe di scienze morali, lettere e arti. È dichiarato socio honorario della “Asociación de docentes e investigadores de lengua y literatura italiana” dell’Argentina (ADILLI) nel settembre 2012. Il 25 ottobre 2013 è insignito dal Cardinale di Milano, S.E. Angelo Scola, del titolo di Accademico ambrosiano. Nel maggio del 2021 è cooptato nella Accademia degli Agiati di Rovereto. Gli è conferito il titolo di “professore Emerito” dal Ministro dell’Università e della ricerca, prof.ssa Maria C. Messa, con Decreto 0000071 del 18 gennaio 2022.
Dolores Vilavedra insegna Letteratura galega presso l'Università di Santiago de Compostela.
Con laurea in lingue e letterature straniere (Inglese, Tedesco, Francese e Neogreco) all’Orientale di Napoli, master in Linguistica italiana alla Sapienza di Roma e PhD in Studi comparati all’Università Nazionale e Kapodistrias di Atene, Domenica Minniti Gònias è dal 2018 professore ordinario di Linguistica italiana e Traduzione presso quest’ultimo ateneo. Si occupa attivamente della diffusione dell’italiano in Grecia e del greco in Italia: è stata responsabile del Centro Linguistico dell’Università di Atene, membro della Commissione per la Certificazione Nazionale di lingua straniera e presidente della Commissione nazionale per l’introduzione dell’italiano nella scuola pubblica in Grecia. Come visiting professor ha tenuto dei corsi sul dialetto greco-calabro presso l’università della Calabria e di Pisa.
Suoi campi privilegiato di ricerca sono appunto il dialetto greco-calabro e i prestiti lessicali scaturiti dal contatto fra l’italiano e il neogreco. Ha pubblicato in italiano e in greco varie monografie e numerosi articoli, sia di linguistica storica (Italoellenica. Studi sul prestito lessicale, Oralità e poesia nei grecofoni della Calabria, La ienti de Sïòn. Un’elegia in dialetto giudeo-italiano) che di linguistica applicata e traduzione (Le parole e i significati dell’italiano, Italiano LS. Teoria e prassi, Curricolo di insegnamento per l’Italiano nei Licei greci, La Traduzione. Storia – Teoria – Pratica). Sua è la traduzione in greco delle Dieci Tesi per l’Educazione Linguistica Democratica di Tullio De Mauro. È direttore del Laboratorio di Lingua, Traduzione e Studio del contatto italogreco dell’Università di Atene e dal 2015 responsabile scientifico dei convegni “Italoellenica. Incontri sulla lingua e la traduzione”. Membership: Società Linguistica Italiana, Società Italiana di Glottologia, Associazione per la Storia della Lingua italiana, European Society for Translation Studies, Associazione Europea dei Neogrecisti.
Donato Loscalzo insegna Letteratura greca presso l'Università degli Studi di Perugia.
Donato Pirovano è professore ordinario di Filologia e Critica Dantesca presso l’Università degli Studi di Torino. Ha tenuto lezioni in diverse sedi italiane (Siena, Macerata, Milano, Perugia, Roma, Padova, Lecce, Catania, Firenze, Bergamo, Brescia, Verona, Padova) e straniere (New York, Los Angeles, Oxford, Cambridge (UK), Parigi, Lione, Aix en Provence, Nancy, Brno, Olomouc). Dal 2016 codirige la Rivista di Studi Danteschi. Ha pubblicato edizioni di testi novellistici cinquecenteschi (I diporti di Girolamo Parabosco, La Fonte del diporto di Gherardo Borgogni, Le piacevoli notti di Giovan Francesco Straparola) e ha curato l’edizione critica della Commedia con la Nova esposizione di Alessandro Vellutello nell'ambito dell’«Edizione nazionale dei commenti danteschi», edita dal Centro Pio Rajna di Roma. Ha studiato la poesia delle origini e in particolare il Dolce stil novo, di cui ha pubblicato un’antologia integrale (Roma, Salerno Editrice, 2012) e una monografia (Roma, Salerno Editrice, 2014). Ha curato la nuova edizione criticamente rivista e commentata della Vita nuova di Dante Alighieri nell'ambito della Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante (NECOD). Con l'astrofisico Attilio Ferrari ha scritto il libro Dante e le stelle. Nel 2016 ha ideato e organizzato presso la Biblioteca Reale di Torino la mostra Più splendon le carte: manoscritti, libri, documenti, biblioteche. Dante "dal tempo all'etterno",e nel 2018 con Francesco Buranelli ha curato la mostra La Fortuna di Dante: manoscritti, libri, opere d'arte presso la Camera dei Deputati, Sala della Lupa (Palazzo di Montecitorio).
Dorotea Frattegiani è studentessa presso l’Università degli Studi di Perugia e appassionata di Medioevo. Laureata in lettere moderne con una tesi in Filologia e critica dantesca, sta proseguendo gli studi magistrali in Italianistica e storia europea.
Laureato in Lettere presso l’Università Cattolica di Milano, dopo lunghi soggiorni in Belgio all’Università di Leuven, vi ha anche conseguito il Dottorato ed è stato Ricercatore di Filologia italiana. È stato poi docente all’Università di Sassari. Professore Ordinario, insegna Storia del libro e dell’editoria, Bibliologia e Storia e forme della comunicazione scritta all’Università Cattolica di Brescia e Milano (vi dirige inoltre un Master in “Professione Editoria cartacea e digitale”, uno in “Booktelling. Comunicare e vendere contenuti editoriali” e il “Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca”). È stato coordinatore del Dottorato in Scienze bibliografiche, del testo e del documento dell’Università di Udine ed è stato vicepresidente della Società italiana di scienze bibliografiche e biblioteconomiche. Dirige ogni anno a Torrita di Siena (SI) una Scuola estiva dedicata alla conoscenza del libro antico. Ha tenuto corsi e lezioni alle università di Lione, Budapest, Ruzomberok, Olomouc, Brno, Helsinki, Erlangen. Ha partecipato a numerosi convegni in Italia e all’estero. Ha pubblicato tra l’altro Le Bibbie italiane del Quattrocento e del Cinquecento, Milano, Ed. Bibliografica, 1992; Il libro nella storia. Tre percorsi, Milano, Cusl, 2000; (cur.) Nel mondo delle postille, Milano, Cusl, 2002; (cur. con D. Zardin) Libri, biblioteche e cultura nell’Italia del Cinque e Seicento, Milano, Vita e Pensiero, 2002; (cur. con G. Frasso) Libri a stampa postillati, Milano, Cusl, 2003; (cur. con A. Brambilla) F. Novati, Scritti sull’editoria popolare nell’Italia di antico regime, Roma, Izzi, 2004; Guida al libro antico, Firenze, Le Monnier, 2006; Haebler contro Haebler, Milano, Università Cattolica, 2008; (cur.) Chiesa e cultura nell’Italia dell’Ottocento, Bologna, EDB, 2009; (cur. con Federico Gallo) Claustrum et armarium. Studi su alcune biblioteche ecclesiastiche italiane tra Medioevo ed Età moderna, Roma, Bulzoni, 2010; (cur.) “Ad stellam”. Resoconti di pellegrinaggio in Terra Santa fra Medioevo ed Età moderna, Firenze, Olschki, in stampa. Già membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, è oggi direttore de “La Bibliofilia” (Olschki, Firenze), fa parte del comitato scientifico delle riviste “Archivum mentis” (Olschki), “Dante e l’arte” (Universitat Autònoma de Barcelona) “Ecdotica” (Clueb, Bologna) e “Magyar Könyvszemle (Budapest), nonché delle collane “Libri e biblioteche” (Forum di Udine) e “Scrittori sardi” (Centro di studi filologici sardi); è corrispondente estero di “Histoire et civilisation du livre”; dirige le collane “Biblioteca di Bibliografia” (Olschki), “Humanae Litterae” (Cusl, Milano), “Minima Bibliographica” (CRELEB-Cusl, Milano) e “Anecdota Veneta” (Marcianum Press, Venezia), nonché il bollettino elettronico “Almanacco bibliografico” (CRELEB-Cusl, Milano). È membro dell’Accademia degli Agiati di Rovereto e dell’Accademia di San Carlo di Milano.
Edoardo Quaretta è professore associato di Antropologia culturale presso la Link Campus University di Roma. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Etnologia e Antropologia presso l’Università degli Studi di Perugia e l’Université libre di Bruxelles. Conduce ricerche sul campo nella Repubblica Democratica del Congo dal 2006 e in Sudafrica dal 2017. I temi di ricerca di cui si occupa sono la costruzione sociale dell’infanzia, i sistemi educativi e scolastici in Africa, la stregoneria in Africa centrale, le chiese neopentecostali, la cooperazione allo sviluppo, la storia dei missionari cattolici in Africa. È membro del comitato scientifico delle collane Mémoires lieux de savoir. Archives congolaises e La Région des Grands Lacs Africains. Passé et Présent edite da L’Harmattan (Parigi). Tra le ultime pubblicazioni: “Kapopo, the incurable illness. Structural violence, social suffering and spiritual healers in the Democratic Republic of Congo”, in S. Fancello, A. Gusman, Charismatic Healers in Contemporary Africa, Bloomsbury, 2023; “The State and ‘Its Responsibility’. School, Welfare State, and Community building in Lubumbashi (RDC)”, in W. Adebanwi, Everyday State and Democracy in Africa, foreword by J. & J. Comaroff, Ohio UP, 2022; con R. Giordano e D. Dibwe (a cura di), Dynamiques sociales et représentations congolaises en RD Congo. «L’expérience fait la différence». Volume hommage à Bogumil Jewsiewicki, postface de Nancy Rose Hunt, L’Harmattan, 2019; con R. Giordano e S. Federici (a cura di), Vivre sur le seuil. Rencontres congolaises, numero speciale di Africa & Mediterraneo. Cultura e società, n. 90, Bologna, Lai-Momo, 2019; Enfances ambiguës. Anthropologie des enfants accusés de sorcellerie au Katanga (RDC), préface de Bogumil Jewsiewicki, L’Harmattan, 2017.
Si è laureata in Lettere presso l'Università degli Studi di Perugia.
Elena Grazioli è dottoressa di ricerca presso l’Università di Pisa (XXXVI ciclo), in Letteratura italiana contemporanea, con un progetto sulla rivista «Nuovi Argomenti» e Cultrice della materia in Poesia italiana del Novecento presso l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, sede in cui ha svolto il suo percorso di studi, frequentando anche, come borsista, l’Université Paris-Sorbonne (Paris IV) e l'École Normale Supérieure di Lione.
Si è occupata, in questi anni, della figura di Giacomo Casanova (B. Capaci, E. Grazioli, Giacomo carissimo… Lettere delicate e deleterie a Giacomo Casanova, prefazione di Piermario Vescovo, Bologna, I Libri di Emil, 2019; E. Grazioli, Umori e lettere inglesi delle confidenti di Giacomo Casanova, in Il tappeto rovesciato. La presenza del corpo negli epistolari e nel teatro dal XV al XIX secolo, a cura di T. Korneeva, Venezia, Marsilio, 2019, pp. 137-150). Recentemente ha curato, insieme al Prof. Alberto Bertoni, Lavorare stanca di Cesare Pavese (Interno poesia, 2021). In uscita presso Marsilio la monografia Se non vado errato coi ricordi. Giacomo Casanova a Dux.
Laureata in Scienze archivistiche e biblioteconomiche presso l'Università degli Studi di Firenze, la mia ricerca si focalizza sull'evoluzione tecnologica dei modelli di organizzazione della conoscenza e sulle dinamiche di conservazione, gestione e diffusione dei contenuti controllati nel web attraverso le best practice internazionali.
Eleonora Rimolo (Salerno, 1991) è Dottore di Ricerca in Studi Letterari presso l’Università di Salerno. Ha pubblicato il romanzo epistolare Amare le parole (Lite Editions, 2013) e le raccolte poetiche Dell’assenza e della presenza (Matisklo, 2013), La resa dei giorni (Alter Ego, 2015 – Premio Giovani Europa in Versi), Temeraria gioia (Ladolfi, 2017 – Premio Pascoli “L’ora di Barga”, Premio Civetta di Minerva, Finalista Premio Fiumicino, Finalista Premio Fogazzaro) e La terra originale (pordenonelegge – Lietocolle, 2018 – Premio Achille Marazza, Premio “I poeti di vent'anni. Premio Pordenonelegge Poesia”, Premio Minturnae, Finalista Premio Fogazzaro, Finalista Premio Bologna In Lettere, Premio Speciale della Giuria “Tra Secchia e Panaro”, Segnalazione Premio “Under35 Terre di Castelli”). Suoi inediti sono stati pubblicati su “Gradiva”, “Atelier”, “Poetarumsilva”, “Poesiadelnostrotempo”, “Poesia2punto0” “Perigeion” e tradotti in diverse lingue (spagnolo, arabo, russo, francese, inglese, portoghese, macedone, rumeno). Con alcuni inediti ha vinto il Primo Premio “Ossi di seppia” (Taggia, 2017) e il Primo Premio Poesia “Città di Conza” (Conza, 2018). È Direttore per la sezione online della rivista Atelier.
Emanuela Costantini è professoressa associata in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lettere dell’Università degli studi di Perugia. I suoi principali ambiti di ricerca riguardano il processo di costruzione delle identità e degli stati nazionali nell'Europa sudorientale, la partecipazione delle comunità ebraiche alla vita politica, culturale e sociale dello Stato nazionale in Romania, la storia delle capitali dei nuovi stati nazionali nel Sud Est europeo tra Ottocento e Novecento, la transizione dal comunismo alla democrazia nell'Europa sudorientale, lo sviluppo e l’evoluzione della cultura popolare (soprattutto musicale e cinematografica) nel Sud Est europeo durante il comunismo. Queste tematiche sono state oggetto di numerosi progetti di ricerca e saggi (in particolare le monografie Nae Ionescu, Mircea Eliade, Emil Cioran. L'antiliberalismo nazionalista alla periferia d'Europa, 2005 e La capitale immaginata. L'evoluzione di Bucarest nella fase di costruzione e consolidamento dello Stato nazionale romeno (1830-1940), 2016, quest’ultima tradotta in romeno per la casa editrice Polirom).
Emanuela Monini (1997) si laurea a Perugia in Filologia Romanza con una tesi riguardante le terzine provenzali della Commedia. Ha parlato ai convegni del ciclo Charun dimonio e l’immaginario mitologico dantesco, presso il MANU (Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria), portando le figure di Medusa e della Ruota della Fortuna. Le piace il Signore degli Anelli, e ha deciso di farne un tratto della personalità, si appassiona a problemi filologici ma solo se irrisolvibili, e ogni tanto scrive qualche poesia.
Enrico Pulsoni è il direttore di Insula europea (http://www.insulaeuropea.eu/enrico-pulsoni/)
Enrico Tatasciore è nato il 30 marzo 1982 a Pescara. Vive e lavora a Modena, dove è docente di materie letterarie presso l'Istituto d'Arte "Adolfo Venturi". Ha studiato a Pisa, Bologna e Siena. Ha svolto attività di ricerca presso l'Università di Bologna, la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, l'Università di Genova e la Freie Universität di Berlino. Ha scritto soprattutto su Montale (Di ombre e cose salde. Studio su Montale, Milano, Mimesis, 2015), Pascoli ("Epos" di Giovanni Pascoli. Un laboratorio del pensiero e della poesia, Bologna, Pàtron, 2017; Pascoli latino e novecentesco. "Pomponia Graecina" e "Thallusa" dai classici a Sbarbaro, Bologna, Pàtron, 2023), e sulla ricezione dei classici nella poesia del Novecento (Moderne parole antiche. Cardarelli, Ungaretti, Quasimodo, Saba e i classici, Milano, Prospero, 2020). Un ulteriore filone di ricerca è quello della fortuna di Pascoli in area tedesca, in particolare attraverso l'opera di Benno Geiger, poeta, traduttore e storico dell'arte (Dal "Pascoli tedesco" di Benno Geiger: i "Poemi conviviali", Rilune - Revue des littératures européennes, 17, 2023).
Enrico Terrinoni, nato a Gorizia il 15 settembre del 1976, è Professore Ordinario di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia, e insegna Traduzione editoriale all’Università IULM. Ha un PhD in English / Anglo-Irish Literature and Drama presso l’alma mater di Joyce, University College Dublin, dove ha studiato con Declan Kiberd. È stato Visiting Fellow e Research Fellow in molte istituzioni internazionali tra cui University of Notre Dame, Indiana University, Maynooth University, Marsh’s Library, University College Dublin. È autore di molti volumi tra cui Occult Joyce: The Hidden in Ulysses (2007), James Joyce e la fine del romanzo (2015), Oltre abita il silenzio. Tradurre la letteratura (2019), Chi ha paura dei classici? (2020), Su tutti i vivi e i morti: Joyce a Roma (pubblicazione nel 2022). La sua prima traduzione dell’Ulisse ha vinto il Premio Napoli per la Lingua e la Cultura Italiana nel 2012. Sempre di Joyce ha curato Lettere e saggi (2019), e co-tradotto e co-curato con Fabio Pedone i libri III e IV del Finnegans Wake (2017-1019) vincendo il Premio Annibal Caro nel 2017. Alla traduzione annotata de L’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters è stato assegnato il Premio Von Rezzori / Città di Firenze nel 2019. Ha tradotto scritti e opere di Bobby Sands, Brendan Behan, James Stephens, Francis Bacon, Nathaniel Hawthorne, Oscar Wilde, Muriel Spark, Michael D. Higgins, Alasdair Gray, George Orwell, Leo Benedictus, Umberto Eco, Gabriele Frasca e Simon Armitage. Per il centenario di Ulysses sta curando, con Declan Kiberd e Catherine Wilsdon, il volume Ulysses: The Book about Everything. Ha co-curato volumi di Joyce Studies in Italy, The Internationalist Review of Irish Culture e Costellazioni. Scrive regolarmente su Il manifesto, Left, e Il tascabile e suoi contributi sono apparsi su diversi quotidiani, blog e riviste nazionali e internazionali. È attualmente presidente della James Joyce Italian Foundation.
Si è laureata in Letteratura, filologia e linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Torino. È interessata alla letteratura italiana contemporanea, dagli anni ’70 ai più recenti sviluppi. Durante il periodo universitario ha organizzato eventi culturali, seminari studenteschi ed è stata membro dei comitati Per correr miglior acque, che dal 2013 organizza cicli di Letture dantesche nell’ateneo torinese, e Parole in corso, gruppo laboratoriale dedicato alla poesia italiana contemporanea (dagli anni ’70 ai giorni nostri). Ha collaborato con diverse riviste culturali, quali per esempio «La Balena Bianca» e «L’Indice dei Libri del Mese».
Laureanda in Lingue e letterature comparate e Collaboratrice nei musei.
Erminia Irace è professoressa associata di Storia moderna nell’Università degli Studi di Perugia. Si occupa di storia dei ceti dirigenti nell’Italia di antico regime e di temi di storia culturale riguardanti l’epoca compresa tra il Rinascimento e il XIX secolo. Ha fatto parte del comitato scientifico dell’Atlante della letteratura italiana, diretto da S. Luzzatto e G. Pedullà, del quale ha curato il secondo volume, Dalla Controriforma alla Restaurazione (Torino, Einaudi, 2011). Di recente ha pubblicato, insieme a M. Vaquero Piñeiro, I paesaggi dell’Italia moderna. Da Petrarca a Napoleone, Roma, Carocci, 2023.
Ermira Shurdha è nata in Albania nel 1981. Si è trasferita nel 1993 in Italia appena adolescente. Oggi vive con la sua famiglia in Abruzzo, regione eletta per crescere le sue due figlie. Dopo una formazione scientifica si è dedicata alla sua vera passione, le lingue straniere, laureandosi all’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti - Pescara con una tesi sull’opera teatrale di Antonio Buero Vallejo. Nel 2017 ha conseguito una laurea magistrale con una tesi dal titolo “Últimas tardes con Teresa, més que una història”, romanzo eversivo ambientato nella Barcellona degli anni cinquanta di Juan Marsé, Premio Cervantes nel 2008 e prolifico scrittore di testi in castigliano. Ha analizzato l’opera data alle stampe nel 1965, all’interno del contesto storico - culturale catalano, con particolare attenzione al linguaggio musicale e cinematografico, associazioni con la poetica neorealista felliniana, accordando la critica in lingua spagnola, catalana e inglese alla cronaca degli amanti in sottofondo. Sempre attratta dalle tendenze creative del mondo della moda, attualmente gestisce una boutique di abbigliamento fondata nel 1991 a Giulianova.
Studente di Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Perugia.
Ezio Gribaudo (Torino, 1929) è un artista ed editore d’arte formatosi nel rigore di intensi studi di arte grafica, all’Accademia di Brera e successivamente presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Torino. Con il suo lavoro artistico realizzato attraverso vari media e tecniche miste, nonché i tradizionali strumenti pittorici, è passato dalla grafica alla scultura e alla pittura, con i mezzi della moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali echeggianti la dimensione più artigianale della sua opera.
Come in un dizionario di immagini, e con l’elaborazione di un lessico funzionale alla sua arte, nella sua carriera Gribaudo ha sviluppato la sua opera attraverso diversi temi fondamentali. A partire dai flani e dai logogrifi (la cui serie si è sviluppata in metallogrifi e saccogrifi), ha aggiunto alla sua produzione i Teatri della memoria, i simboli del Concilio, i cieli, i dinosauri e le piramidi. I Teatri della memoria propongono uno studio delle arti mnemoniche, nelle quali l’artista ordina il linguaggio secondo vari codici immaginali per ricomporre i segni verbali del reale e ricreare nuovi significati concettuali che evocano il passato da recuperare. Il suo lessico artistico ha incorporato e creato una terminologia precisa e attenta a tutti gli sviluppi che hanno accompagnato la sua produzione, realizzando così delle modalità espressive riconducibili unicamente al suo percorso.
Dopo un inizio caratterizzato da uno stile figurativo e non astratto, Gribaudo ha ampliato i suoi interessi pittorici includendo molteplici materiali e tecniche, dando così vita a flani e logogrifi. I monocromatismi bianchi elaborati in tipografia sono stati realizzati con le matrici e le tecniche della riproduzione seriale con i flani, scarti della produzione di giornali e testi editoriali, andando così al di là delle tecniche pittoriche tradizionali. Negli anni sessanta, ha sviluppato i logogrifi, ovvero impronte tipografiche su carta buvard, prive di inchiostro e impresse a secco (embossing), dimostrando come nel suo lavoro sia fondamentale il rapporto tra testo e immagine.
Gribaudo ha vinto il premio per la grafica alla XXXIII Biennale di Venezia (1966) precisamente con i logogrifi, il cui concetto è basato sul gioco linguistico di un logos che passa attraverso rebus verbali e immaginali, dove grifo significa “rete da pesca”. I logogrifi hanno poi dato origine a loro volta a molteplici sviluppi materici e verbali quali i metallogrifi e i saccogrifi. All’interno di questa metamorfosi delle tecniche, continua a tornare un uso della scrittura resa come arte.
I vari riconoscimenti ricevuti da Ezio Gribaudo includono la IX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma (1965), la IX Biennale di San Paolo in Brasile (1967), il Premio Pannunzio (2003), il Premio Tigullio (2009) e l’IIC (Istituto Italiano di Cultura) Lifetime Achievement Award (2016). Gribaudo è stato insignito della Medaglia d’oro dei Benemeriti della Cultura, consegnata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in Quirinale (2003), ed è stato Presidente dell’Accademia Albertina di Torino (2003-2005), di cui attualmente è presidente onorario e dalla quale ha ricevuto la medaglia di Accademico d’Onore (2008).
Le opere di Ezio Gribaudo si trovano in numerosi musei che includono il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, il Museum of Imagination di Hudson (New York), la Peggy Guggenheim Collection e Ca’ Pesaro di Venezia, il Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro, il Museum of Modern Art di Eilat, il Robert McDougall Art Gallery di Christchurch, il Musée des Arts Decoratifs di Parigi, il Petit Palais Musée d’Art Moderne di Ginevra, la Narodni galerie v Praze di Praga, la Maison de la Culture et des Loisirs di Saint-Étienne, il Kunstverein di Göttingen, la Galleria d’Arte Moderna di Roma, la Pinacoteca Albertina e la Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea e il Museo Nazionale del Risorgimento Torino, la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto e l’Accademia di Belle Arti di Catania.
Fabio Dessì collabora con la rivista "La nuova ecologia"
Fabio Massimo Bertolo è Business Development e Senior Specialist della Casa d'aste Finarte.
Fabio Massimo Cesaroni si è laureato nel 2019 presso l’università “La Sapienza” in Lettere Moderne, occupandosi di letteratura italiana fra Settecento e Ottocento. Ha poi conseguito nel 2021, presso il medesimo ateneo, la laurea magistrale in Linguistica, discutendo una tesi di linguistica delle varietà (Tra scritto e parlato: analisi linguistica di un corpus di messaggistica istantanea). Nel corso dei suoi studi, ha approfondito anche argomenti di morfologia e linguistica storica. Collabora attualmente con alcuni blog come editor e articolista.
Fabio Pedone (1976) vive a Roma. Ha tradotto (fra gli altri) James Joyce, Damon Galgut, Jaimy Gordon. Con Enrico Terrinoni ha curato, per Mondadori, il completamento della prima traduzione integrale commentata in italiano del Finnegans Wake di James Joyce (2 volumi, 2017 e 2019). Suoi interventi e saggi sono apparsi su riviste come «European Joyce Studies», «Strumenti critici», «Testo a fronte». Ha condotto una nuova versione dei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift (Mondadori, 2020). Con Stella Sacchini dirige BookMarchs - L'altra voce, festival marchigiano dedicato alla traduzione editoriale. È attivo nelle scuole e nelle università con lezioni, seminari e laboratori dedicati ai problemi della traduzione. Ha vinto il Premio Benno Geiger per la Traduzione Poetica (2019) e il Premio Nazionale per la Traduzione (2020).
Fabio Tiddia (1979) si è laureato in filosofia all’università di Cagliari con una tesi sull’orientalista e filosofo francese Henry Corbin. Ha continuato gli studi e le ricerche a Teheran, pubblicando vari articoli sulle correnti del pensiero islamico e sulla letteratura persiana in riviste iraniane e italiane, in particolare su “Rivista di Studi Indo-Mediterranei” (RSIM) e “Quaderni di Meykhane”, presso cui è anche membro del comitato scientifico. Ha collaborato per alcune voci con la Enciclopedia Treccani e attualmente vive a Teheran dove svolge le sue ricerche e partecipa a seminari e convegni prevalentemente dedicati agli studi storico-religiosi di area iranica. In particolare ha condotto ricerche sul filosofo ismailita Nāser-e Khosrow e sul mistico Ansāri di Herat, e più recentemente sul movimento dei qalandar, a proposito del quale sta preparando un’antologia di testi in traduzione. Attualmente lavora a ricostruire gli incontri che ebbero luogo tra il filosofo Seyyed Allāmeh Tabātabā’i e l’orientalista francese Henry Corbin. È corrispondente dall’Iran e consulente scientifico per il Progetto Internazionale IDA (Immagini e Deformazioni dell’Altro).
Fabiola Barbetta (1996) si è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Perugia, con una tesi in Filologia Romanza riguardante il più antico testimone manoscritto della tradizione lirica galego-portoghese, il Cancioneiro da Ajuda. Sta proseguendo gli studi presso l’Ateneo perugino, dove è iscritta al corso magistrale di Italianistica e Storia Europea (Filologia Moderna). Appassionata di musica, in particolare sta studiando Canto jazz.
Federica Lombardi si è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, presentando uno studio sulle dansas provenzali del XIII secolo. Ha poi conseguito, presso lo stesso ateneo, la laurea magistrale in Filologia Moderna, discutendo una tesi sperimentale sull’opera in versi di Susanna Rafart. Bibliofila e classicista, ama l’arte, la poesia, il vintage e i viaggi improvvisati.
Vive in Italia dal 1991 dopo aver discusso a l’Université de Tunis I, la tesi di laurea in Animazione Culturale intitolata: «La fonction critique du rire dans Le nom de la rose de Umberto Eco» per la quale ha vinto una borsa di studio premio dal MAE nell’ambito della cooperazione italo-tunisina. Si iscrive all’Università per Stranieri di Perugia dove consegue la laurea triennale in Tecnica pubblicitaria discutendo una tesi in ambito della socio e psicolinguistica nel messaggio pubblicitario. Per un periodo di tre anni (1997-2000), in ambito professionale, ricopre la funzione di Istruttore Direttivo nei Beni Culturali presso il Comune di Assisi - Ufficio Giubileo creato dalla SIOI. Nello svolgimento di tale attività spiccano le sue conoscenze e peculiarità linguistiche (arabo, italiano e francese) grazie alle quali svolge importanti lavori di traduzione ed interpretariato. Nell’anno 2005 consegue il Diploma di traduttore e Interprete presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Perugia. Nel 2011 consegue il Master di ricerca di II° Livello in “Lingua e Letteratura araba: specializzazione in Lingua e Civiltà araba” presso l’Université de la Manouba - Facoltà di Lettere, Arti e Scienze Umane - Tunisi specializzandosi nella letteratura del viaggio. Dal 1999 consolida la sua attività di traduttrice ed interprete freelance collaborando con agenzie di traduzione, aziende private ed istituzioni pubbliche in Italia e all’estero negli ambiti: culturale, giornalistico, diplomatico, editoriale, giudiziario, sanitario, militare, politico e aziendale. Dallo stesso anno è iscritta alla Camera di Commercio e all’Albo dei Periti ed Interpreti presso il Tribunale Penale e Civile di Perugia in qualità di Perito, Consulente Tecnico di Ufficio e Traduttrice giurata. Dal 2000 collabora con la SLEE di Perugia come professore a contratto delle lingue: arabo e francese, in qualità di tester per le certificazioni degli esami JFLT e in qualità di membro di commissione valutatrice per la selezione di docenti.
Per tredici anni (2001-2013) insegna come docente a contratto la Lingua e la cultura araba ad adulti presso il Centro Territoriale Permanente dell’Istruzione in Età Adulta - A. Volumnio. Dal 2004 insegna nelle Università come professore a contratto di Lingua e Civiltà araba e di Storia e Civiltà dei Paesi Islamici e dal 2008 insegna la Lingua araba alla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Perugia. Ha curato l’elaborazione di un primo I-book di Lingua araba (I° livello), di un secondo I-book di Lingua araba (II° livello) e di un corso E-Learning di Lingua araba (livello Intermedio), tutti in uso presso le FF.AA.
Filippo Andrea Rossi nasce a Terni nel 1995. Attualmente vive e studia a Perugia.
Fiorenzo Toso (Arenzano, 1962) vive tra la Liguria, dove risiede, e la Sardegna, dove è professore ordinario di Linguistica all’università di Sassari. Dialettologo, è specialista dell’area linguistica ligure, alla quale ha dedicato numerosi studi, con riferimento in particolare al contatto linguistico tra genovese e altri idiomi e alle varietà d’oltremare, alla storia linguistica e letteraria e a vari temi relativi al lessico: tra gli altri Il tabarchino. Strutture, evoluzione storica, aspetti sociolinguistici, Milano, Franco Angeli, 2004; Linguistica di aree laterali ed estreme. Contatto, interferenza, colonie linguistiche e «isole» culturali nel Mediterraneo occidentale, Recco, Le Mani, 2008; La letteratura ligure in genovese e nei dialetti locali. Profilo storico e antologia, Recco, Le Mani, 2009; Piccolo dizionario etimologico ligure, Lavagna, Zona, 2015. Si occupa anche di minoranze linguistiche in Italia e in Europa, con riferimento agli aspetti sociolinguistici e glottopolitici e alle tradizioni letterarie (Lingue d’Europa. La pluralità linguistica dei Paesi europei fra passato e presente, Milano, Baldini Castoldi Dalai Editore, 2006; Le minoranze linguistiche in Italia, Bologna, Il Mulino, 2008), di etimologia italiana (Parole e viaggio. Itinerari nel lessico italiano tra etimologia e storia, Cagliari, CUEC, 2015) e di metalinguaggio della linguistica. Libero docente di Filologia Italiana, collaboratore tra l’altro del Lessico Etimologico Italiano fondato da M. Pfister e dell’Atlante Linguistico del Mediterraneo, di La cultura italiana diretta da L. Cavalli Sforza (2009) e della Enciclopedia dell’italiano diretta da R. Simone (2010), dirige il progetto del Dizionario Etimologico Storico Genovese e Ligure. È anche traduttore dallo spagnolo e dal francese in italiano, dallo spagnolo e dall’italiano in genovese; in quest’ultima lingua è autore del volume di poesia E restan forme (2015).
Flaminia Gambini collabora con la rivista "La nuova ecologia"
Una laurea in Lettere con indirizzo classico, un dottorato di ricerca in Filologia Romanza e Linguistica Generale all’Università di Perugia e un paio di Master sulla didattica della scrittura all’Università di Pisa. Un profilo da secchiona, apparentemente. In realtà ama e si occupa degli aspetti pragmatici della comunicazione. Dal 2003 insegna scrittura professionale all’Università di Perugia e scrittura creativa fuori dall’Università. Si occupa di comunicazione e di formazione sia in ambito universitario che fuori dall’accademia: pianificazione, organizzazione e gestione dei contenuti (dalla carte al web); gestione del lavoro in gruppo; psicologia della comunicazione. Per le esperienze professionali sia universitarie che extrauniversitarie ha sviluppato competenze nel settore dell’organizzazione e gestione di eventi. Ha pure scritto e condotto un programma per RAI International, che fortunatamente non è andato in onda in Italia, ma nel resto del mondo.
Flavio Piero Cuniberto insegna Estetica all’Università di Perugia. Ha studiato a Torino, a Monaco di Baviera e a Berlino. Il filo rosso della sua ricerca, dalle molte facce (la cultura tedesca tra l’età barocca e il ‘900, il platonismo classico e post-classico, la storia dell’arte occidentale come repertorio di stili e di temi simbolici, le ideologie politiche) è lo studio della modernità come civiltà «anomala», definita da un programmatico allontanamento dal mondo tradizionale. E quindi, rovesciando la prospettiva, lo studio delle «tracce», delle persistenze di un orizzonte tradizionale - dove non c’è esperienza profana che non rimandi a un archetipo sacro, metastorico – nella stessa modernità. Tra le sue pubblicazioni più recenti: La foresta incantata. Patologia della Germania moderna (Quodlibet 2010); Il Vortice Estetico. Elementi per un’estetica generale (Morlacchi 2015), I paesaggi del Regno (Neri Pozza 2017), Strategie imperiali. America, Germania, Europa (Quodlibet 2019), Viaggio in Italia (Neri Pozza 2020), L’onda anomala. Cronaca filosofica della pandemia (Medusa 2021).
Francesca Dainese è dottoranda in cotutela presso l’Università di Verona e l’Université Sorbonne Nouvelle-Paris 3. Il suo lavoro di tesi è dedicato ad indagare il tema dell’identità nell’opera di Romain Gary, Georges Perec e Patrick Modiano. Ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali e ha pubblicato diversi articoli, dedicati alla letteratura francese e francofona contemporanea. Membro dell’équipe THALIM e dell’Association Georges Perec, ha trascorso gran parte del suo lavoro di ricerca in Francia. All’Università di Verona è co-organizzatrice di un seminario sulle scritture del dopo-Shoah, di cui sta curando anche una raccolta di saggi di prossima pubblicazione, dal titolo Contourner le vide: écriture et judéité(s) après la Shoah.
Francesca Gambini è dottoranda in Scienze Umane, curriculum filosofico, presso l’Università degli Studi di Perugia, dove svolge una ricerca su res singulares e relazioni intrasostanziali nella metafisica di Spinoza. In precedenza si è occupata del pensiero hegeliano, discutendo una tesi sui rapporti tra Realität e Wirklichkeit nella Scienza della logica di Hegel presso l’Università Cattolica di Milano, ove attualmente è cultrice della materia per la cattedra di Storia della filosofia. Ha ottenuto un diploma di specializzazione presso la Scuola di Alti Studi della Fondazione San Carlo di Modena ed è stata borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.
Archivista di Stato e attuale Direttore dell’Archivio di Stato di Massa. Studiosa di bibliografia, biblioteconomia, storia dell’editoria e bibliofilia da anni collabora con riviste accademiche e specialistiche. Ha concentrato la propria attenzione sulla storia delle biblioteche ecclesiastiche e religiose.
Francesca Tuscano è nata il 7 settembre 1964. Laureata in Lingua e letteratura russa e in Italianistica, addottorata in Letterature Comparate, si occupa soprattutto di storia dei rapporti tra cultura russa e cultura italiana, sui quali ha scritto diversi saggi. Ha tradotto dal russo testi di B. Akunin, R. Jakobson, Ju. Lotman, V. Chlebnikov, M. Kuzmin, A. Blok, A. Achmatova, N. Kaplan, e saggi di letteratura critica su Pasolini e Leonardo da Vinci (quasi tutti ancora inediti in italiano). Ha pubblicato una monografia sulla Russia nella poesia pasoliniana (La Russia nella poesia di Pasolini, Book Time 2010). Ha pubblicato le raccolte di poesie M.Y.T.O. (Era Nuova 2003), alla quale sono seguite La notte di Margot (Hebenon-Mimesis 2007), Gli stagni di Mosca (La Vita Felice 2012) e Thalassa (Hebenon-Mimesis 2015). Ha scritto anche libretti d’opera e testi teatrali (tra i quali Come si usano gli articoli, pubblicato in I diritti dei bambini, Rubbettino 2005). Nel 2016, per il Mittelfest di Cividale del Friuli, è stata messa in scena l’opera lirica Menocchio su suo libretto (musica di Renato Miani).
Francesco Ciabattoni è Ordinario di Letteratura Italiana alla Georgetown University, dove dirige il Programma di Studi Medievali Globali. Co-Redattore della sezione Recensioni per Quaderni d'italianistica e Segretario dell’American Boccaccio Association, Ciabattoni è anche parte del Board della Dante Society of America e ha pubblicato saggi su Dante, Petrarca, Boccaccio, sulla poesia delle origini e contemporanea. Si occupa anche di storia della canzone italiana e delle sue attinenze con la storia letteraria. Ha pubblicato sue liriche su Gradiva, Breviario poetico, Poesia. Mensile internazionale di cultura poetica, In forma di parole e una raccolta di poesie (Paradosso terrestre, Il filo, 2008). È ora in uscita presso De Gruyter (Berlino) la sua prossima monografia di argomento dantesco: Dante's Performance. Music, Dance, and Drama in the “Commedia".
Francesco Dalessandro (1948) ha pubblicato diversi libri di poesia e di traduzioni. Le sue ultime opere edite sono: Figure d’ombra (Puntoacapo Editrice, 2018, finalista “premio Metauro”) e Dediche e Imitazioni (InternoLibri, 2022). Le traduzioni più recenti: Chiave del sogno, poesie di Eloy Sánchez Rosillo (Contatti, Genova 2019), Fammi lezione, Musa, i sonetti e altre opere di John Keats, (Contatti, Genova 2021).
Francesco Davoli è dottorando presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con un progetto di edizione delle Rime (1529) di G. G. Trissino. Si è laureato in Lettere all’Università di Perugia con una tesi sul ms. 1405 della Biblioteca Angelica di Roma (contenente Rvf e Triumphi), da cui ha tratto un articolo edito in «Petrarchesca»; ha conseguito quindi la laurea magistrale in Filologia Moderna all’Università degli Studi di Padova con un lavoro di commento alle canzoni presenti nella raccolta trissiniana.
Franco Buffoni (Gallarate, 3 marzo 1948) è un poeta, traduttore e accademico italiano.
Fulvia Serra nasce a Roma e trascorre i primi anni dell'infanzia tra Grottacalda in Sicilia e Bellisio Solfare nelle Marche. Arriva a Milano nel 1949 dove completa gli studi dell'obbligo e il liceo Parini. Qui collabora alla Zanzara, si misura in attività sportive non proprio leggere (lancio del disco e corsa campestre). Non è una studentessa modello, ma eccelle in matematica, disegno e storia dell'arte, italiano e filosofia. Si iscrive ad Architettura, ma all'inizio del terzo anno deve abbandonare per un grave incidente di sci. Nel 1965 è ancora ingessata e incontra linus a Riccione: è Amore a prima vista e lettura. Appena smette il gesso e le stampelle alla fine del '67, decide di misurarsi in modo precario ante litteram (aiuto campagna abbonamenti di linus) con il mondo editoriale e Giovanni Gandini genio fondatore di linus, la assume. Da quel momento inizia la sua inconscia scalata professionale. Nel '68 passa ai libri come editor della società Figure che pubblica linus. Questi i primi titoli curati 'Il Teatro' di Arrabal, 'Il nuovo bambino' di Marcello Bernardi, 'La Principessa Angina' di Roland Topor, 'FedericoA.C.' di Liliana Betti con i disegni di Fellini per il Satyricon, accanto a raccolte di autori pubblicati nella rivista: Pogo di Walt Kelly, Li'l Abner di Al Capp, Valentina di Crepax e tanti altri. Subito dopo Serra entra in redazione dì linus la rivista mensile più prestigiosa non solo del panorama culturale milanese. Figure diventa Milano Libri Edizioni. Lei crea copertine che piacciono a Gandini per la scelta delle immagini e per i colori dissonanti. Pochi anni dopo Gandini si stanca del giocattolo linus e decide di vendere MLE che viene acquistata insieme a Fulvia Serra e Cettina Novelli dalla Rizzoli Editore e Oreste del Buono ne diventa il direttore. Era il 1972. Fulvia Serra viene nominata subito Art director (è stata la prima art director editoriale in Italia e poco tempo dopo, per una sorta di pari opportunità rovesciate, Carlo Rizzi ebbe la stessa nomina a Playboy sempre con Del Buono direttore responsabile), poi ebbe una qualifica eccezionale Art director e qualcosa di più, che a lei piaceva molto più del serioso professionale Caporedattore. Fino a quando Odibì scelse lei unica e la nominò praticante di linus per poter dopo esami diventare giornalista professionista. E così è stato. Serra aveva nel suo curriculum alcune medaglie da mostra e dimostra per aver contribuito alla realizzazione della sua testata inventata L'uno, ('il primo settimanale mensile') allegato di linus e alla ripubblicazione de 'La lettura' storico supplemento del Corriere della Sera. Indimenticabili quegli anni... Poi Odibì si dimise all'arrivo della P2 in Rizzoli, era il 1981 e da allora fino al 1995 Fulvia Serra diventa prima redattore capo responsabile e nel volgere di meno di un anno direttore di linus, di AlterAlter rivista di narrativa e sperimentazione grafica e dei libri Milano Libri ormai corposa collana del catalogo Rizzoli editore. Nel 1983 crea insieme a Hugo Pratt e lo ha diretto fino a quando lui ci fu (1993), CortoMaltese 'rivista mensile di fumetti viaggi avventure'. Così recitava il sottotitolo. Grande successo editoriale. Se Bonelli avesse avuto da Pratt la garanzia di una scorta di almeno 60 tavole, sarebbe stato lui l'editore di CortoMaltese ma non l'ottenne e Serra cominciò a pensare, creare, ragionare con autori super e con una Rizzoli amministrativa immersa in budget previsioni e proiezioni con il progetto che già apprezzava e mentre Gregorietti preparava la sua risposta grafica perfetta. Anche lui non sbagliò una mossa, e con Anna Maria Testa insuperata autrice della campagna più accattivante sia per immagine sia per messaggio: "Leggere è un'avventura!" (Al centro di raggi arcobaleno l'icona del bel marinaio). Manifesti che sbocciarono sulle pareti di stazioni e metropolitane, sui muri per le strade e sulle pagine dei numerosi periodici aziendali e amici. Il successo fu immediato grazie alla bella squadra e alla selezione accurata dei contenuti tutta opera della redazione e di Serra autodefinitasi, negli editoriali dal titolo Percorsi, Comandante dell'Ammiraglia. E così è stato per 10 anni importanti. Nel 1986 crea e realizza insieme a Charles Schulz e lo ha diretto per qualche anno con altro e tanto strepitoso successo, Snoopy, sottotitolo: mensile di fumetti, giochi, natura, attualità, frutto di numerosi incontri a Santa Rosa (Ca.) con il grande papà dei Peanuts. La scelta di cederne la direzione la irritò non poco. Tra i collaboratori scelti c'era Giovanni Gandini e il personale scopo di Serra di farne un mezzo di apertura a futuri lettori di linus cadde come corpo morto cade. Ma l'intento sindacale di non concentrare troppe testate sotto un'unica direzione la costrinse a scegliere e fu molto difficile. Doloroso. Tuttavia con le esperienze di linus, CortoMaltese, Alter, la Lettura, Snoopy, Serra ha ormai conquistato un vasto pubblico di giovani lettori italiani di ogni età nel mondo, i Muppets, Batman e i Supereroi DC America. Ronin di Frank Miller, Lynn Warley tradotto da Carlo Oliva. E molti altri Autori di cui già allora le opere prefiguravano ed erano secondo Serra, 'i' o 'le' graphic novel. Al tempo non era neppure chiaro l'articolo determinativo per la definizione. E fu dibattito tra Crusca e vulgata. Ma un giorno nel marzo del 1995 ci fu un colpo di scena come nella vita spesso succede. Rizzoli decise di vendere la compagina che faceva capo a Serra ad altro editore. Ma Serra non volle farne parte per dissonanze politiche. Abbandonato e abbandonata dal Gruppo RCS Serra si prese un sabbatico. Poi ha diretto G la Rivista del Giallo e suo era il titolo, per l'edizione Il Minotauro che la ingaggiò. Ritmo rivista di jazz nata nel 1944 per AdJ, e 'Milo curiosi si sa' per piccoli artisti e lettori taglia 3/6 anni appassionati del coniglietto Milo televisivo pluripremiato al suo apparire in tivù e prodotto da Gertie. L' Autrice Gabriella Giandelli era collaboratrice di alteralter diretto da Fulvia. Ora Serra si occupa come socia di Gertie insieme al fratello Franco delle scelte della produzione di cartoni animati sia serie, sia lungometraggi, o cortometraggi che riflettono l'impegno costante e la cura del segno e del modo del linguaggio che sono la cifra che caratterizza le creazioni non solo animate di Gertie. Negli anni Serra ha collaborato con il Corriere della Sera, il Manifesto, Musica jazz, Amica per la quale ha curato per qualche tempo la posta dei lettori, divertendosi molto, con Glenadt Italia del gruppo Rizzoli per cui è stata anche responsabile della regia del periodico Superman. Oggi sempre come socia scrive sceneggiature per una serie Rai di Gertie; collabora con il periodico salgariano IlCorsaroNero diretto da un simpatico grande esperto di Salgari e non solo, Claudio Gallo che l'ha invitata e conosciuta come relatrice ospite ad alcuni interessanti convegni a Rovereto di Trento organizzati con grande professionalità dall'Accademia degli Agiati.
Docente di Sociologia della Letteratura presso l'Università di Bologna, Fulvio Pezzarossa è da tempo impegnato a studiare e accompagnare lo sviluppo dei testi di migrazione nel panorama letterario italiano. Oltre al convegno internazionale sui Vent'anni della scrittura di migrazione (CLUEB, 2011, con I. Rossini), si ricorda l'impegno come fondatore e direttore della rivista "Scritture Migranti", e l'ideazione del primo Laboratorio di scrittura interculturale, che da oltre un decennio si realizza all'interno del Dipertimento di Filologia Classica e Italianistica bolognese.
Gabriel Antunes Ferreira de Almeida è dottorando in filosofia all’Università degli Studi di Perugia. Suo progetto lavora con il pensatore Michel de Certeau e il problema dell’intersoggettività. Ha fatto la sua laurea magistrale nell’Istituto Universitario Sophia (FI) in Fondamenta e Prospettive per una Cultura dell’Unità con Specializzazione in Ontologia Trinitaria con il professore Piero Coda. Ha condotto la sua tesi sull’intersoggettività con enfasi nel problema dello “Straniero”.
Ha collaborato con il network United World Project e oggi collabora con il Dipartimento di Ontologia Trinitaria dell’Istituto Universitario Sophia.
Gabriele De Veris è nato a Genova e dal 1982 vive a Perugia. Dal 1985 lavora nelle Biblioteche Comunali di Perugia
Gabriella Palli Baroni laureata in Lettere Classiche a Pavia, allieva di Lanfranco Caretti, perfezionata a Chicago e a San Diego sul pensiero scientifico rinascimentale e su Machiavelli, vive a Roma. Scrittrice e saggista, è studiosa di letteratura dell’800 e del 900 ed è critica di letteratura contemporanea. Collaboratrice di «Strumenti Critici», «L’Illuminista», «Il Ponte» e di altre riviste italiane e straniere, si è dedicata in particolare ad Attilio Bertolucci, del quale ha curato il Meridiano Mondadori Opere, le prose Ho rubato due versi a Baudelaire, gli scritti sul cinema e sull’arte, e a Vittorio Sereni, del quale ha curato i carteggi con Bertolucci (Una lunga amicizia. Lettere 1938-1983, Garzanti 1993) e con Ungaretti Un filo d’acqua per dissetarsi. Lettere 1949-1969, Archinto, 2013). Ha inoltre pubblicato l’antologia Dagli Scapigliati ai Crepuscolari (Istituto Poligrafico dello Stato 2000) e Tavolozza di Emilio Praga (Nuova SI, 2008). È autrice di saggi sulla poesia di Amelia Rosselli e ha collaborato al Meridiano L’opera poetica, uscito nel 2012 e al numero monografico XV, 2-2013 di «Moderna» (Serra, 2015). Nel 2020 ha pubblicato di Attilio e Ninetta Bertolucci, Il nostro desiderio di diventare rondini. Poesie e lettere (Garzanti).
Gabriella Pelloni è ricercatrice presso l’Università degli Studi di Verona. È stata titolare di assegni e borse di ricerca presso le università di Padova, Potsdam, Berlino e Gerusalemme. Si occupa di cultura e letteratura tedesca e austriaca del Novecento, di cultura ebraico-tedesca e di letteratura transculturale in lingua tedesca, alla cui analisi e divulgazione ha contribuito con articoli, edizioni critiche e monografie. In particolare è autrice di diversi contributi critici sull’opera di Friedrich Nietzsche, tra cui la monografia Genealogia della cultura. Costruzione poetica del sé nello Zarathustra di Nietzsche (Mimesis 2013) e le raccolte di saggi Pathos, Parodie, Kryptomnesie. Gedächtnis der Literatur n Nietzsches Also sprach Zarathustra(con Isolde Schiffermüller, Winter 2015) e Poetica in permanenza. Studi su Nietzsche (con Claus Zittel, ETS 2017). Recentemente ha curato, con Isolde Schiffermüller, l’edizione degli scritti inediti di Ingeborg Bachmann Male oscuro. Aufzeichnungen aus der Zeit der Krankheit (Suhrkamp 2017). È traduttrice di opere di autori contemporanei di lingua tedesca. È membro del Gruppo Internazionale di Ricerca su Nietzsche (INFG) e membro fondatore del gruppo di ricerca NuBE per lo studio della letteratura europea contemporanea.
Gabriella Serrone è Dottore di Ricerca in Linguistica francese ed è specializzata nel settore della fraseologia e della traduzione. Ha ricoperto il ruolo di Docente a contratto di Lingua francese presso l'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale per gli anni accademici 2016/2017, 2017/2018 e 2018/2019. Inoltre, è giornalista pubblicista e collabora con testate giornalistiche on line. Ha tradotto per Macabor Editore La città dolente di Laure Gauthier (2018), kaspar di pietra (sempre di Laure Gauthier, di prossima pubblicazione) e L’infinito approssimarsi di Sylvie Fabre (2019), con prefazione di Fabio Scotto.
Gerhild Fuchs è docente e ricercatrice di letteratura italiana e francese all’istituto di lingue romanze dell’università di Innsbruck. Ha pubblicato un libro su Baricco (Alessandro Bariccos Variationen der Postmoderne, Würzburg: Königshausen & Neumann 2003) e saggi anche su altri autori della letteratura italiana contemporanea (Celati, Cavazzoni, Benati, Malerba, Vassalli, Maraini), sulla letteratura francese e italiana del Settecento (Laclos, Diderot, Goldoni), sul poema cavalleresco italiano, sul film e sulla trasposizione cinematografica di opere letterarie (Pasolini, Bertolucci, Frears) nonché sulla canzone d’autore italiana (Pasolini; gli Almamegretta). Più recentemente ha pubblicato una monografia sulle concezioni spaziali nella narrativa italiana contemporanea sull’esempio della pianura padana (Von Spaziersehern, Erinnerungsflaneuren und pikaresken Wanderern: Literarische Topographien der Poebene bei Celati, Cavazzoni, Benati und anderen, Heidelberg: Winter 2014). Dal 2015 è direttrice dell’Archiv für Textmusikforschung (archivio per le ricerche sulle combinazioni tra testo e musica nei paesi di lingue romanze; cf. https://www.uibk.ac.at/romanistik/institut/textmusik-in-der-romania/).
Il mio nome è Giacomo Bucci, classe 1991.
Sono sempre stato interessato al mondo delle lingue e, in seguito ai miei studi universitari, della linguistica e della filologia. Parlo correntemente inglese e tedesco, ma ho in mente di studiarne ancora molte altre (l’olandese e il russo, per cominciare).
Vivo attualmente nella piccola frazione di San Leo Bastia, 500 anime, dove gestisco alcune attività commerciali insieme alla mia famiglia, ma nell’orizzonte dei miei progetti futuri si staglia un master in Linguistica Comparata Indoeuropea.
Don Giacomo Cardinali (Mondavio, 1977) filologo e paleografo, Aiuto-Scriptor presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, si occupa di manoscritti e di libri a stampa tra XVI e XVIII secolo, sia greci sia latini, di storia delle biblioteche e del collezionismo antiquario, di letteratura neolatina e teatrale.
Giacomo Pulsoni è stato il primo webmaster di Insula europea, prima di dedicarsi all'alta cucina in Francia.
Laureato in Scienze e Tecnologie Naturalistiche ed ambientali presso l’Università degli Studi di Perugia, attualmente svolge l’ultimo anno del Dottorato di Ricerca in Etica della Comunicazione, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione tecnologica. Il suo lavoro riguarda le tematiche legate all’impatto del cambiamento climatico nel passato, nel presente e nel futuro, dal punto di vista naturalistico-geologico e socio-psicologico. Ha svolto servizio come docente di scuola secondaria di secondo grado per la Classe A-50, Scienze naturali, chimiche e biologiche. È iscritto all’Albo degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati di Arezzo, Grosseto, Perugia, Siena e Terni ed è Membro del CIRIAF (Centro Interuniversitario di Ricerca sull'Inquinamento da Agenti Fisici). Ha ottenuto un master in “Didattica e competenze nelle discipline scientifiche “e ha svolto stage, tirocini e corsi di formazione anche presso Università estere come l’Università degli Studi di Ginevra (Svizzera) e l’Università di Tehran e Arianzamin Research Centre (Iran).
Studentessa del dipartimento di Lettere dell’Università degli studi di Perugia, si sta laureando in Storia della lingua italiana con una tesi sulla comparazione delle traduzioni della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
Gian Luca Grassigli insegna Archelogia classica presso l'Università degli Studi di Perugia.
Gianfranco Crupi è professore associato di Biblioteconomia presso l’Università di Roma “La Sapienza”. I suoi interessi scientifici spaziano dalla bibliografia repertoriale alla biblioteconomia teorica e applicata, dalla storia delle biblioteche alla storia del libro. In particolare, ha studiato la storia della fondazione novecentesca della «Federazione italiana delle biblioteche circolanti cattoliche» e dei canoni bibliografici cattolici; si è occupatodelle metodologie della ricerca bibliografica e dell’organizzazione tassonomica dell’universo documentario nella bibliografia repertoriale, anche in relazione a specifici contesti applicativi. Ha, inoltre, maturato interessi di studio relativi alla progettazione e gestione di collezioni e biblioteche digitali, con particolare riferimento alle problematiche relative alla codifica digitale dei testi letterari e alla sintassi e alla semantica che regolano i processi di rappresentazione formale del testo. Da alcuni anni studia la storia dei “libri animati”, antichi e moderni, su cui ha organizzato una esposizione bibliografica a Roma e a Torino.
Modenese, classe 1963, con i suoi oltre 4000 album di calcio è considerato il più importante collezionista al Mondo di questo tipo di materiale. Dal 2010 ha cominciato a fare mostre in Italia e non solo, i maggiori network mondiali hanno parlato di lui, dalla CNN, alla BBC, da L’Equipe a FouFouTwo. Ha un grande sogno: creare il primo e unico museo al Mondo di figurine di calcio.
Gilberto Isella (Lugano 1943) è poeta e critico letterario. Laureato in lettere e filosofia all’Università di Ginevra, ha insegnato nel Liceo cantonale di Lugano e alla SUPSI. È membro di redazione della rivista di cultura “Bloc notes”, di cui è stato uno dei promotori nel 1979. È stato vice-presidente del Pen Club, centro della Svizzera Italiana. Collabora con il "Giornale del Popolo" e con riviste letterarie svizzere ed estere. Partecipa alle attività delle Edizioni Opera Nuova e del Festival Piazzaparola di Lugano. È stato borsista, nel 2005, presso il Centro di Studi Ligure di Bogliasco. Come critico si è occupato in particolare di poesia contemporanea e teoria letteraria: numerosi articoli pubblicati in riviste e miscellanee. Ha tradotto dal francese Charles Racine (Stupore celeste), Jacques Dupin (Scarto) e Bernard Vargaftig (antologia Io scrivo ciò che è vivere, ADS, 2017). Ha curato un’antologia degli scritti di Mario Marioni (Fogli vagabondi) e, con Tiziano Salari, la silloge poetica Armageddon e dintorni di Giovanni Ramella Bagneri. Numerose le collaborazioni con artisti svizzeri e italiani (plaquettes, libri d’arte, ecc.), e con il regista cinematografico Adriano Kestenholz (da ultimo il video Oltre i recinti, 2014). Tra le recenti raccolte poetiche si segnalano: Corridoio polare (Book, 2006), Taglio di mondo (Manni, 2007), Mappe in controluce (Book, 2011), Variabili spessori (alla chiarafonte, 2011) , Preludio e corrente per Antoni (Salvioni, 2012) Caro aberrante fiore (Opera Nuova, 2013), L’occhio piegato (Book, 2015) e Materie se non luci (Pagine d’Arte, 2017). Per il teatro ha scritto Messer Bianco vuole partire (Teatro Alla Foce, Lugano, 2008) e Il giardino della vita (con musica di J.M.Sànchez Verdù), rappresentato a Lugano (Palacongressi) e a Cuenca (Auditorium) nel 2017. Tra i vari riconoscimenti: tre Premi Schiller, il Premio Sertoli Salis (1997), il Premio Lorenzo Montano (2007) e il Premio Giuseppe Dessì (2012). Sue poesie tradotte in francese, tedesco, lèttone, croato e albanese. Da ultimo Preludi i corrente per a Antoni, trad.catalana di Silvia Aymerich Lemos, introd. di Franca Tiberto, Pagès Editors, 2016).
Ginevra Amadio si è laureata con lode in Scienze Umanistiche presso l’Università Lumsa di Roma con tesi in letteratura italiana contemporanea dal titolo Raccontare il terrorismo: “Il mannello di Natascia” di Vasco Pratolini. Interessata al rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta, ha proseguito i suoi studi laureandosi con lode in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con tesi magistrale dal titolo Da piazza Fontana al caso Moro: gli intellettuali e gli “anni di piombo”. È giornalista pubblicista e collabora con webzine e riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema e letteratura otto-novecentesca. Sue recensioni sono apparse in O.B.L.I.O. – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca. Collabora stabilmente con Treccani.it, con il blog del Premio Letterario Giovanni Comisso e con le riviste Frammenti, Npc Magazine, Sapereambiente, Cronache Letterarie. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del Cinema Italiano dedicato al cortometraggio.
Giorgia Karvunaki è nata in Grecia, a Creta, a Canea. Ha studiato in Italia Lingua e cultura italiana per stranieri, Scienze Politiche - Indirizzo Internazionale, Insegnamento dell'italiano come LS, Sceneggiatura e in Grecia Traduzione - Traduttologia. È membro associato e National Convener per la Grecia dal 2007 della Commissione internazionale per la storia delle istituzioni rappresentative e parlamentari (ICHRPI), Rappresentante accreditata del Nosside, Premio Internazionale di Poesia (Unesco) e Membro dell'International Theatre Institute (ITI). Vive ad Atene dove lavora come insegnate, traduttrice, promotrice culturale e ricercatrice storica. Le sue traduzioni, le sue interviste e i suoi articoli, sono stati pubblicati in riviste cartacee ed elettroniche in Grecia, in Italia e in Romania. Le sue traduzioni di opere teatrali sono state messe in scena in Grecia e in Italia. Nel 2018 è stata premiata dall'Istituto Italiano di cultura di Atene con il ‘Premio Luigi Pirandello’.
Nata a Catanzaro il 31 luglio 2002, studia Lettere all’Università di Perugia.
Docente di Letterature portoghese e brasiliana presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università degli Studi Roma Tre. Nell’ambito delle sue ricerche ha privilegiato lo studio di autori, movimenti culturali e opere del XIX e del XX secolo. Ha pubblicato un volume sul romanzo d’appendice nel Portogallo finisecolare (E… Quem é o autor desse crime? Il romanzo d’appendice in Portogallo dall’Ultimatum alla Repubblica, Milano, 2009) ed edizioni critico-genetiche di poeti modernisti quali Mário de Sá-Carneiro (O Silêncio do dândi e a morte da esfinge, Lisboa, 2011 e José Régio. Ha organizzato antologie di scrittori brasiliani (Apocalisse. Alle origini della fantascienza latinoamericana, Roma, 2014) e lusofoni (Lusofonica. La nuova narrativa in lingua portoghese, Roma, 2006) e ha tradotto per diverse case editrici italiane scrittori angolani, brasiliani, mozambicani e portoghesi. Recentemente ha curato un volume che raccoglie le conferenze tenute in Italia da José Saramago (Lezioni italiane, Roma, 2022) e un volume di studi dedicato alla poesia di Agostinho Neto (Noi dell’Africa immensa. Nuove letture della poesia di Agostinho Neto, Roma, 2022).
Giovanna Covi, docente di Letterature Angloamericane e Studi di genere all’Università di Trento, è impegnata a nutrire il dialogo tra accademia e movimenti sociali e a colmare il divario tra teoria e pratica. Ha principalmente concentrato la propria ricerca sulla poesia statunitense e su opere scritte da donne che appartengono alla diaspora africana in USA e Caraibi. È responsabile per l’Unità di Trento del Progetto UnIRE-Università in rete contro la violenza di genere, ed è stata componente della Commissione nazionale per la selezione della miglior tesi di magistrale e dottorato sull’implementazione della Convenzione di Istanbul. Tra le sue più recenti pubblicazioni, saggi su Michelle Cliff, Jamaica Kincaid, Una Marson, e Toni Morrison.
Giovanni Pizza è professore ordinario di Antropologia medica e culturale presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione (FISSUF) nell’Università di Perugia e direttore della Rivista “AM” della Società italiana di antropologia medica (SIAM), ora pubblicata in open access. Tra i volumi monografici curati vi sono: Figure della corporeità in Europa (“Etnosistemi, Processi e dinamiche culturali”, A. V, N. 5, CISU, Roma 1998); con H. Johannessen, Embodiment and the State. Health, Biopolitics and the Intimate Life of State Powers (“AM. Rivista della SIAM”, N. 27-28, Argo, Perugia-Lecce 2009); con A. F. Ravenda, Presenze internazionali. Prospettive etnografiche sulla dimensione fisico-politica delle migrazioni in Italia (“AM. Rivista della SIAM” N. 33-34, Argo, Perugia-Lecce 2012) ed Esperienza dell’attesa e retoriche del tempo. L’impegno dell’antropologia nel campo sanitario (“Antropologia Pubblica”, V. 2, N. 1, Clueb, Bologna 2016). È Autore di numerose pubblicazioni, tra le quali i seguenti libri: L’antropologia di Gramsci. Corpo, natura, mutazione (Carocci, Roma 2020); Il tarantismo oggi. Antropologia, politica, cultura (Carocci, Roma 2015); La vergine e il ragno. Etnografia della possessione europea (Quaderni di Rivista Abruzzese, Lanciano 2012); Antropologia medica. Saperi, pratiche e politiche del corpo (Carocci, Roma 2005); Miti e leggende dei pellerossa (Newton Compton, Roma 1988).
Giovanni Rotiroti è psicanalista. Insegna Lingua e letteratura rumena presso l'Università di Napoli “L'Orientale”. Ha pubblicato vari saggi e traduzioni su autori romeni o di origine rumena tra i quali Ionesco, Urmuz, Dan Botta, Mircea Eliade, Gherasim Luca, Tristan Tzara e Paul Celan.
Giulia Ambrosi si è laureata con lode in Lingue, Letterature e Culture Moderne presso l’Università degli Studi di Padova nel 2014, discutendo una tesi sulla sintassi dei pronomi clitici in romeno antico. Nel 2015 ha curato il volume Potere e immaginario politico in Europa. Radici storiche, modelli antropologici, rappresentazioni letterarie [«Transylvanian Review» XXIV, Supplement No. 2, 2015, edited by Sorin Șipoș, Dan Octavian Cepraga, Giulia Ambrosi – Romanian Academy, Center for Transylvanian Studies]. È autrice inoltre dell’articolo La legge Tobler-Mussafia in italiano e romeno: un confronto, apparso in «Romània orientale» XXIX, 2016. Collabora con la rivista interculturale bilingue Orizzonti culturali italo-romeni / Orizonturi culturale italo-române e con Insula Europea.
Ha partecipato, nel 2015 e nel 2016, ai workshop sulla traduzione letteraria dal romeno all’italiano promossi dall’Istituto di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con interventi riguardanti la sua traduzione del romanzo Exuvii di Simona Popescu. Attualmente prosegue gli studi magistrali in Linguistica presso l’Università di Padova, privilegiando campi d’indagine quali la linguistica acquisizionale, la psicolinguistica, i disturbi del linguaggio e dell’apprendimento del codice scritto.
Giulia Bortolami si è laureata in Lingua e traduzione portoghese e brasiliana presso l'Università "La Sapienza" di Roma.
Giulia Falistocco è dottoranda presso l’Università degli studi di Perugia. Si occupa di romanzo storico italiano, con particolare attenzione all’opera di Vincenzo Consolo, Elsa Morante e Tomasi di Lampedusa, e di serialità televisiva. Ha pubblicato articoli usciti in rivista e in volume; ha inoltre partecipato a convegni internazionali. Dal 2016 è redattrice de La Letteratura e noi.
Giulia Frittelli è nata il 29 febbraio 1988. Ha conseguito la laurea magistrale in Italianistica presso l’Università degli studi di Perugia. Ha conseguito il diploma in Archivistica, diplomatica e paleografia presso l’Archivio di Stato di Perugia. È stata tutor nell'insegnamento di Letteratura Italiana per il corso di laurea in Lettere presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia.Ha conseguito la qualifica professionale in Catalogazione Bibliografica Digitale presso la Regione Umbria. Si è occupata dello studio, dell’inventariazione e della trascrizione del Fondo Medievale “Gardone” presso l’Archivio di Stato di Perugia. Ha collaborato come archivista e catalogatrice con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria e con la Biblioteca "L. Jacobilli" del Seminario Vescovile di Foligno, come bibliotecaria. Si è occupata di comunicazione e giornalismo ambientale per l’associazione “MenteGlocale” e attualmente gestisce la Biblioteca dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale dell’Umbria e lavora come Educatrice presso alcune Scuole Primarie dell’Umbria.
Giulia Grillenzoni si è laureata in Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Perugia, dove è oggi iscritta al corso di laurea magistrale. Si interessa di Letteratura italiana e in particolare di poesia del Novecento.
Studiosa delle esperienze artistiche e delle teorie critiche del secondo Novecento, Giulia Perugini (San Severino Marche, 1991) analizza i fenomeni legati alla pedagogia sperimentale, alle realtà e alle attività educative che disegnano il nuovo panorama extrascolastico. Storica e critica d’arte, scrive per diverse testate del settore. Interessata in particolare al rapporto che intercorre tra arte, società e nuove tecnologie rapportate ai campi dell’educazione, dal 2016 è cultrice di materia in Pedagogia e Didattica dell’Arte, Fenomenologia dell’Immagine e Semiologia dei Sistemi Espositivi all’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Inizia la sua formazione teatrale come attrice. Nel 2006 si cimenta nella sua prima regia, vincendo a vent’anni i premi della critica e del pubblico alle selezioni macroregionali del Festival Internazionale di Regia Teatrale “Fantasio Piccoli” con uno studio sul Don Giovanni di Molière. Sceglie di specializzarsi nel campo della pedagogia teatrale e della formazione attoriale. Ne approfondisce le potenzialità attraverso attività di studio e di ricerca [research program on theatre anthropology and actor training] in Francia (Université de Rouen), Germania (Institut für Theaterwissenschaft – FU Berlin), Regno Unito (Faculty of Education-Univ. of Cambridge), conseguendo il titolo di PhD - Doctor Europæus con un progetto di ricerca sull'antropologia pedagogica del teatro. Tra i suoi ultimi allestimenti: “Woman in Red”, intervento urbano per La Notte dell’Opera 2019 #rossodesiderio (Macerata Opera Festival); “Separazioni di Sera”, presso la fondazione Filiberto e Bianca Menna; "La Sonata a Kreutzer" per Calatafimi Segesta Festival-Dionisiache; "Menzogne e sortilegi", opera aperta in dialogo con Elsa Morante, per Contemporaneo Sensibile (MDA & Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia); "E io sarò una donna che sorride", frammenti di vita e di poesia della scrittrice Sylvia Plath per Spazio Macro - Roma Capitale; "Nessuna nuova…" per il XIX Festival Internazionale del Teatro Urbano di Roma; "Essere Elettra", con il sostegno della Fondazione Piccolomini, rappresentato anche in occasione del Premio Parodos-Tindari Festival; "Guardami", da "Il Bell’Indifferente" di Jean Cocteau; "Τρωάδες. Le donne troiane", vincitore del premio della critica alla rassegna Mitincanti (Teatro Politeama Garibaldi, Palermo). Nell’estate 2019 prende parte alla Biennale College-Teatro con il maestro Susie Dee nell’ambito del programma del 47. Festival Internazionale del Teatro – Biennale di Venezia 2019.
Giuliana Muci è nata a Nardò (Lecce) ma da molti anni vive e lavora a Perugia, presso la cui Università si è laureata con una tesi sulla Santeria cubana: su questo tema e altri di contenuto latino-americano ha collaborato con la Casa Editrice Besa realizzando anche alcune pubblicazioni. Dopo la formazione in antropologia ed etnomedicina ha compiuto ricerche e maturato esperienze integrando la visione medica e psicologica basata sull’unità mente-corpo, approfondendo gli studi in campo PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia) grazie soprattutto ad un Master di II livello presso la Facoltà di Medicina dell’Università dell’Aquila, focalizzando in particolare i processi psico-somatici legati al vissuto emozionale in relazione al sistema di credenze culturali. Lavora nel Dipartimento di Lettere dell’Università di Perugia presso il quale in passato ha collaborato anche come Supporto alla Didattica e Cultore di Materia per le Letterature Spagnola e latino-americana, puntualizzando in special modo i processi transculturativi nella letteratura dell’America di lingua spagnola a partire da un approccio etno-antropologico.
Nato a Roma e laureatosi in Italianistica all’Università di Roma Tre con una tesi su P. P. Pasolini, Giulio Carlo Pantalei è oggi dottorando in Lettere nella stessa Università e Visiting PhD presso la University of Cambridge. Cantautore e musicista, oltre che ricercatore, è fondatore della band “Panta” e ha collaborato con artisti nazionali e internazionali tra cui Paolo e Carlo Verdone, Calexico + Iron & Wine, David Lynch Foundation, Capovilla, Canali e l’ong ONE di Bono Vox. La sua tesi, svolta tra Roma e Oxford, riguardo il rapporto tra la Letteratura Italiana e la musica angloamericana è stata pubblicata nel 2016 da Arcana col titolo di Poesia in forma di Rock, oggi alla seconda edizione.
Giulio Vaccaro, romano e romanista, è un ciclista amante delle salite lunghe. Insegna Storia della lingua italiana all’Università di Perugia, dopo aver lavorato all’Opera del Vocabolario Italiano e all’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea.
Dal 2009 al 2016 ha diretto il progetto DiVo – Dizionario dei Volgarizzamenti (di cui ha coordinato l’attività dell’unità della Scuola Normale Superiore di Pisa, all’interno di un progetto FIRB – Futuro in Ricerca 2010); dal 2014 al 2016 ha diretto il progetto bilaterale Manoscritti italiani in Polonia: ricerca, catalogazione, studio / Włoskie rękopisy w Polsce: poszukiwanie, inwentarz i badanie e ha coordinato il Laboratorio Volgarizzamenti: storia, testi, lessico presso il Centro di Elaborazione Informatica di Testi e Immagini nella Tradizione Letteraria della Scuola Normale Superiore. Nel 2018 è stato research fellow presso il Deutsches historisches Institut in Rom. Ha collaborato alla GSR-Grammatica Storica del Romanesco, finanziata dal Fondo Nazionale Svizzero e coordina un’unità del progetto CorTIM. Corpus Testuale dell’Italia Mediana. Si occupa di volgarizzamenti di classici latini e mediolatini negli antichi volgari italiani (Albertano da Brescia, Seneca, Vegezio), di studio materiale dei manoscritti ai fini della storia della tradizione dei testi, di testi genealogici tra Due e Cinquecento, di contatti tra Italia e Spagna nel Medioevo e di autori dialettali romaneschi (Sindici, Tacconi, Zanazzo).
Giuseppe Andrea Liberti è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Filologia presso il medesimo ateneo e ha frequentato la Scuola di Alta Formazione “A. Varvaro” in Storia e filologia del manoscritto e del libro antico presso la Biblioteca dei Girolamini. Ha pubblicato un’edizione critica e commentata della raccolta Cumae di Michele Sovente (Quodlibet, 2019) e allestito la bibliografia poetica di Elio Pagliarani, consultabile nell’edizione di Tutte le poesie (a cura di Andrea Cortellessa, Il Saggiatore, 2019). Ha curato, con Salvatore Iacolare, il volume Letteratura dialettale a Napoli. Testi, problemi, prospettive (Cesati, 2020). I suoi interessi di ricerca comprendono la filologia d’autore, la letteratura del Settecento e del Novecento e la pratica del commento al testo poetico contemporaneo.
Giuseppe Appella è uno storico e critico d'arte.
Giuseppe Balducci è critico e traduttore letterario. Ha studiato presso l'Università di Bari, dove si è laureato in lettere con una tesi su Mario Praz. In ambito editoriale, ha curato, tra gli altri, i seguenti volumi: M. Proust, Soggiorno a Venezia (Luni, Milano 2022), P. Loti, Uomo di mare (Robin, Torino 2023), N. Douglas, Capri. Annotazioni Antiquarie (La nave di Teseo, di prossima uscita). Ha inoltre condotto un lavoro di riscoperta dello scrittore e saggista italiano Mario Praz, curando, per Aragno, i seguenti volumi: Misteri d’Italia (2022), Omelette soufflée à l’antiquaire (con Giovanni Balducci, 2023), Collezionare libri (2023), Alcibiade. Gli scritti di "Paese Sera" 1960-1972 (di prossima uscita). È autori di saggi scientifici, apparsi sulle riviste “Illuminazioni”, “Studium”, “Studi Francesi”.
Giuseppe Bellosi (Maiano di Fusignano 1954) è uno studioso di dialetti, letteratura dialettale e cultura del mondo popolare, alla cui conoscenza ha contribuito sia con ricerche sul campo sia attraverso articoli e libri, tra i quali Cento anni di poesia dialettale romagnola (con G. Quondamatteo, Galeati, 1976), Vi do la buonasera. Studi sul canto popolare in Romagna (con T. Magrini, Clueb, 1982), Verificato per censura. Lettere e cartoline di soldati romagnoli nella prima guerra mondiale (con M.Savini, Il Ponte Vecchio, 2002), Halloween. Nei giorni che i morti ritornano (con E. Baldini, Einaudi, 2006), Tenebroso Natale. Il lato oscuro della Grande Festa (con E. Baldini, Laterza 2012), Dante in Romagna (con E. Baldini, Il Ponte Vecchio, 2020). Ha pubblicato inoltre alcune raccolte di versi in dialetto romagnolo, tra le quali Requiem (La Mandragora, 2014). Ha fatto parte del Consiglio Direttivo dell’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (1992-1995, 2015-2018).
Dopo la laurea in Filosofia e il dottorato di ricerca in Filosofia e Scienze umane presso l’Università degli Studi di Perugia, è stato cultore della materia e tutore di sostegno presso le cattedre di Filosofia morale e di Psicologia generale; correlatore nella Commissione per le tesi di laurea del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione; collaboratore scientifico del Dipartimento di Scienze filosofiche per il Progetto di Ricerca “La filosofia di fronte alla violenza”.
Formatore sui temi della pace, del disarmo e della cooperazione internazionale, già vicepresidente della Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini, è Presidente della Fondazione Centro studi Aldo Capitini ed è Responsabile della Biblioteca Neoumanistica della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli di Solomeo.
Autore di numerosi saggi su nonviolenza, filosofia e letteratura, scrive per varie testate e riviste culturali, tra le quali il quindicinale “Rocca” (1941) della Pro Civitate di Assisi, alla cui redazione ha lavorato per 17 anni. Ha curato G.Ch. Lichtenberg, L’uomo plasma se stesso (2017); B. Misèfari, Diario di un disertore (2024); volumi collettanei di studi capitiniani; il carteggio A. Capitini - G. Calogero, Lettere 1936-1968 (con Th. Casadei, 2009) e il Dossier Aldo Capitini. Sorvegliato speciale dalla polizia (con A. Maori, 2014).
Tra i suoi libri: Etos del sacrificio, passione per il mondo e filosofia d’occasione. La critica della violenza in K. Jaspers, H. Arendt e G. Anders (2010); Sandro Penna e Vittorio Bodini. Tracce di una compresenza poetica (2010); R come responsabilità (2012) e Questioni meridionali. Intervista politico-filosofica sul Mezzogiorno. Re-inventare il Sud (con P. Protopapa e A. Stomeo, 2021). Coltiva una passione per la scrittura aforismatica e per i racconti brevi; tra gli altri suoi libri di narrazione: Oniricos, il pianeta dei fiori azzurri (testo di narrativa per le scuole medie, 2008), La lumaca Maggiolina. Fiaba per i piccoli, ma anche un po’ per i cosiddetti grandi (2018) e In bocca al gufo. Racconti (brevi e brevissimi) e qualche haiku (2022).
Giuseppe Noto insegna Filologia romanza, Letteratura teatrale del Medioevo romanzo e Didattica della lingua italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. È stato il primo direttore del Centro interateneo per la formazione degli Insegnanti della scuola secondaria del Piemonte. Componente del Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione linguistica) Piemonte, è presidente della SIFR (Società Italiana di Filologia Romanza)-Scuola e assesseur del Conseil dell’AIEO (Association Internationale d’Études Occitanes). Si occupa di letteratura medievale in lingua d’oc, d’oïl e del sì. È cultore di fumetti (Tex) e di romanzi gialli (Simenon, Camilleri e Manzini). Nel (poco) tempo libero canta e recita. Forse ricomincerà a ballare il tango.
Giusi Alessandra Falco si occupa di letteratura francese dell’extrême contemporain all’interno del Groupe de Recherche sur l’extrême contemporain (GREC). È autrice di saggi su Vincent Ravalec, Tanguy Viel, Michel Houellebecq, Pierre Bergounioux e Annie Ernaux.
Grazia Marchianò, filosofo , orientalista, già professore ordinario di Estetica e Storia e Civiltà dell’India e dell’Asia orientale all’Università di Siena-Arezzo,dottore honoris causa presso la Open University, Edinburgo, ha dato un forte impulso alla conoscenza di pensatori asiatici nei circoli accademici italiani. Ha pubblicato qualche centinaia di saggi sull’estetica e il pensiero di Oriente-Occidente e oltre una decina di opere in volume presso vari editori. Dopo il sodalizio di un quarto di secolo con Elémire Zolla (1926-2002), cura e analizza l’Opera omnia dello scrittore presso l’editore Marsilio (Venezia). Ha donato la biblioteca zolliana di oltre 9800 volumi all’Accademia Vivarium novum, Villa Falconieri (Frascati). Contribuisce regolarmente ai convegni internazionali della Fondazione ERANOS, Ascona. Il titolo più recente nella sua bibliografia è Interiorità e finitudine: la coscienza in cammino. Orizzonti eurasiatici (Rosenberg§Sellier, Torino 2022) al quale sarà assegnato il premio letterario Montale Fuori Casa nel corso del 2023.
Gregory Conti, born and raised in Pittsburgh he has been living in Perugia since 1985. His translations include works by Rosetta Loy, Sebastiano Vassalli, Emilio Lussu, Paolo Rumiz and Elisa Biagini.
Gualberto Alvino si è particolarmente dedicato agli irregolari della letteratura italiana, da Consolo a Bufalino, da Sinigaglia a D’Arrigo, da Balestrini a Pizzuto, del quale ha pubblicato in edizione critica Ultime e Penultime (Cronopio, 2001), Si riparano bambole (Sellerio, 2001; Bompiani, 2010), Giunte e Caldaie (Fermenti, 2008), Pagelle (Polistampa, 2010), nonché i carteggi con Giovanni Nencioni, Margaret e Gianfranco Contini, tutti editi dalla Polistampa. Fra i suoi lavori più recenti la curatela di Sconnessioni di Nanni Balestrini (Fermenti, 2008), Peccati di lingua. Scritti su Sandro Sinigaglia (Fermenti, 2009), «Come per una congiura». Corrispondenza tra Gianfranco Contini e Sandro Sinigaglia (Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2015, 2022), Per Giovanni Nencioni, con Luca Serianni, Salvatore C. Sgroi e Pietro Trifone (Fermenti, 2017), i romanzi Là comincia il Messico (Polistampa, 2008), Geco (Fermenti, 2017) e Pelle di tamburo (Caffèorchidea, 2021), le raccolte di saggi critici Scritti diversi e dispersi (Fermenti, 2015), Dinosauri e formiche. Schegge di critica militante (Novecento, 2018), il monologo teatrale La Perfetta (La Mongolfiera, 2021), le sillogi poetiche Rethorica novissima (Il ramo e la foglia, 2021) e Sala da musica (Il Convivio, 2022). Nel 2023 ha pubblicato per Caffèorchidea Maledetta grammatica e nel 2024 per Carocci Scritture verticali. Pizzuto, D’Arrigo, Consolo, Bufalino.
Suoi scritti poetici, narrativi, critici e filologici appaiono regolarmente in riviste accademiche e militanti (tra cui «Strumenti critici», «Studi e problemi di critica testuale», «Filologia e critica», «Studi di filologia italiana», «Italianistica», «Studi linguistici italiani», «Filologia italiana», «Ermeneutica letteraria», «Letteratura e dialetti», «Giornale storico della letteratura italiana», «Moderna», «L’Immaginazione», «Il Caffè illustrato», «L’Illuminista», «Fermenti», «Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca», «Microprovincia», «Avanguardia», «Alfabeta2», «In limine», «Italian Poetry Review», «Per leggere», «Malacoda», «il verri», «La lingua italiana», «Steve»), di alcune delle quali è redattore e referente scientifico. Collabora stabilmente con l’Istituto della Enciclopedia Italiana (Treccani) con recensioni e rubriche. Dirige la collana «Vallecchi/Italianistica».
Guido Alberto Bonomini, è nato a Roma e insegna Lingua e Letteratura italiana presso l’ Universidade Federal Fluminense (UFF) di Niterói, Rio de Janeiro, dal 2002. Proviene dalla Sapienza di Roma, dove ha seguito i corsi di filologia romanza col prof. R. Antonelli ma si è poi laureato in Letteratura Brasiliana con la Prof. Luciana Stegagno Picchio. Ha un Master in linguistica applicata ottenuto presso l’Universidade Federal do Rio de Janeiro (UFRJ) e un dottorato in Letterature Comparate della Universidade Federal Fluminense (UFF). Si occupa prevalentemente di studi storici linguistici e teoria della traduzione.
Dottore di ricerca in Studi Letterari, Linguistici e Storici dell’Università degli Studi di Salerno. Docente colombiano formatosi alla Pontificia Universidad Javeriana di Bogotá, nella quale ha completato due corsi di laurea e un corso di magistrale. Si è laureato in Filosofia (2013) e in Letteratura (2014). Ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia (2016) e la tesi è stata pubblicata nell’aprile del 2018. Nel 2019 ha pubblicato la traduzione di Lavorare Stanca di Cesare Pavese e una propria raccolta di poesie: Más allá todavía. È in corso di pubblicazione il libro: Las imágenes del poder y el poder de las imágenes (Editorial Javeriana), che parte dalla stesura di uno dei capitoli della tesi dottorale. Attualmente è borsista post-dottorale presso l'Istituto Italiano per gli Studi Storici Benedetto Croce.
Ida Duretto è professoressa associata di Letteratura italiana all’Università di Kyoto. Dal 2019 al 2021 è stata borsista di ricerca presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici (Napoli); ha conseguito il dottorato in Letterature e filologie moderne alla Scuola Normale Superiore (Pisa, 2020), ateneo dove ha compiuto l’intero corso di studi universitari. Nel 2018 è stata Visiting Student alla New York University, dove ha lavorato come Adjunct Professor nel Dipartimento di Italian Studies (Casa Italiana Zerilli-Marimò). È membro del comitato di redazione di «Italianistica» e del comitato scientifico internazionale di «R-EM Rivista Internazionale di Studi su Eugenio Montale». In prossima uscita la prima edizione commentata integrale, a sua cura, degli Altri versi montaliani (Agorà&Co, 2023), a seguito della pubblicazione della plaquette: Antologia da “Altri versi” (ETS, 2017).
Tradotta in molte lingue l’opera di Ida Travi sin dagli esordi negli anni ’80 si muove tra oralità e scrittura. In prosa espone la sua poetica nei saggi L’aspetto orale della poesia (2000) Selezione Premio Viareggio e Poetica del basso continuo (2015). Ha scritto radiodrammi e testi per il teatro. Dal 2011 al 2022 pubblica per Moretti&Vitali e Edizioni Volatili gli otto libri che compongono la serie poetica dei Tolki, i parlanti raccolti nel volume unico edito da Il Saggiatore. (2024) Molte le composizioni musicali sui suoi testi. Il suo lavoro drammaturgico Diotima e la suonatrice di flauto (Baldini Castoldi Dalai,2005) è libretto d’opera a firma del giovane compositore e direttore d’orchestra Andrea Battistoni. (Ph. Guido Mencari)
Ignacio Peyró (1980) è Direttore del Instituto Cervantes di Roma. Ha studiato lettere e biblioteconomia presso l’Università Complutense di Madrid. Come giornalista ha scritto per le principali testate nazionali come El País (di cui è collaboratore fisso), El Mundo, ABC o La Vanguardia. Ha fondato il giornale online The Objective e la rivista culturale Ambos Mundos, e ha diretto la Nueva Revista Digital. Ha pubblicato svariati volumi, tra cui Comimos y bebimos. Notas de cocina y vida (2018), Un aire inglés: Ensayos hispano-británicos (2021).
Ignazio Visco è stato dal novembre 2011 all'ottobre 2023 Governatore della Banca d'Italia, istituzione nella quale è entrato nel 1972. Dal 1997 al 2002 è stato Capo economista e Direttore del Dipartimento economico dell’OCSE a Parigi. Laureatosi all’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, ha proseguito gli studi presso la University of Pennsylvania, conseguendo un Master of Arts e un Ph.D. in Economics. E' stato docente di Econometria e di Politica economica all’Università ‘La Sapienza’ di Roma. E' autore di numerose pubblicazioni, da ultimo Anni difficili. Dalla crisi finanziaria alle nuove sfide per l'economia, Il Mulino, 2018; Inflazione e politica monetaria, Laterza 2023.
Ilaria de Seta si è formata all’Università di Napoli Federico II, ha perfezionato gli studi all’University College Cork e insegnato all’Université de Liège. Attualmente vive a Bruxelles, è Research Associate alla Katholieke Universteit Leuven e Freelance Editor presso la casa editrice Peter Lang. Ha dedicato numerosi studi alla rappresentazione dello spazio nella narrativa otto-novecenetesca e alla parabola intellettuale di Giuseppe Antonio Borgese. Ultimamente si sta concentrando sull'opera di Federigo Tozzi e sulla rappresentazione di medici e pazienti nella letteratura europea moderna e contemporanea.
Ilaria Dinale si è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” con una tesi dal titolo “Scritture poetiche e narrative nei social network. Panorami italiani”. Presso il medesimo ateneo attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Linguistica.
Ilaria Pernici, classe '89, nasce a Firenze, vive a Sansepolcro, studia a Perugia. Sceglie di dedicare a William Shakespeare e Neil Gaiman le sue due tesi di laurea, per poi dedicarsi al Rinascimento Inglese durante il Dottorato di Ricerca quando scrive sul mitologico epillio Scillaes Metamorphosis di Thomas Lodge. Si interessa di fumetti, musica, arte, parole.
Ilaria Tamburro, storicae critico d’arte indipendente. Laureata in Storia e Critica dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, si è poi specializzata in Storia dell’Arte Contemporanea presso la Scuola di Specializzazione dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Assegnista di due borse di ricerca presso il DISPAC (Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale) dell’Università degli Studi di Salerno. Ha collaborato, come consulente esterno, con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno ed Avellino e con la Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi di Arte Contemporanea di Salerno.Scrive regolarmente per diverse riviste del settore dell’arte.
Inma Otero Varela (Carral, 1976) è attualmente professoressa di Lingua e letteratura galega nelle scuole superiori. È stata lettrice di galego nell’Università “La Sapienza” di Roma dal 2003 al 2008. Collabora come critico letterario in “Grial” e “Novas do Eixo Atlántico*. Ha pubblicato studi sulla narrativa galega in svariati volumi e riviste scientifiche (“Critica del Testo”, “Anuario de Estudos Literarios Galegos”, “Boletín Galego de Literatura).
Isabella Tomassetti è docente di Letteratura Spagnola all’Università di Roma “La Sapienza”. Si è formata presso lo stesso Ateneo conseguendo il dottorato di ricerca in Filologia romanza con una tesi sul villancico cortese per la quale ha ottenuto, nel 2002, il “Premio Internacional de Investigación Juan Alfonso de Baena”. È specialista in poesia castigliana dei secoli XV e XVI, ambito sul quale verte la maggior parte della sua produzione scientifica. Fra le sue principali pubblicazioni si segnalano “Mil cosas tiene el amor”. El villancico cortés entre Edad Media y Renacimiento (Kassel, Reichenberger, 2008) e “Cantaré según veredes”. Intertextualidad y construcción poética en el siglo XV (Madrid-Frankfurt, Iberoamericana-Vervuert, 2017). Si è dedicata anche ad autori contemporanei come Miguel de Unamuno e María Zambrano e, più recentemente, ad Antonio Colinas, del quale sta preparando la traduzione di un’antologia di poesie.
Ivo Elies Oliveras (Barcellona, 1987) si è laureato in Storia all’Universitat di Barcellona, ateneo in cui ha compiuto anche il Master in Culture Medievali; adesso vive a Padova, città in cui ha concluso la laurea in Filologia Moderna. Si occupa prevalentemente di letterature romanze delle origini, in particolare di galego-portoghese e di occitano.
Jacopo Parodi é dottorando di ricerca in Italianistica presso l’Università degli studi di Pisa in cotutela con l’Università di Siena. Ha studiato principalmente Daniele Del Giudice e Giulio Bollati.
Diplomatosi alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Johnny L. Bertolio ha curato varie pubblicazioni e iniziative leopardiane (a partire dalla tesi di laurea sulla Torta, versione del Moretum pseudo-virgiliano), che gli hanno permesso di incrociare la figura e l’opera di Luigi Blasucci. Con la sua presenza ha organizzato, nel 2010 a Pisa, il reading Alla fioca lucerna poetando e ha steso la recensione delle più recenti pubblicazioni blasucciane: La svolta dell’idillio e altre pagine leopardiane (2017); Letture e saggi danteschi (2014); Sulla struttura metrica del Furioso e altri studi ariosteschi (2014). La conferenza di Blasucci Lettura in classe e commento scolastico: esempi da Leopardi e Montale è offerta come esempio di scrittura e presentazione accademica nel volume Le vie dorate. Un’altra letteratura italiana: da san Francesco a Igiaba Scego (2021).
Nacido en 1967 en Ibiza, es catedrático de Filología Románica de la Universidad Complutense de Madrid, coordinador académico del Centro de Estudios Cervantinos (desde el año 1999 hasta el 2014) y vicedecano de Biblioteca, Cultura y Relaciones Institucionales de la Facultad de Filología de la UCM. Además, dirige la plataforma literaria Escritores complutenses 2.0 y la Semana complutense de las Letras de la Universidad Complutense de Madrid (desde el año 2010). Como Filólogo Románico, se ha especializado en libros de caballerías, crítica textual, humanidades digitales y en iconografía del Quijote, siendo el director del Banco de imágenes del Quijote: 1605-1915. En la actualidad es presidente de honor de la Asociación de Cervantistas,Vicepresidente de la Asociación Hispánica de Literatura Medieval y Secretario de la Asociación de Amigos de José Luis Sampedro. En abril de 2017 ha sido nombrado Director de la Red de Ciudades Cervantinas, de la que es el promotor .
Como escritor, José Manuel Lucía Megías ha publicado los siguientes libros de poesía: Libro de horas, Prometeo condenado, Acróstico, Canciones y otros vasos de whisky, Cuaderno de bitácora, Trento, Tríptico, Y se llamaban Mahmud y Ayaz y Los últimos días de Trotski, además de diversos poemas en antologías y revistas. En el año 2017 ha publicado: El único silencio. Poesía reunida (1997-2018). Es también traductor y ha mantenido una columna semanal en el Diario de Alcalá: El cuaderno rojo. Ha sido director, junto con Francisco Peña, del Ciclo Poesía en el corral, un ciclo de espectáculos poéticos en el Corral de Comedias de Alcalá.
Lucía Megías ha sido comisario de una docena de exposiciones; cuatro de ellas en la Biblioteca Nacional de España: Amadís de Gaula (1508): quinientos años de libros de caballerías, del 9 de octubre de 2008 al 15 de enero de 2009, BNE: trescientos años haciendo historia, del 13 de diciembre de 2011 y del 15 de abril de 2012, “Coleccionismo cervantino en la BNE: del Dr. Thebussem al fondo Sedó, del 6 de febrero al 3 de mayo de 2015 y “Miguel de Cervantes: de la vida al mito” (1616-2016)”,del 4 de marzo al 29 de mayo de 2016, la exposición más visitada de todas las que se han programado en la Biblioteca Nacional de España.
En el año 2016, ha ingresado en la Orden Civil de Alfonso X El Sabio con la categoría de Encomienda por su labor de difusión de la vida y la obra cervantina. El acto de entrega de la medalla se realizó en el Auditorio Nacional de Madrid el 5 de abril de 2017.
Kei Amano (italomaniakyoto@hotmail.com) è professore di italianistica presso l'Università di Kyoto. Fa parte dell'Associazione di Studi Italiani in Giappone, di cui è stato presidente dal 2010 al 2014, ed è redattore della rivista Studi Italici. Si occupa di letteratura italiana del '500, e ha tradotto e commentato il Cortegiano di Baldassar Castiglione, gli Asolani di Pietro Bembo, le Vite di Vespasiano Bisticci, e alcune opere minori di Niccolò Machiavelli.
Laura D’Angelo è scrittrice e poetessa. Dopo la laurea con lode in Lettere classiche e Filologia classica, consegue un Dottorato di ricerca in Studi Umanistici. Docente di materie letterarie, pubblica articoli accademici su riviste scientifiche e saggi in volumi collettanei, approfondendo lo studio della letteratura e della poesia contemporanea. Giurata in diversi Premi nazionali di poesia e narrativa, partecipa a convegni internazionali e svolge attività di critica letteraria, curando presentazioni di libri e interviste. Ha scritto per diverse testate giornalistiche ed è autrice di riviste culturali e letterarie. Tra i suoi testi scientifici: Dante o dell’umana fragilità, in «Sinestesieonline», a. X, n. 32, 2020; L’Isottèo di Gabriele D’Annunzio e la poetica della modernità, in Un’operosa stagione. Studi offerti a Gianni Oliva, Carabba, Lanciano, 2018; Gabriele D’Annunzio e le case della memoria, in Memories &Reminiscences; Ricordi, lettere, diari e memorialistica dai Rossetti al Decadentismo europeo, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Chieti-Vasto, 20-21 novembre, 2019, in «Studi medievali e moderni», a. XXIV – n. 1/2020; Music and Soul: Gabriele D’Annunzio and his Abruzzo Homeland, in Bridges Across Cultures, Proceedings, Vasto, 2017; Dante tra web e social network, in «Studi medievali e moderni», a. XXV – n. 1-2/2021; L’etica dell’acqua, in «Gradiva», International Journal of Italian Poetry, n.62/2022, ed. Olschki, Firenze; La “Prima antologia di poeti dialettali molisani” di Emilio Ambrogio Paterno, in «Letteratura e dialetti», vol. 16, 2023; Da “Cuore” a “L’appello” per una scuola dell’inclusione, in «Nuova Secondaria Ricerca», n.8, aprile 2023. Ha pubblicato inoltre il volume di prose poetiche Sua maestà di un amore (Scatole Parlanti, 2021), semifinalista al Concorso di Poesia “Paolo Prestigiacomo” e il volume Poesia dell’assenza (Il Convivio editore, 2023). Sta recentemente approfondendo lo studio della poesia e della letteratura molisana.
È nata a Roma il 6 novembre del 1973. Dopo aver conseguito la laurea in Filosofia, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, ha compiuto gli studi specialistici presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari della medesima Università. Da sempre interessata allo studio del libro antico a stampa, ha pubblicato numerosi saggi e articoli sul tema. Ha lavorato presso numerose biblioteche romane storiche, in qualità di catalogatrice esperta, tra cui la biblioteca della Fondazione Marco Besso, del Centro Studi Americani, la biblioteca di Storia Moderna e del Pontificio Collegio Irlandese. Dal 2004, lavora presso la Biblioteca Apostolica Vaticana nel Dipartimento Stampati-Sezione Catalogo Libri Antichi. È socia della Bibliographical Society of London dall'anno 2010. È membro del Gruppo dei Romanisti dall'anno 2011. È socia vitalizia della Società Dante Alighieri di Roma dall'anno 2019 e dell’Aldus Club di Milano dall'anno 2021. (https://vaticanlibrary.academia.edu/LauraLalli).
Laura Luche è docente di Letterature Ispano-americane presso l’Università di Sassari.
Laura Maniero È traduttrice (EN>IT) e docente di lingua e cultura inglese e di italiano L2. A luglio 2010 consegue la Laurea Specialistica in Lingue e Letterature Straniere, Università Ca’ Foscari di Venezia, ottenendo il massimo dei voti e la Lode. Nel 2015 ottiene il Master in Traduzione di testi postcoloniali in lingua inglese, Università di Pisa. Ha tradotto una selezione di poesie postcoloniali e canzoni in lingua inglese e scozzese degli autori Roger Lucey (Sudafrica) e Gerda Stevenson (Scozia) in occasione di Poetry Vicenza 2016, festival di poesia contemporanea e musica, e Incroci di Civiltà 2016, Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha poi tradotto alcuni testi di Sandeep Parmar, James Byrne, Steven Fowler, Brian Johnstone per Poetry Vicenza 2018. Alcune sue traduzioni sono state pubblicate nei testo “Poetry Vicenza, rassegna di poesia contemporanea e musica”, a cura di Marco Fazzini, Diagosfera, Edizioni ETS, 2016 e 2018, e sulle riviste letterarie online L’Ombra delle Parole, Patria Letteratura, El Ghibli, Insula Europea. Nel 2017 viene selezionata per una translation residency a Cove Park, Scozia, finanziata da Creative Scotland e Publishing Scotland. Nel 2018 pubblica la sua traduzione integrale in italiano della prima raccolta di poesie dell’autrice scozzese Gerda Stevenson, If This Were Real, Smokestack Books, 2013, Se questo fosse vero, Edizioni Ensemble, Roma, 2018. Nel 2019 vince la prestigiosa borsa di studio Edwin Morgan Translation Fellowship che seleziona soltanto due traduttori a livello internazionale dando loro la possibilità di frequentare in un ricchissimo contesto multiculturale, corsi di Letteratura Moderna, Contemporanea e Scozzese, SUISS, Università di Edimburgo. Sta ora lavorando alla traduzione di Quines: Poems in Tribute to Women of Scotland, Gerda Stevenson, Luath Press, 2018 che verrà pubblicata nell’autunno 2020 da Edizioni Ensemble, Roma.
Laura Novati è nata a Brescia. Ha insegnato italiano e latino nei licei e in seguito è stata consulente ed editor per diverse case editrici (Marietti, 1983-1987, Rizzoli Libri-Saggistica straniera, 1990-1994, Domus 1996-1998, Libri Scheiwiller, 2000-2005 e per l’Ufficio studi dell’Aie – Associazione Italiana Editori, 1990-2012). Ha pubblicato saggi e articoli su diverse testate (Panorama, Espresso, Millelibri, Giornale della libreria, Corriere della sera, Bresciaoggi ecc.). Ha diretto l’area umanistica del volume di Aggiornamento dell’Enciclopedia Europea Garzanti e ha curato la revisione della sezione di germanistica del Dizionario Bompiani degli autori e delle opere (3° ed.). Ha pubblicato il volume Centoromanzi dell’Ottocento, Rizzoli 1992 e tradotto diverse opere, specialmente dal tedesco: I. Kant, Il sentimento del bello e del sublime; J. K. Lavater, La fisiognomica; H. Hesse Pellegrinaggio in Oriente, Ore nell’orto, Taedium vitae, Tre storie della vita di Knulp; T. Buddensieg, L’Italia di Nietzsche. Dal 2000, dopo la scomparsa dell’editore Vanni Scheiwiller (1934-1999), ha contribuito alla sistemazione dell’Archivio Scheiwiller presso il Centro Apice di Milano e pubblicato Giovanni e Vanni Scheiwiller editori. Catalogo storico-1925-1999, 2013. Per Claudiana è uscito nel 2016 Leopardi e la Bibbia.
Laura Proja si è laureata in Letteratura spagnola presso l'Università di Perugia. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale nella Università di Roma "Sapienza".
Laura Rinaldi ha conseguito il titolo magistrale all’Università di Perugia con una tesi sul postmoderno tra Stati Uniti e Italia. Ha poi continuato a partecipare a convegni e studi focalizzando il suo interesse sull’estremo contemporaneo. Attualmente è dottoranda presso l’Università di Nanterre ( Paris X) in cotutela con l’Università di Torino, e lavora sulla narrativa italiana contemporanea.
Laura Scuriatti è Associate Professor of English and Comparative Literature presso il Bard College Berlin (Germania). Studiosa della letteratura e cultura del modernismo angloamericano, ha pubblicato studi sulle relazioni tra letteratura e arti visive, e su estetica e poetiche femministe nel modernismo e nella letteratura e critica contemporanea. Tra le sue pubblicazioni sono la monografia Mina Loy's Critical Modernism, le collettanee Groups, Coteries, Circles and Guilds: Modernist Aesthetics and the Utopian Lure of Community e The Exhibit in the Text: the Museological Practices of Literature (co-edita con Caroline Patey), articoli su Mario Praz, Carl Van Vechten, Sacheverell Sitwell, Ford Madox Ford. Collabora con La Lettura del Corriere della Sera.
Leo Luceri, nato a Martano (comune del Salento appartenente alla minoranza di lingua grika), ha trascorso buona parte della sua vita lavorando e studiando all’estero. Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito il dottorato di ricerca in Letteratura Comparata presso l’Universidad Autónoma di Madrid. Ha svolto attività come lettore di italiano in diverse università straniere (Quito, Madrid, Bratislava) ed è stato docente di Lingua francese negli istituti di istruzione superiore in Italia. Ha pubblicato articoli di critica letteraria su riviste specializzate e il libro di poesie Catumerèa – versi multilingui a sud del sud (Musicaos Editore, 2022). Sue poesie sono presenti in collettanee e riviste letterarie. Scrive prevalentemente in lingua italiana, ma anche in griko e, occasionalmente, in spagnolo. Si occupa della salvaguardia della lingua grika e della promozione della letteratura del territorio.
Ha conseguito la laurea specialistica presso l'Università degli Studi di Perugia, con una tesi in Linguistica informatica.
I suoi principali interessi di ricerca riguardano la Linguistica dei corpora e le sue applicazioni nel campo della didattica e della traduzione.
Partecipazione a convegni: KorpLing 2011, Università Carlo di Praga (Repubblica Ceca), 22-24 settembre 2011.
Titolo della relazione: Italský iterativní prefix ri- a jeho české protějšky (Il prefisso iterativo italiano ri- e i suoi equivalenti cechi).
Ernesto Livorni è nato a Pescara il 27 marzo 1959. Laureatosi nel 1982 in Lettere e Filosofia (indirizzo in Lettere Moderne) presso l’Università di Urbino (110/110 *summa cum laude*) con una tesi su *Cesare Pavese traduttore di “Moby Dick*”, ha quindi conseguito il Ph. D. nel 1990 in Letteratura Comparata presso la Università del Connecticut con una dissertazione dal titolo *Dantesque Iconoclasts: Pound, T. S. Eliot, Ungaretti, Montale*. Dal 1988 al 2000 ha insegnato Letteratura Italiana nel Dipartimento di Italianistica della Yale University; nell’anno accademico 1999-200 è stato professore in visita a Barnard College e Columbia University. Dal 2000 insegna Letteratura Italiana moderna e contemporanea nel programma di Italianistica dell’Università del Wisconsin a Madison e dal 2017 è Direttore del Dipartimento di Letterature Comparate. Dal 1988 è direttore della rivista *L’ANELLO che non tiene: Journal of Modern Italian Literature*, da lui stesso fondata; dal 1997 al 2000 è stato anche co-direttore di *YIP: Yale Italian Poetry*. L’attività critica di Livorni, pur privilegiando lo scandaglio appassionato della modernità, non rinuncia alla circumnavigazione dei classici: la sua attività saggistica, apparsa in lingua italiana ed in lingua inglese, comprende articoli su Dante e sul dantismo modernista, sulla poesia e sulla narrativa italiane del Novecento (Giovanni Papini, Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, Clemente Rebora, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Mario Luzi, David Maria Turoldo, Nanni Balestrini, Antonio Tabucchi, Erri De Luca, Paolo Volponi), ma anche sulla poesia e sulla narrativa in lingua inglese (James Joyce, John Fante, Ezra Pound, T. S. Eliot). Ha pubblicato il volume di critica letteraria *Avanguardia e tradizione: Ezra Pound e Giuseppe Ungaretti* (Firenze: Le Lettere, 1998). Presso la stessa casa editrice è di prossima pubblicazione *T. S. Eliot, Montale e la modernità dantesca*. Ha anche tradotto e curato un libro di poesie di Ted Hughes, *Cave Birds. Un dramma alchemico della caverna* (Milano: Arnoldo Mondadori Editore, 2001). Sta lavorando con Jason Laine alla traduzione di poesie e saggi di Giovanni Pascoli sull’emigrazione e sul problema della cultura degli emigranti.
Ernesto Livorni è anche poeta. Dopo il primo volume di poesie, *Prospettiche illusioni (1977-1983)* (Pescara: Tracce, 1987), egli ha pubblicato *Nel libro che ti diedi. Sonetti (1985-1986)* (Udine: Campanotto, 1998) e *L’America dei Padri* (1985-1987) (Lecce: Piero Manni Editore, 2005; vincitore del Premio Internazionale Città di Penne, sezione Poesia, 2005; traduzione in lingua inglese ad opera di Jason Laine: The Fathers’ America, New York: Bordighera Press, 2016). Ha completato la raccolta *Onora il Padre e la Madre* (1977-2010 Passignano sul Trasimeno (Perugia): Aguaplano Editore –
Officina del Libro, 2015) che raccoglie le precedenti raccolte ed una quarta inedita e di cui è di prossima pubblicazione un’ampia antologia in lingua romena. Suoi componimenti sono apparsi su riviste in Italia (*Tracce*, *Anfione – Zeto*, *Frontiera*, *Quaderno*, *Steve*, *Pandere*) e negli Stati Uniti (*Forum Italicum*, *Polytext*, *Antigones*) e nell’antologia *Poesaggio: Poeti italiani d’America* (a cura di Peter Carravetta e Paolo Valesio, Quinto di Treviso: Pagus Edizioni, 1993) e *Poets of the Italian Diaspora: A Bilingual Anthology* (a cura di Luigi Bonaffini e Joseph Perricone, New York: Fordham University Press, 2014). Ha ricevuto il secondo premio per la poesia inedita alla *XXIX Edizione del Premio nazionale di Poesia 1996 “Il Borgognoni” – Città di Pistoia*. Come narratore, ha ricevuto il primo premio alla I Edizione del Premio nazionale “Parco Maiella” – Abbateggio (PE) con il racconto “L’Asino e la Croce” ed alla II Edizione con *L’America dei Padri*.
BA, Spanish Language and Literature, University of Santiago de Compostela; MA, Literary Theory and Comparative Literature, University of Santiago de Compostela. PhD student of the program Latin American, Iberian and Latino Cultures at The Graduate Center (CUNY). Main interests: Exile; Translation Studies; Contemporary Peninsular Literature; Galician Studies; Transatlantic Studies; Women's Studies.
Lorenzo Amato è professore di Letteratura italiana presso l'Università di Tokyo
Lorenzo Germano è nato ad Alba (Cuneo) nel 1997. Originario di Santo Stefano Belbo, ha conseguito con il massimo dei voti la laurea magistrale in italianistica presso l’Università di Bologna con la tesi “Il mito nell’esordio letterario di Pavese: Lavorare stanca” (relatore Riccardo Gasperina Geroni). Dal 2021 lavora nella redazione del settimanale Gazzetta d’Alba, di cui è redattore e autore dei podcast La settimana e Fuori dai fogli. L’interesse per la narrativa e la poesia italiana contemporanea lo hanno portato a condurre diverse presentazioni di libri, anche durante il Pavese Festival, il Fuoriluogo Festival di Biella e la Notte bianca delle librerie di Alba. Contributi letterari e recensioni sono apparsi su Doppiozero, Le Muse Inquiete e Revista Belbo.
Lorenzo Mainini è Ricercatore in Filologia romanza presso l’Università Sapienza di Roma. Ha svolto ricerche romanze e latine all’Université catholique de Louvain (Belgio) e all’Ecole nationale des chartes (Parigi). Si occupa di tradizioni testuali e manoscritte, latine e volgari, dalle origini al Tre-Quattrocento, di generi lirici e narrativi (novella e romanzo), di storia della filologia, volgarizzamenti e studi danteschi.
Lorenzo Salamone si è laureato in Filologia Moderna presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Lorenzo Tomasin (Venezia, 1975) è dal 2012 professore di Storia della lingua italiana, e dal 2014 di Filologia romanza all’Università di Losanna. In precedenza ha insegnato o ha svolto attività di ricerca all’Università « Ca’ Foscari » di Venezia (di cui è stato prorettore), all’Università « L. Bocconi » di Milano e alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si è anche formato (PhD, 2002).
È stato Visiting professor o Visiting scholar in diverse università europee (tra le altre Berlino-Freie, Varsavia, Norimberga, Tubinga) e americane (UC-Los Angeles, Indiana University-Bloomington, Upenn-Philadelphia), e ha ricevuto una Venia legendi in Romanische Philologie all’Università di Saarbrücken.
Si occupa di temi posti tra storia linguistica e storia letteraria, di linguistica italiana e romanza, di problemi e metodi della filologia romanza. Autore di un centinaio di articoli scientifici e una decina di volumi, condirige una Storia dell’italiano scritto pubblicata da Carocci, di cui sono usciti finora tre volumi (2014).
Contributore regolare delle pagine letterarie del Sole-24ore e del Corriere del Ticino, è esperto per la letteratura in lingua italiana della Pro Helvetia Stiftung (Zurigo) e membro della Giuria dei Letterati del Premio Campiello Letteratura.
Luca Morlino è ricercatore di Filologia romanza presso l’Università di Trento. Studia diversi temi e aspetti delle letterature romanze medievali (lirica trobadorica, epica franco-italiana, narrativa renardiana, volgarizzamenti, testi didattico-morali) e della loro fortuna e ripresa in età moderna (con riferimento alla Provenza trobadorica, alla rotta di Roncisvalle, al Graal, a San Francesco e a François Villon), ed è autore di vari contributi di lessicografia storico-etimologica e di storia degli studi filologico-linguistici e di critica letteraria (in particolare sull’opera di Leo Spitzer).
Diplomato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso la Scuola annessa all’Archivio di Stato di Roma, laureato con lode in Scienze archivistiche e librarie (Sapienza Università di Roma), dottore magistrale con lode in Archivistica e Biblioteconomia (Sapienza Università di Roma), specialista con lode in Beni archivistici e librari (Sapienza Università di Roma). Ha partecipato, presso il Dipartimento di Scienze del Libro e del Documento di Sapienza Università di Roma, alla progettazione di “LibrieDocumenti”, laboratorio dei servizi digitali della biblioteca di Scienze del libro e del documento. Vincitore (3° posto) del concorso "Idea2Sapienza" (2010) con il progetto iBids per la fruizione delle risorse digitali di Sapienza Università di Roma, nel 2012 ha collaborato presso il Sistema Bibliotecario Sapienza al progetto GoogleBooks. Nel 2018, su incarico dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro (ISCR) del Ministero per i Beni e le attività culturali, ha organizzato la Biblioteca della sede di Matera della Scuola di Alta formazione dell'ISCR. Docente di Diplomatica pontificia presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica annessa all’Archivio di Stato di Roma, si occupa in prevalenza di valorizzazione di complessi documentari e di collezioni librarie.
Luca Rivali (Brescia 1982), si è laureato presso la sede di Brescia dell’Università Cattolica (2004) e ha conseguito poi la laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Udine (2006). Sempre a Udine ha conseguito anche il dottorato di ricerca (2010). È stato chercheur visiteur presso l’Université Catholique de Louvain (Louvain-la-Neuve, Belgio) e poi docente a contratto di Discipline del Libro (Bibliografia) presso la sede di Brescia dell’Università Cattolica. È membro del Direttivo del Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca (CRELEB) e segretario scientifico del Master di II livello in Professione editoria dell’Università Cattolica. Collabora con la Custodia di Terra Santa per la realizzazione del catalogo degli incunaboli e delle cinquecentine delle biblioteche francescane di Gerusalemme. È stato assegnista di ricerca presso l’Università Cattolica e collaboratore del Consortium of European Research Libraries (CERL) per la realizzazione del progetto MaterialEvidence in Incunabula (MEI), database relativo alla registrazione dei segni di provenienza sugli incunaboli. Borsista dell’Istituto italiano per gli studi storici di Napoli per gli a.a. 2013/2014 e 2014/2015, ha tenuto corsi presso la scuola di alta formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma e presso la Fondazione per la Conservazione e il Restauro dei Beni Librari di Spoleto. È attualmente ricercatore presso la sede di Milano dell’Università Cattolica. Da gennaio 2018 è redattore della rivista «La Bibliofilía» (Firenze, Leo S. Olschki).
Lucia Busso ha conseguito Laurea Magistrale e Dottorato in Linguistica con lode all'Università di Pisa, seguita dai professori Alessandro Lenci e Florent Perek. Attualmente lavora come post-doc alla Aston University di Birmingham, dove si occupa di Construction Grammar, Linguistica Forense e Psicolinguistica. I suoi interessi di ricerca spaziano tra approcci Usage Based al linguaggio, Linguistica dei Corpora e linguistica sperimentale.
Lucia Schiralli è nata a Bari nel 1969, è laureata in Lettere moderne ed ha seguito master e corsi di perfezionamento sulla didattica dell’Italiano e delle Materie Letterarie. Ha insegnato Lettere nella Scuola Secondaria di Secondo Grado e da anni è docente presso una scuola Secondaria di Primo Grado. Ha scritto sunti di letteratura italiana e contributi di grammatica, storia e narrativa per l’adolescenza, comparsi in manuali scolastici. Da tre anni cura una rubrica settimanale sul blog «Teste Fiorite», e insegna presso l’Università della Terza Età «G. Modugno» di Bari, città in cui vive e lavora. Collabora con Treccani.it e ha pubblicato La scatola delle parole, per Progedit, Bari 2022, un albo illustrato da Sabrina De Virgilis, sulla lettura e sulla scrittura.
Luciana Diciolla è nata a Bari il 13 settembre 1995. Nel 2023 ha conseguito una laurea in Filologia moderna presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” con una tesi in Letteratura francese dal titolo “Il personaggio di Rastignac nella Comédie humaine”. Attualmente frequenta il secondo anno del Corso di Dottorato in Lettere, Lingue, Arti e lavora a un progetto di ricerca in Letteratura francese dal titolo “La presenza della Puglia nella cultura francese dell’Ottocento e del Novecento”.
Lucrezia Arianna, classe '97, ha intrapreso e concluso il corso di laurea triennale in Lettere Moderne presso La Sapienza Università degli Studi di Roma, laureandosi con una tesi dal titolo ‘La carta 2r-v del Vat. lat. 3196: un cantiere petrarchesco'. A partire da ottobre 2019 frequenta il corso di laurea magistrale in Linguistica presso la medesima università.
Luigi Cimmino insegna Gnoseologia delle Scienze Umane, Filosofia della Mente e Paradigmi Etici all'università di Perugia. Monografie recenti: Tempo ed esperienza. Intenzionalità, azione, filosofie del tempo, Aguaplano, Perugia 2020; Introduzione all'epistemologia della mente, Rubbettino, Soveria Mannelli 2012. In uscita, per la fine del 2023, Paradigmi etici, Aguaplano.
Luigi Giuliani è professore associato di Letteratura spagnola dal 2014 presso l’Università degli Studi di Perugia. Ha vissuto per 25 anni in Spagna dove ha insegnato Teoria della letteratura e Letteratura comparata presso l’Universitat Autònoma de Barcelona e l’Universidad de Extremadura. Specialista di teatro barocco (edizioni critiche e studi su Lope de Vega, Lupercio Leonardo de Argensola, Juan de la Cueva, Cristóbal de Mesa), si è occupato (un po’ schizofrenicamente) di teoria della performance, critica testuale, poesia dialettale romanesca e narrativa italoamericana. Scrive regolarmente di baseball e letteratura sul sito www.baseball.it
Luigi Marinelli, addottorato in Slavistica alla “Sapienza”, dal 1994 è professore ordinario di Lingua e letteratura polacca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della stessa Università, dove è attualmente direttore del Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali. Fra monografie, articoli e altri contributi è autore o curatore di circa 200 pubblicazioni in varie lingue a carattere storico-critico, teorico e metodologico su argomenti polacchi (dal Medioevo all’età contemporanea), di analisi traduttoria e di comparatistica slavo-romanza, in particolare italo-polacca. Ha anche tradotto in italiano opere polacche di teatro, prosa e poesia. È dottore honoris causa dell’Università Jagellonica di Cracovia, membro straniero dell’Accademia Polacca delle Scienze (PAN) e dell’Accademia Polacca di Arti e Scienze (PAU), socio onorario dell’Associazione “Adam Mickiewicz” di Varsavia e dell’Accademia Ambrosiana (Classe di Slavistica) di Milano.
Marco Daniele Limongelli è nato a Torino nel 1977. Insegna Letteratura e Lingua italiana all’Università di Kyoto ed è membro dell’Associazione di Studi Italiani in Giappone e dell’Associazione di Studi Italiani del Kansai (ASIKA). È laureato in Lettere e addottorato in Filologia e Storia dei testi a Trento e in Studi Italianistici a Losanna. I suoi più recenti temi di ricerca riguardano la letteratura volgare dei secoli XIV e XV, la produzione estravagante e dispersa del Petrarca, la poesia comico-realistica, la lirica dialettale lombarda tra Sette e Novecento, la storia e la catalogazione del libro italiano antico. È autore della monografia Poesie volgari della seconda metà del sec. XIV attorno ai Visconti (Roma, Viella, 2019).
Marco Fioramanti (Roma 1954) è artista interdisciplinare (pittura live, art installation, performance art). Utilizza la scrittura e le molteplici declinazioni dell'arte come forme radicali di espressione, di comportamento e di comunicazione dirette. Dal 2007 ideatore del libro-rivista NIGHT ITALIA, glamour/underground, referente europeo della rivista newyorkese NIGHT Mag di Anton Perich con Andy Warhol e già redattore culturale della rivista Articolo 33. (mfioramanti@gmail.com)
Marco Fratoddi, giornalista professionista e formatore, insegna Scrittura giornalistica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino dove ha centrato il proprio corso sulla semiotica della notizia ambientale e le applicazioni giornalistiche dei nuovi media. È direttore responsabile del periodico culturale "Sapereambiente", ha contribuito a fondare la “Federazione italiana media ambientali” di cui è divenuto segretario generale nel 2014. E' responsabile per le attività sui media digitali dell'Associazione per l'agricoltura biodinamica, collabora con il Movimento difesa del cittadino come caporedattore del progetto "Io scrivo originale" per l'educazione alla legalità nelle scuole della Campania, partecipa come direttore artistico all'organizzazione del Festival della virtù civica di Casale Monferrato (Al). E' stato Direttore editoriale dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro-Weec network di Torino, ha diretto dal 2005 all’ottobre 2016 “La Nuova Ecologia”, il mensile di Legambiente, dove si è occupato a lungo di educazione ambientale e associazionismo di bambini. Fa parte di “Stati generali dell’innovazione” dove segue in particolare le tematiche ambientali e le attività di comunicazione. Fra le sue pubblicazioni: Salto di medium. Dinamiche della comunicazione urbana nella tarda modernità (in “L’arte dello spettatore”, Franco Angeli, 2008), Bolletta zero (Editori riuniti, 2012), A-Ambiente (in Alfabeto Grillo, Mimesis, 2014).
Marco Grimaldi (Napoli, 1979) si è laureato all’Università Federico II, è stato borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli, ha conseguito a Siena il titolo di dottore di ricerca in Filologia romanza e ha lavorato all’Université Paul-Valéry di Montpellier e all’Università degli Studi di Trento. È attualmente ricercatore e professore aggregato di Filologia della letteratura italiana alla Sapienza, Università di Roma. Ha diretto l’unità romana del progetto FIRB 2013 L’Italia dei trovatori: repertorio informatizzato delle poesie occitane relative alla storia d’Italia (secc. XII-XIV). Si occupa prevalentemente di poesia italiana e occitana medievale. Oltre a numerosi articoli su alcune delle principali riviste internazionali di filologia e letteratura italiana e romanza, ha pubblicato un libro sui trovatori (Allegoria in versi. Un’idea della poesia dei trovatori, Bologna, il Mulino, 2012), un commento alle Rime di Dante (Le Rime della ‘Vita nuova’ e altre Rime del tempo della ‘Vita nuova’, Roma, Salerno, 2015; Le Rime della maturità e dell’esilio, 2019) e un saggio divulgativo su Dante (Dante, nostro contemporaneo. Perché leggiamo ancora la ‘Commedia’, Roma, Castelvecchi, 2017). È membro del comitato scientifico della «Rivista di studi danteschi». Il suo blog è www.marcogrimaldi.com.
Marco Iacona, ricercatore e scrittore. Ha pubblicato circa venti volumi. Del suo percorso intellettuale ricorda, finora, la citazione del suo primo libro, in un saggio di un teologo australiano, in compagnia di Joseph Ratzinger e Michail Gorbaciov e il giorno in cui sentì pronunciare, per la prima volta, da Carmelo Bene la frase: «Faccio il possibile per rendermi inutile!»
Suoi articoli e recensioni sono apparsi su vari blog e riviste culturali online tra cui Le parole e le cose, La Balena Bianca, Il lavoro culturale, Atelier, Kasparhauser, Cultweek, Pangea.
Marco Paone è docente di lingua spagnola e codirettore del Centro di Studi Galeghi presso l’Università degli Studi di Perugia. Nelle sue ricerche si è interessato a questioni di storiografia letteraria, relative ad aspetti di circolazione, migrazione e traduzione nel contesto italiano e iberoamericano. È uno dei fondatori di Umbria Poesia e Ultramarinos (Follas Novas: Santiago de Compostela, 2014) è il titolo della sua prima raccolta di poesie.
Marco Pellitteri (Palermo1974) è un sociologo dei media, specialista in linguaggi audiovisivi. Insegna nella facoltà di Giornalismo e Comunicazione della Shanghai International Studies University. Ha condotto ricerche all’Università di Kobe (Giappone), di Hong Kong e alla Ca’ Foscari di Venezia. Si è occupato di semiotica, storia e teoria del fumetto e dell’animazione. Al fumetto ha consacrato molti articoli e saggi, fra i quali il volume Sense of Comics. La grafica dei cinque sensi nel fumetto (Castelvecchi 1998) e numerosi articoli scientifici in inglese, francese, tedesco e giapponese. Le sue pubblicazioni coprono un vasto campo di interessi quali l’animazione e il fumetto giapponesi, i prodotti televisivi e le sue specifiche modalità e tecnologie di diffusione, nonché le dinamiche di produzione, distribuzione internazionale e consumo di tali prodotti. Fra le sue altre pubblicazioni,i volumi Mazinga Nostalgia. Storia, valori e linguaggi della Goldrake-generation (Castelvecchi 1999 ; iv ed. Tunué 2018, 2 voll.) e Il Drago e la Saetta. Modelli, strategie e identità dell’immaginario giapponese (Tunué 2008, ed. ingl. 2010). La sua più recente pubblicazione accademica sul fumetto è il saggio «The aural dimension in comic art», in Handbook of Sound & Imagination (Oxford University Press 2019).
Marco Petoletti è professore di Letteratura latina medievale e umanistica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È direttore di «Italia medioevale e umanistica», membro dell’Academic Board del Corpus Christianorum, della «Commissione per l’Edizione Nazionale delle opere di Francesco Petrarca», del Comitato scientifico dell’«Ente Nazionale Giovanni Boccaccio», del «Centro Pio Rajna» e di «Studi sul Boccaccio». È Accademico Fondatore dell’«Accademia Ambrosiana di studi greci e latini». È Responsabile dell’Archivio e Biblioteca Capitolare della Basilica di S. Ambrogio di Milano. Ha scoperto il Marziale autografo di Giovanni Boccaccio. I suoi campi di interesse riguardano la circolazione e tradizione dei classici latini nel Medioevo, la letteratura latina del sec. XIV con particolare riferimento a Dante, Petrarca e Boccaccio, l’epigrafia altomedievale e l’età carolingia (Incmaro di Reims). Su questi argomenti ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche.
Marco Prandoni (Padova 1978) è ricercatore di lingua e cultura neerlandese all’Università di Bologna. È interessato alle dinamiche interculturali nella Repubblica delle Province Unite del Seicento (soprattutto sulle scene teatrali) e nella letteratura contemporanea. Dal 2009 è presidente del gruppo di studio Giovani Europei – associazione culturale “nube”. Ha pubblicato il libro Se fossi in te andrei in Olanda. Letteratura della migrazione nei Paesi Bassi contemporanei (I libri di Emil, Bologna 2015).
Marco Vitale (Napoli 1958) vive a Milano dove al lavoro in biblioteca unisce la traduzione letteraria e le collaborazioni editoriali. Tra le sue traduzioni le Lettere portoghesi, Bur 1995, Gaspard de la Nuit di Aloysius Bertrand, Bur 2001, Stanze della notte e del desiderio di Jean-Yves Masson, Jaca Book 2008, Miseria della Cabilia di Albert Camus, Nino Aragno Editore 2011. La sua poesia è raccolta nel volume Gli anni (Nino Aragno Editore 2018, premio Luciana Notari e premio Dino Campana 2019, premio internazionale Gradiva 2020) e comprende cinque volumi di versi.
È stato tradotto in tedesco da Maja Pflug (Ein Winter, Josef Weiss Editore, Mendrisio 2008) e in inglese da Barbara Carle (Emblems of Sleep, Gradiva, New York 2020). Collabora a “Cenobio”, a “Poesia”, a “Succedeoggi” e fa parte della redazione delle Edizioni di poesia Il Labirinto.
(foto di Dino Ignani)
Margherita Bisceglia (San Giovanni Rotondo 1992), dopo la Laurea magistrale in Filologia Moderna, ha frequentato il Dottorato in Scienze del Testo presso l'Università di Roma Sapienza in cotutela con l’Universitat de Barcelona. Nel luglio 2021 ha conseguito il titolo di Dottoressa di Ricerca, discutendo una tesi sui personaggi e i motivi arturiani nella lirica galloromanza, sotto la direzione congiunta del prof. Paolo Canettieri e della prof.ssa. Meritxell Simó. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università di Roma Sapienza, i suoi interessi sono rivolti principalmente alla lirica dei trovieri e alla narrativa arturiana in versi.
Marguerite Pozzoli è nata a Venezia di genitori italiani. Vive ad Arles. Laureata in «Lettres modernes», ha insegnato la letteratura francese al liceo e in carcere.
Traduttrice d’italiano dalla fine degli anni 80, è responsabile della collana di narrativa italiana per la casa editrice Actes Sud. Ha tradotto (anche per altre case editrici) più di un centinaio di titoli. Fra gli autori tradotti : Maria Messina, Luigi Pirandello, P. P. Pasolini, Anna Maria Ortese, Giorgio Pressburger, Maurizio Maggiani, Marta Morazzoni, Valerio Magrelli, Emanuele Trevi (con il quale ha vinto il premio Marco Polo Venezia), Roberto Saviano…. Di Stefano Benni, ha tradotto quasi tutti i libri e ha imparato moltissimo traducendolo. Achille piè veloce (Achille au pied léger) ha ricevuto il premio Atout Lire della città di Cherbourg e il premio Lucioles). Ha insegnato la traduzione all’università di Avignone, e insegna la traduzione all’ISTI di Bruxelles. Collabora con il sito Altritaliani.
Maria Angela Cernigliaro, nata a Napoli, si è laureata in Lettere classiche e in Storia e Filosofia presso l'Università Federico II. In possesso di Master in Didattica della Lingua italiana a stranieri (LS e L2) e del Dottorato in Letteratura italiana, attualmente insegna ad Atene presso l'Istituto Italiano di Cultura. E' autrice di vari manuali sull'insegnamento/apprendimento della lingua italiana e neogreca, di articoli letterari e di didattica, di saggi e romanzi.
Nata a Varese nel 1966, ha vissuto e studiato a Como, Milano e Barcellona laureandosi in lingua e letteratura spagnola con una tesi sperimentale in letteratura spagnola e storia dell'arte. Negli anni '90 ha insegnato italiano a Barcellona e poi ha collaborato con numerose associazioni culturali e artistiche sia in Italia che in Spagna, facendo parte dell'organizzazione tecnico-artistica di festival come ad esempio il Festival Mozart, la Stagione Lirica dello Sferisterio di Macerata, il Canto delle Pietre, Grec 93. Dopo un periodo dedicato ad attività inerenti alle relazioni pubbliche e all'interpretariato, dal 2003 è docente di lingua e letteratura spagnola in un liceo linguistico di Como e collabora con alcune scuole, università e centri culturali italiani e spagnoli nella realizzazione di progetti legati principalmente alla musica e alla parola.
Maria Borio , nata nel 1985, si è laureata in Lettere ed è dottore di ricerca in Letteratura italiana. Ha scritto su Vittorio Sereni, Eugenio Montale e diversi poeti contemporanei, e ha pubblicato la monografia Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra 2013). Cura la sezione poesia di «Nuovi Argomenti». Sue poesie si leggono nel «XII Quaderno di poesia italiana contemporanea» (Marcos y Marcos 2015). Ha pubblicato la plaquette L’altro limite (pordenonelegge-LietoColle 2017) e una raccolta nella collana «Lyra giovani» di Franco Buffoni (Interlinea 2018).
Maria Cecilia Berioli è violoncellista e Direttore Artistico di UmbriaEnsemble
Maria Cendan Rojo è stata lettrice di galego presso l'Ateneo patavino.
Maria Cristina Fraddosio si occupa di giornalismo, comunicazione e traduzione. Scrive per le più importanti testate nazionali. Per le sue inchieste ha ricevuto diversi riconoscimenti importanti, tra cui il premio "Schiena dritta" intitolato a Carlo Azeglio Ciampi. Assieme alla professione giornalistica, si occupa di traduzioni letterarie dallo spagnolo all'italiano. Si è laureata in Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Bari. La sua tesi di laurea specialistica "Polifonia della lingua poetica: Vittorio Bodini e Salvatore Quasimodo traduttori di Pablo Neruda" è stata pubblicata dall'Università del Cile. Ama viaggiare ed ha particolarmente a cuore le questioni ambientali e i diritti umani.
M. G. Tavoni, già professore ordinario di Bibliografia e Storia del libro, è studiosa con molti titoli al suo attivo. Oltre a studi che hanno privilegiato il Settecento ha intrapreso nuove ricerche su incunaboli e loro paratesto per poi approdare al Novecento, di cui analizza in particolare il libro d’artista nella sua dimensione storico-critica. Diverse sono le sue monografie e oltre 300 i suoi scritti come si evince dal suo sito www.mariagioiatavoni.it
Maria Luisa Sementilli è specialista in Beni demoetnoantropologi e ricercatrice indipendente; ha studiato presso l’Università degli Studi di Perugia frequentando l’ambiente antropologico perugino che ruotava attorno alla persona di Tullio Seppilli. È coordinatrice del GTA (Gruppo Teatro e Antropologia). Ha pubblicato due contributi inerenti all’antropologia del teatro e dello spettacolo a partire dal 2021 (Vedere Bene: nota sullo sguardo antropologico, in «Civiltà e Religioni», n. 7, 2021, pp. 369-377; Incontrare teatro, in D. Parbuono - M. L. Sementilli (a cura di), Antropologia e patrimoni. Formazione di competenze e di professionalità, Pàtron, Bologna, 2023, pp. 185-198).
Maria Valeria Salinas Soria si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università "La Sapienza" di Roma, e attualmente insegna nelle scuole superiori.
Mariagiulia Garufi holds a Ph. D. in English Studies from the University of Verona. She specialises in Scottish and Postcolonial studies and is interested in the historical and the theoretical intersections between these fields. Her main research field is focused on modernism and postmodernism with a special focus upon nationalism and literature, identity theories and gender studies.
si occupa di letteratura francese del XIX e del XXI secolo, con riferimento soprattutto alle scritture dell’Io, alle varie forme di interdiscorsività e ipertestualità, all’ibridazione dei generi. Specialista di Chateaubriand, fa parte del gruppo di ricerca NuBE – Nuova Biblioteca Europea e, con I Libri di Emil, ha pubblicato la prima traduzione italiana di Chloé Delaume, Narciso e i suoi spilli / Il lutto delle due sillabe (2016). Insegna presso l’Università di Padova.
Mariko Muramatsu insegna lingua e cultura Italiana all'Università di Tokyo. I suoi principali lavori in italiano sono: Il suddito di Mikado. D’Annunzio japonisant (Archinto Editore, 1997); Segni e voci dalla letteratura italiana. Da Dante a D’Annunzio (UTCP, 2012). Ha tradotto in giapponese alcuni autori contemporanei italiani, tra cui Antonio Tabucchi, La piazza d’Italia (Hakusuisha, 2009), Italo Calvino, Il visconte dimezzato (Hakusuisha, 2020) e dal giapponese in Italiano poeti giapponesi come Miyazawa Kenji, Il violoncellista Gosh e altri scritti (La Vita Felice, 1996) e Matsuo Basho, Poesie. Haiku e scritti poetici (La Vita Felice, 1996). Su Ōe Kenzaburo ha pubblicato tra la traduzione e gli articoli: Günter Grass, Kenzaburo Ōe, Ieri, 50 anni fa [Yesterday, 50 years ago], (Archinto Editore, 1997) e Oe Kenzaburo: citazione, autocitazione e parodia fra realtà e immaginario, in "Autografo", n. 34 (Interlinea Edizioni, 1997, pp. 91-94).
Libero professionista, lavora nel mondo dell'editoria.
Nasce in Salento, tra ghirigori scogliosi e ulivi secolari, compagni fedeli di fantasticherie e principio fondamentale del suo amore per l'immaginazione. Si specializza in Letterature Comparate a Perugia. Quella letteraria è la sorgente da cui si irradiano tutti i suoi interessi: vagare nella natura, scrivere e disegnare.
Giornalista culturale, vive a Torino. Presente giovanissimo nell’antologia “La parola innamorata” (1978), ha pubblicato varie raccolte poetiche. E' del 2108 l’edizione di gran parte di questi versi in "La forza della disabitudine" (Aragno). È autore di romanzi: “In volo per affari” (Rizzoli 1994), “Il sorriso della Druida” (Sperling & Kupfer 1998), “Per amore o per ridere” (Guanda 2008) e “Lo sguardo della farfalla” (Bompiani, 2016), “Il violino di Mussolini” (Bompiani 2019).Tra i saggi, “Il gran rifiuto, storie di autori e di libri rifiutati dagli editori” (Longanesi 1991, Passigli 2009), “Il mito che uccide” (Longanesi, 2006), “Ne uccide più la penna - storia di crimini, libri e detective” (Rizzoli, 2011) e "Lei non sa chi sono io", dedicato ai casi più clamorosi di pseudonimia letteraria (Bompiani, 2017).
Mario Coffa archivista e bibliotecario, laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Perugia (2005) e diplomato in Archivistica e Paleografia presso la Scuola di Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano (2010). Dal 2010 Lavora per CAeB (Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria) presso le biblioteche dell’Università di Perugia come bibliotecario e come archivista presso l'Archivio Storico del Comune di Gubbio. Si occupa di Biblioteche Digitali e formazione in ambito di biblioteconomia digitale. Nel 2014 membro del Comitato Esecutivo Regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) sezione Umbria, membro del gruppo AIB sul portfolio professionale e nel triennio 2017-2020 Presidente eletto di AIB Umbria. Dal 2020 membro dell'Osservatorio Formazione dell'Associazione Italiana Biblioteche. Autore di diversi articoli e interviste per Insula Europea sul tema degli archivi, delle biblioteche e del digital lending.
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Maristella Petti, classe 1992, è nata e cresciuta a Bolsena. È formata in lingue (inglese, spagnolo e portoghese), letterature comparate e traduzione. È dottoranda in critica letteraria dialettica presso l'Universidade de Brasília. Tra le sue pubblicazioni, il saggio La resistenza nella poesia nera femminile brasiliana contemporanea (Sensibili alle foglie, 2018) e la traduzione dell’antologia poetica bilingue Encontros com a poesia do mundo II / Incontri con la poesia del mondo II (Editora da Imprensa Universitária, 2018).
Marta Galiñanes è professore associato di Letteratura Spagnola presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell'Università degli Studi di Sassari. Dottore di ricerca in Studi filologici presso l'Università di Castilla – La Mancha, si è occupata a più riprese di temi relativi al teatro spagnolo e alla sua ricezione europea e di narrativa spagnola contemporanea. La sua ricerca si concentra attualmente, in una prospettiva diacronica, sulla presenza della lingua e letteratura spagnola in Sardegna e in ambito più strettamente linguistico su aspetti e problemi della traduzione in e da lingue affini per tipologia e origine genetica. Ha pubblicato diversi articoli, traduzioni, monografie e studi, tra i quali spiccano le edizioni critiche de Los diez libros de Fortuna de Amor di Antonio Lofrasso (Aracne, Roma, 2014) e il Processo Original dela sagrada invención de los cuerpos de los ilustríssimos mártyres san Gavino Sabbelli, san Protho y san Januario, di Gavino Manca de Cedrelles (Academia del Hispanismo, Vigo, 2017).
Martina Cicogna è insegnante di Francese a Roma. Varie parentesi di studio e di vita l'hanno portata per periodi più o meno lunghi in Francia, dove ha incontrato da vicino il mondo dell'Educazione, da studente e da docente.
Marzio Zanantoni lavora da oltre trent’anni all’interno dell’industria editoriale. Nello stesso tempo ha svolto ricerche e studi sulla cultura italiana tra Otto e Novecento, sulle figure del primo marxismo italiano (in particolare Antonio Labriola e Antonio Gramsci), e intorno alla storia dell’editoria nel nostro Paese, indagando a fondo, in particolare, la biografia intellettuale e politica di Albe Steiner.
Massimiliano Mandorlo è nato a Cattolica nel 1983. Ha esordito con il libro di poesia Mareoltre (Alla chiara fonte 2009) seguito da Luce evento (Raffaelli 2012) e Nella pietra (Moretti & Vitali 2017, Premio Camposampiero). Collabora con le pagine culturali di vari quotidiani e riviste e ha tradotto alcuni poeti australiani per “Poesia” e “Nuovi Argomenti”. È bibliotecario presso l’Università Cattolica di Milano.
Massimiliano Marianelli insegna Storia della Filosofia presso l'Università degli Studi di Perugia.
Massimiliano Tortora insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università di Torino. È direttore de “L’Ellisse. Studi storici di letteratura italiana” e redattore di “Allegoria”. Coordina con Annalisa Volpone il "Centre for European Modernism Studies". Ha pubblicato saggi e volumi su Svevo, Tozzi, Montale, Bassani, Ungaretti.
Massimo Arcangeli è un linguista, sociologo della comunicazione, critico letterario e scrittore. Dirige festival culturali e collabora con numerose testate giornalistiche e televisive. Il suo ultimo libro è Sciacquati la bocca. Parole, gesti e segni dalla pancia degli italiani (Milano, Il Saggiatore, 2018)
Massimo Bacigalupo, saggista e traduttore, è professore emerito di Letteratura americana nell’Università di Genova e Vicepresidente dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere. Ha studiato a Roma e New York, è stato autore di film sperimentali negli anni 1960-70, quindi si è dedicato agli studi letterari. Si è occupato di Romanticismo e Modernismo, in particolare di Melville, Dickinson, Pound, Eliot e Stevens (di cui ha curato Tutte le poesie nei Meridiani Mondadori). Ha anche tradotto quattro raccolte di Louise Glück, Premio Nobel per la Letteratura 2020: L'iris selvatico, Averno, Notte fedele e virtuosa, Ricette per l’inverno dal collettivo. Per le sue traduzioni ha ottenuto il Premio Monselice, il Premio Vittorio Bodini (Lecce) e il Premio Nazionale del Ministero dei Beni Culturali. È autore di Grotta Byron. Luoghi e libri (2001), Angloliguria. Da Byron a Hemingway (2018), Emily Dickinson. La mia vita se ne stava – un fucile carico (2021). Collabora a “Il Secolo XIX”, “Il Manifesto”, “Poesia” e “Paragone”.
Massimo Blanco insegna Letteratura francese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”. I suoi interessi di ricerca vertono sulla poesia francese del XIX secolo (Baudelaire e Mallarmé) e del XX secolo (Paul Valéry, il Surrealismo, la poesia della seconda metà del Novecento). Ha pubblicato numerosi saggi in rivista e ha curato un’edizione delle Poesie di Mallarmé (2014). Tra le sue monografie si ricordano: Cerchi d’acqua. Materiali per Paul Valéry (2003), Vedere il pensiero. Breton, Artaud, Tzara (2010), Corpi nell’intervallo. Da Mallarmé a du Bouchet (2012), Leggere Baudelaire (2013); La poesia operaia in Francia (2016); Edipo non deve nascere. Lettura delle Poésies di Mallarmé (2016). Dal 2011 dirige la rivista on-line «Laboratorio critico».
Massimo Borghesi è professore ordinario di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione, dell'Università di Perugia.
Si è laureato in filosofia all’Università di Perugia, nel 1974, con una tesi su Hegel guidata dal prof. Armando Rigobello. Dopo la tesi si è trasferito a Roma dove tuttora risiede. Dal 1984 al 1992 è stato ricercatore in filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma-Tor Vergata e successivamente, dal 1992 al 1996, professore associato di Storia della filosofia morale presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Lecce. Ha insegnato, dal 1981 al 2007, Estetica, Etica, Teologia filosofica, presso la Pontificia Università S. Bonaventura in Roma dove è stato, dal 2000 al 2002, direttore della “Cattedra Bonaventuriana”. Dal 2008 al 2017 ha insegnato Filosofia e religione presso la Pontificia Università Urbaniana. E’, dal 2019-21, coordinatore del Dottorato di ricerca in Etica della Comunicazione, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica, presso l’Università di Perugia.
E' membro del consiglio scientifico della rivista Studium, dove coordina la sezione “Filosofia on-line”. E’ consulente della rivista Humanitas. Revista de antropología y cultura della Pontificia Universidad Católica del Cile. Fa parte del Comitato Scientifico del Centro Internazionale Studi su Pascal (CISP) dell’Università di Catania. E’ membro del Comitato Scientifico ed Editoriale del Nuovo Giornale di Filosofia della Religione.È membro, dal 2006, del Comitato editoriale delle Edizioni Studium, dove dirige la Collana filosofica “Interpretazioni”. È stato membro, dal 1984 al 2002, del comitato di redazione della rivista Il Nuovo Areopago; dal 1984 al 2012 della rivista internazionale 30 Giorni; editorialista, dal 2005 al 2011, del quotidiano L'Eco di Bergamo.
Relatore in molti convegni, in Italia e all'estero, i suoi volumi sono tradotti in varie lingue.
Nel 2013 ha ricevuto il premio Capri-San Michele per il volume Augusto del Noce. La legittimazione critica del moderno edito da Marietti.
Nel 2017 ha pubblicato il volume Jorge Mario Bergoglio. Una biografia intellettuale, Jaca Book, Milano 2017, cui sono seguite le traduzioni in lingua inglese, spagnola, portoghese, polacca, croata, tedesca.
E' autore delle seguenti monografie: La figura di Cristo in Hegel, Studium, Roma 1983; Romano Guardini. Dialettica e antropologia, Studium, Roma 1990 ( 2° ediz. 2004); L’età dello Spirito in Hegel. Dal Vangelo “storico” al Vangelo “eterno”, Studium, Roma 1995; Posmodernidad y cristianismo, Encuentro, Madrid 1997; Il soggetto assente. Educazione e scuola tra memoria e nichilismo, Itacalibri, Castel Bolognese (RA), 2005 (Edizione spagnola, Encuentro, Madrid 2005; UCSS, Lima 2007); Secolarizzazione e nichilismo. Cristianesimo e cultura contemporanea, Cantagalli, Siena 2005 (Edizione spagnola, Encuentro, Madrid 2007); L’era dello Spirito. Secolarizzazione ed escatologia moderna, Studium, Roma 2008; Maestri e testimoni, Edizioni Messaggero, Padova 2009; Augusto Del Noce. La legittimazione critica del moderno, Marietti, Genova-Milano 2011; Critica della teologia politica. Da Agostino a Peterson. La fine dell’era costantiniana, Marietti, Genova-Milano 2013; Senza legami. Fede e politica nel mondo liquido: gli anni di Benedetto XVI, Studium, Roma, 2014; Luigi Giussani. Conoscenza amorosa ed esperienza del vero. Un itinerario moderno, Edizioni di Pagina, Bari, 2015; Jorge Mario Bergoglio. Una biografia intellettuale, Jaca Book, Milano 2017; Hegel. La cristologia idealista, Studium, Roma, 2018; Romano Guardini. Antinomia della vita e conoscenza affettiva, Jaca Book, Milano, 2018; Modernità e ateismo. Il dibattito nel pensiero cattolico italo-francese, Jaca Book, Milano 2019; La terza età del mondo. L’utopia della seconda modernità, Studium, Roma 2020; Francesco. La Chiesa tra ideologia teocon e ospedale da campo, Jaca Book, Milano 2021(Edizione inglese, Liturgical Press, Collegeville [Minnesota] 2021, Edizione spagnola, Encuentro, Madrid 2022); Il dissidio cattolico. La reazione a Papa Francesco, Jaca Book, Milano 2022.
Per un approfondimento del suo pensiero si cfr l’intervista a Serena Meattini: Il libro su Bergoglio e la mia formazione intellettuale, in <>, 27-02-2019 (http://www.insulaeuropea.eu/2019/02/27/il-libro-su-bergoglio-e-la-mia-formazione-intellettuale-serena-meattini-dialoga-con-massimo-borghesi/).
Matteo Maselli è dottorando presso l’Università di Macerata con un progetto su Dante Alighieri. Si è formato a Bologna, dove è cultore della materia in Critica Letteraria & Letterature Comparate, e ha studiato alla University of Oxford e alla University of Notre Dame. Ha pubblicato saggi su Dante in riviste di fascia A e presentato gli esiti delle sue ricerche a convegni in Europa e in Nord America. È attualmente docente a contratto UniPegaso.
Maura Romano è Dottore di Ricerca in Scienze della comunicazione e organizzazioni complesse, titolo conseguito presso l’Università LUMSA di Roma dove è stata cultore della materia di Sociologia dei processi culturali e della comunicazione. Socio fondatore di Melting Pro, è responsabile dell’Area Rigenerazione creativa e valorizzazione dei territori e svolge attività di ricerca, formazione, progettazione e management di iniziative finalizzate alla rigenerazione urbana, alla creazione di comunità, all’elaborazione di strategie di audience development ed engagement, allo storytelling, al coordinamento di atelier creativi che promuovono discipline artistiche contemporanee. È giornalista pubblicista iscritta all’Albo Nazionale dei Giornalisti e membro di diversi board scientifici di innovazione socio-culturale.
Maurizio Basili è nato a Roma nel 1980. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Letterature Comparate presso l'Università degli studi di Cassino e ora è docente a contratto presso vari atenei italiani; si occupa principalmente di Letteratura Svizzera. Ha pubblicato una storia della letteratura svizzera dal 1945 ai giorni nostri, una monografia sullo scrittore svizzero Thomas Hürlimann e saggi su altri autori come, ad esempio, Robert Walser. Inoltre la sua raccolta di poesie Le occasioni v'hanno create ha ottenuto il Premio "Città di Penne-Fondazione Piazzolla" come "miglior opera prima" nel 2010.
Maurizio Pasquero, laureato in discipline linguistico-umanistiche, è cultore di anglistica, irlandesistica e americanistica, di storia, archeologia e arti visive. Ha ricercato e scritto sulla diffusione in Italia delle opere di William Butler Yeats, James Joyce ed Ezra Pound, su storia e cultura del mondo celtico e storia del fumetto. Ha pubblicato: Belli spiriti d’Irlanda: versioni da Yeats, Lady Gregory, Synge e Joyce di Carlo Linati (2010), I Celti della Valle del Po negli eserciti di Roma (2012), Un poeta americano sul lago di Como: Ezra Pound, Carlo Peroni e il “Broletto” (2014), Teatro irlandese: i grandi autori dell’Abbey Theatre di Dublino tradotti da Carlo Linati (2018) e ha contribuito con il saggio “Carlo Linati, un amico lombardo per Ezra Pound” alla miscellanea La libertà dell’intelligenza: Ezra Pound, un intellettuale tra intellettuali (2023). Collabora alle riviste: Studi irlandesi – A Journal of Irish Studies (Firenze), Studi cattolici (Milano), Terra insubre (Varese).
Classicista, critico letterario e filologo classico, si è laureato a Bari in Lettere Classiche con una tesi sperimentale in filologia rinascimentale e critica ariostesca dal titolo "La mediocrità pensosa nell'angulus del Furioso" relata dal prof. Davide Canfora. Giornalista redattore di politica interna presso la testata "Lanterna", si occupa di Archeologia classica e diritto romano a Perugia, dove è specializzando in Archeologia e storia dell'arte. Si è occupato di Estetica cinematografica e filosofia del linguaggio audiovisivo a Firenze presso la storica rivista “Nuova Antologia” e collabora con la Fondazione Spadolini. È l'autore del romanzo Pasqualino Apparatagliole (2023, Delta Tre Edizioni).
Meritxell Simó és Doctora en Filologia Romànica per la Universitat de Barcelona (Premi extraordinari de Llicenciatura 1995; Premi extraordinari de Doctorat 1997) i Professora de Filologia Romànica a la Universitat de Barcelona (UB). Va ser investigadora del Centre Dona i Literatura de la UB (2003-2013), Secretària (2008), Vicedirectora (2009-2015) i, des de 2015, Directora de l’Institut de Recerca en Cultures Medievals (IRCVM) de la UB.És directora de la col·lecció IRCVM Medieval Cultures (Roma, Viella) i IRCVM Lessons (Barcelona, EUB) i de la revista SVMMA http://revistes.ub.edu/index.php/SVMMA/index. Ha col·laborat en diversos projectes de recerca relacionatsamb les representacions literàries de les dones a la litertura cortès, l’adquisició de la consciència lingüística a Europa o la influència de les cròniques universals franceses en la historiografia castellana. És membre del comité de gestió del projecte Corpus des troubadours (https://trobadors.iec.cat/contingut.asp?c_epigraf=02).
Des de 2002 ha col·laborat i ha dirigit projectes de recerca relacionats amb la lírica trobadoresca i la seva recepció europea medieval i contemporània (M. Simó, A. Mirizio, V. Trueba (eds.), Los trovadores: creación, recepción y crítica en la edad media y la edad contemporánea, Kassel, Reichenberger, 2018)
Michelangelo Cardinaletti (Fabriano 1993) è dottorando di ricerca presso l’Università per stranieri di Perugia e cultore della materia per le cattedre di Storia e critica del cinema e Storia del teatro e dello spettacolo dell’Università degli Studi di Perugia, dove si è laureato nel 2018 con una tesi sugli sceneggiati televisivi di Ugo Gregoretti. Si occupa di cinema e audiovisivi, con particolare interesse al contesto italiano. Ama la musica e lo sport. Dal 2009 fa parte dell’Associazione Italiana Arbitri della FIGC.
Autore di saggi e volumi pubblicati in Italia e all’estero, Michelangelo Zaccarello è Professore ordinario di Filologia italiana presso l’Università di Pisa, dopo vari anni di docenza tra Dublino, Oxford e Verona. È autore di varie edizioni critiche e di un manuale di Filologia italiana (L’edizione critica del testo letterario, Milano, Mondadori, 2017). Scritti più recenti applicano la medesima prospettiva teorica e metodologica all’avvento dell’autorialità collaborativa e della testualità digitale: Teoria e forme del testo digitale (Roma, Carocci, 2019) e Leggere senza libri. Conoscere gli e-book di letteratura italiana (Firenze, Cesati, 2020).
Michele Bordoni, nato nelle Marche nel 1993, laureato all'Università di Padova con una tesi sull'opera di Mario Luzi, è dottorando in Letteratura italiana presso l’Università di Cagliari, dove studia il rapporto fra immagini e parole tra Rinascimento e Barocco, con un focus sul pensiero di Giambattista Vico e sull’emblematica rinascimentale. Come poeta ha pubblicato, per i tipi di italic, Gymnopedie (2018), vincitrice del Premio Opera Prima al concorso Guido Gozzano del 2019, secondo posto al premio Solstizio nello stesso anno. Alcuni suoi testi sono inclusi nell’antologia Abitare la parola (Ladolfi, 2019) e nella rivista internazionale Gradiva. Collabora come redattore per alcune riviste online, quali "Nuova ciminiera" e "Atelier".
Michele Cortelazzo (Padova, 1952), si è formato alla scuola di Gianfranco Folena. È professore ordinario di Linguistica italiana all’Università di Padova, dove dirige la Scuola Galileiana di Studi Superiori. Socio corrispondente dell’Accademia della Crusca, dal gennaio 2018 è presidente dell’Associazione per la Storia della lingua italiana (ASLI). I suoi interessi di ricerca si rivolgono in particolare alla lingua italiana contemporanea, alle lingue speciali e all’utilizzo di metodi quantitativi nell’analisi dei testi. I suoi contributi principali sono raccolti nei volumi Lingue speciali. La dimensione verticale (Padova, Unipress, 1990), Italiano d’oggi (Padova, Esedra, 2000), I sentieri della lingua. Saggi sugli usi dell’italiano tra passato e presente (a cura di C. Di Benedetto, S. Ondelli, A. Pezzin, S. Tonellotto, V. Ujcich, M. Viale, Padova, Esedra, 2012). È inoltre autore di Il linguaggio della politica (Roma-Firenze, Editoriale L’Espresso-Accademia della Crusca, 2016) e, con Federica Pellegrino, della guida alla scrittura istituzionale Roma-Bari, Laterza, 2003).
Michele La Rocca nato a Matera il 6 maggio 1977. Ordinato sacerdote il 26 giugno 2004.
Antropologo con Laurea Magistrale in Antropologia Teologica, conseguita nel 2004, e Dottore in Lettere con curriculum in Filologia Moderna, dopo aver conseguito Laurea Triennale in Letteratura, Arte, Musica e Spettacolo con curriculum Letterario. Attualmente, presta il suo servizio pastorale nell'Arcidiocesi di Matera-Irsina, ed è docente di Filosofia e Antropologia del Territorio e Seminario pratico di Religiosità Popolare presso ISSR "Pecci" di Matera. Svolge un lavoro di ricerca di stampo antropologico, in qualità di Assistente ecclesiastico presso l’Università degli Studi della Basilicata, ed è Coordinatore della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali. Responsabile dell’Ufficio Diocesano per la Causa dei Santi, e Delegato Arcivescovile per la Cultura, la Pastorale della Scuola, dell’Università e la Pastorale del Laicato.
Mircea Cărtărescu (Bucarest, 1º giugno 1956) è uno scrittore, poeta, saggista, accademico e giornalista rumeno.
Monica Berté è professore di Filologia e letteratura medievale e umanistica presso l’Università di Chieti-Pescara; è stata Visiting Scholar presso il Pembroke College di Cambridge; è membro della “Commissione per l’Edizione Nazionale delle Opere di Francesco Petrarca” e del Comitato scientifico dell’“Ente Nazionale Giovanni Boccaccio”; è segretaria dell’Accademia dell’Arcadia; dirige la «Rivista di Studi Danteschi» e gli «Atti e memorie dell’Arcadia»; è responsabile di unità del PRIN 2017 Petrarca on line: biography, works, library. I suoi interessi di ricerca riguardano le tre corone della letteratura italiana (Dante, Petrarca e Boccaccio), con particolare interesse per la loro produzione latina, nonché la tradizione medievale e umanistica di autori classici. Su questi argomenti ha pubblicato diversi contributi scientifici ed edizioni critiche; è autrice, insieme a Marco Petoletti, del manuale di “Filologia medievale e umanistica” per la casa editrice “Il Mulino”.
Monica Zanardo è professoressa associata di letteratura italiana all’università degli studi di Padova. Si occupa di archivi letterari (manoscritti e biblioteche d’autore) dal Sette al Novecento, con particolare attenzione a Vittorio Alfieri e Elsa Morante, e con un interesse significativo per la riflessione sulle volontà d’archivio (www.volontadarchivio.disll.unipd.it). È Principal Investigator del progetto PRIN 2022 “Caro Linder…” Storie di testi e di edizioni nell’archivio ALI – Erich Linder e coordina con Christian Del Vento il progetto Digital Alfieri.
Nata a Chicago, Nancy Watkins vive a Roma dal 1978. È un’artista. Ha esposto in molte gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti e la sua opera è apparsa in decine di libri e copertine di riviste. È stata l’Art Editor di “Arsenale” e è autrice di quattro libri: Autoritratti senza lo specchio, The Poet’s Room, Il fiore è un’idea e Visionary Flowers. È la vedova di Gianfranco Palmery.
Docente di Lingua e Traduzione serba e croata presso l’Università di Padova. Si occupa della letteratura contemporanea, particolarmente quella sorta dalla guerra e e dalla transizione politico-culturale. Traduce dal croato all’italiano e viceversa.
Niccolò Brunelli, studente e laureando in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Perugia, si occupa principalmente di Letteratura del ‘900, con particolare attenzione a Giorgio Manganelli, suo punto di riferimento letterario. Bibliotecario e libraio a tempo - quasi - perso, è appassionato di musica ed è un pessimo giocatore di scacchi.
Niccolò Scaffai ha insegnato Letteratura italiana contemporanea all’Università di Losanna ed è attualmente docente di Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Siena, dove dirige il Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in «Storia della tradizione culturale del Novecento». Si è occupato in prevalenza di letteratura del Novecento (tra i suoi libri recenti: Il lavoro del poeta, Roma, Carocci 2015; il commento a La Bufera e altro di Montale, con I. Campeggiani, Milano Mondadori 2019; Montale, con P. Marini, Roma, Carocci, 2019) e di questioni di stilistica, teoria della letteratura e comparatistica. In quest’ambito, ha dedicato ricerche e pubblicazioni all’ecologia letteraria, tra cui il volume Letteratura e ecologia. Forme e temi di una relazione narrativa (Roma, Carocci 2017) e Ecopetry. Poesia del degrado ambientale (numero monografico 58-59/2018 della rivista «Semicerchio»). Fa parte del direttivo di «Between» e di altre riviste scientifiche. Scrive per «Alias», «doppiozero», «Le parole e le cose2».
Nieves Arribas (1965), laureata in filologia romanza presso l’Università di Salamanca, insegna lingua spagnola e traduzione all’Università dell’Insubria (Como). Si è occupata di lessicografia, fraseologia e traduzione di linguaggi specifici. È autrice e curatrice di diverse traduzioni letterarie: Curzio Malaparte, Beppe Fenoglio, Cesare Pavese, Maurizio Cucchi, Pierfranco Bruni, Patrizia Cavalli, Grazia Deledda, Maria Luisa Spaziani, Alda Merini, Andrea Zanzotto.
Novella di Nunzio è professore associato di Lingua e letteratura italiana presso l'Università di Vilnius. Collabora anche con l'Università "Vytautas Magnus" di Kaunas, dove insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea. I suoi studi si sviluppano lungo tre principali linee di ricerca: il modernismo, il soprannaturale e il mito nella letteratura italiana del primo novecento; le narrazioni politiche legate all'area del PCI; i rapporti tra letteratura italiana e letteratura lituana. Si è occupata, tra gli altri, di autori quali Svevo, Debenedetti, Borgese, Landolfi, Ortese, Morovich, Pavese, Vittorini, Penna, Pecoraro, Sereni, Jonas Biliūnas, Nyka-Nilijūnas.
Oliviero Diliberto è un politico, giurista e docente di Diritto romano. E' stato ministro di Grazia e Giustizia dal 1998 al 2000 e segretario del Partito dei Comunisti italiani dal 2000 al 2013.
Oriana Scarpati insegna Filologia e linguistica romanza all'Università di Napoli Federico II. Si occupa di lirica trobadorica e di retorica medievale. Ha tradotto per la prima volta in italiano alcune poetesse e poeti catalani moderni e contemporanei, tra cui Màrius Torres. Ama scrivere di musica e di calcio.
Pablo d’Ors è uno scrittore, critico letterario e presbitero spagnolo. Nel 2014 ha fondato l’associazione “Amici del Deserto”, con cui condivide l’avventura della meditazione e alla quale dedica oggi la maggior parte del suo impegno. Nello stesso anno papa Francesco lo ha nominato consultore del Pontificio Consiglio della Cultura.
Pablo Pesado Rodríguez (1992) ha studiato Filologia Ispanica presso l’Universidade de Santiago de Compostela e un Màster en Estudis Comparatius de la Literatura, Art i Pensament presso l’Universitat Pompeu Fabra. Attualmente frequenta il Dottorato di ricerca nella area di Studi della Letteratura e della Cultura presso l’Universidade de Santiago de Compostela. Si occupa dal punto di vista politico del romanzo galego scritto tra il 1960 e il 1980.
Paola Cadeddu è francesista, docente-formatrice per il MIUR, ha insegnato letteratura francese all’Università degli Studi di Sassari e traduzione presso l’ateneo di Cagliari. Autrice del saggio Variazioni sul ritmo. Da Paul Valéry ad Amélie Nothomb (2016) e di numerosi articoli pubblicati prevalentemente in volumi internazionali, si occupa di problematiche legate alla traduzione del testo letterario. Traduttologa di formazione, i suoi àmbiti di ricerca spaziano dalla traduttologia alla critica letteraria, dalla letteratura francese dell’estrema contemporaneità alle letterature postcoloniali. Ha collaborato con varie case editrici sia in Francia che in Italia come redattrice e traduttrice letteraria.
Paola Del Zoppo insegna Letteratura tedesca al dipartimento DISTU dell'Università della Tuscia di Viterbo e si occupa prevalentemente di studi letterari, critica ed estetica della letteratura e studi culturali e transculturali.
Paola Italia insegna Filologia Italiana e Scholarly Editing all’Università di Bologna. Si è occupata di vari autori e tematiche dell’Ottocento e del Novecento, con una particolare attenzione ai problemi filologici e linguistici legati alle edizioni dei testi cartacei e digitali (Editing Novecento, Salerno, 2013; Editing Duemila, Salerno, 2020) e allo studio e all’edizione delle varianti degli autori (Che cos’è la filologia d’autore, scritto con Giulia Raboni, Carocci, 202010, nel 2021 tradotto in inglese: What is authorial philology?, OBP, Cambridge, 2021), tra cui Manzoni e Leopardi (Il metodo di Leopardi, Carocci, 2016; Manzoni, Carocci, 2020). In ambito novecentesco si è occupata di Savinio, Bassani, Tobino e Gadda (Come lavorava Gadda, Carocci, 2017 di prossima pubblicazione in traduzione francese: Dans l’atelier de Gadda, Hermann, 2022). Con Giorgio Pinotti e Claudio Vela è responsabile della nuova edizione Adelphi delle Opere di Gadda, di cui sta curando la nuova edizione del Giornale di guerra e di prigionia. Nel 2010 ha fondato il sito Filologiadautore.it, che, nella piattaforma WIKI Gadda, ha avuto più di 800.000 contatti.
È professoressa di Letteratura spagnola all’Università degli Studi di Bari. I suoi interessi gravitano attorno alla poesia e al teatro del Siglo de Oro e dell’epoca contemporanea. Ha pubblicato tre libri di poesie in spagnolo: Ecdótica del amor (Sial Pigmalión, 2014, con prologo di José Lucía Megías), Período (hipotético) (Amargord, 2017, con prologo di Agustín Calvo Galán) e Horizonte inerte (Madrid, El sastre de Apollinaire 2019). Traduce poesia dal e al castellano. Tra le sue traduzioni – oltre alle antologie degli incontri di poesia “Nací el 21 en primavera...” che organizza biennalmente a Bari (La rosa inalcanzable, Sentieri meridiani Edizioni) – si ricordano: Giovanni Caravaggi, Desde las riberas /Dagli argini (Madrid, Legados, 2014; traduzione dall’italiano allo spagnolo); Aurora Luque, Los limones absortos. Poemas mediterráneos (Fundación Málaga, 2016); Miguel Ángel Curiel, Fábrica de la seda / Fabbrica della seta (El sastre de Apollinaire, 2017 e Zaragoza, Pregunta, 2019 – seconda edizione); Mar sin fronteras. Antologia liquida di poesia spagnola contemporanea (Bari, Stilo Editrice, 2020).
Paola Maria Minucci è professore associato di Lingua e letteratura neogreca alla Sapienza di Roma. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni in articoli critici, saggi monografici sulla letteratura neogreca con studi comparati di poesia neogreca e poesia italiana ed europea del ‘900. Si è occupata teoricamente di problematiche traduttive e ha curato la traduzione delle opere dei maggiori poeti del ‘900 greco (Elitis, Sachturis, Dimulà, Ganàs, Iliopoulou, Kavafis, Pierìs), di importanti scrittori (Vassilikòs, Tachtsìs, Sotiropoulou, Valtinòs), dell’opera cinematografica di T. Anghelopoulos e, insieme ai suoi studenti, di molte canzoni di Dionissis Savvopoulos. È stata insignita di importanti riconoscimenti tra cui: Premio Nazionale di Traduzione (Grecia, 2006); Premio Nazionale di Traduzione (Italia, 2007); Premio Achille Marazza (2012); Decorazione dell’Ordine della Fenice del Presidente della Repubblica di Grecia per meriti culturali (2013).
Paola Orrù ha completato nel 2013 il corso di laurea magistrale in Italianistica presso l’Università degli Studi di Perugia. Nel 2014 inizia un dottorato presso il Trinity College di Dublino che ha come oggetto l’analisi e la traduzione di tre testi inediti giovanili di Mario Praz. In attesa di discutere il Viva, Paola insegna un corso di lingua italiana nell’Italian department del Trinity College.
Paolo Chiesa insegna Filologia mediolatina all’Università di Milano “La Statale”. Si è occupato in prevalenza della trasmissione di testi latini del medioevo. Ha pubblicato fra l’altro edizioni critiche delle opere di Liutprando di Cremona, del De magnalibus Mediolani di Bonvesin da la Riva, dell’Itinerarium di Guglielmo di Rubruk, nonché edizioni commentate della Vita Karoli di Eginardo e (con Andrea Tabarroni) della Monarchia di Dante.
Paolo Ottaviani è nato a Norcia nel 1948 e vive a Perugia. Laureato in Filosofia con una tesi su Giordano Bruno, ha pubblicato negli Annali dell’Università per Stranieri di Perugia saggi sul naturalismo filosofico italiano. È stato direttore della Biblioteca della medesima Università e ha fondato la rivista Lettera dalla Biblioteca. In poesia ha fra l’altro pubblicato: Funambolo (Edizioni del Leone, Spinea, 1992) con prefazione di Maria Luisa Spaziani; Geminario (Edizioni del Leone, 2007), poemetto bilingue vergato in un idioletto neo-volgare e in lingua italiana, con una nota di Paolo Ruffilli; Il felice giogo delle trecce (LietoColle, 2010) vincitore del Premio “Verba Agrestia”; Trecce sparse (Grafiche Fioroni, 2012) quaderno d’arte diretto da Eugenio De Signoribus; Nel rispetto del cielo (puntoacapo Editrice, 2015) con postfazione di Mauro Ferrari; La rosa segreta – Velate assenze d’armoniche rime (Manni Editori, 2022).
Paolo Padoin è nato il 25 gennaio 1947 a Firenze, dove ha compiuto tutti i suoi studi fino alla laurea in Giurisprudenza, conseguita nel 1969. Coniugato con Lucia Lazzerini, professore ordinario di filologia romanza all'Università di Firenze. Prefetto della repubblica a riposo. Nel 1972 ha iniziato il servizio presso la Prefettura di Arezzo; dal 1973 al 1993 ha svolto le funzioni di dirigente della protezione civile, capo di gabinetto e vice prefetto vicario nella Prefettura di Firenze e nel Commissariato del Governo del capoluogo toscano. Dal 1980 al 1984 ha prestato servizio presso l'U.E. , alla Commissione dell'Unione europea a Bruxelles, nella direzione mercato Interno e affari industriali. Si è occupato di libera circolazione delle merci, delle persone e dei capitali. Nel 1986 ha contribuito a realizzare il primo piano di protezione civile, basato su criteri scientifici, per l'ipotesi di alluvione del fiume Arno in Firenze. Nominato prefetto nel 1993 è stato al Ministero dell'Interno, dove ha ricoperto gli incarichi di Responsabile dei servizi informatici, Direttore centrale degli istituti di istruzione della Polizia di Stato e Direttore centrale del personale dell'Amministrazione civile. Dal 1992 al 1995 ha svolto anche le funzioni di Commissario per l'istituzione della provincia di Prato. Nel maggio 1997 è stato nominato prefetto di Pavia, dal giugno 2000 al febbraio 2003 prefetto di Pisa, dal febbraio al dicembre 2003 prefetto di Campobasso (dove ha affrontato i problemi dell'emergenza post-terremoto che ha colpito San Giuliano di Puglia), dal dicembre 2003 al marzo 2008 prefetto di Padova, dal marzo 2008 al settembre 2010 prefetto di Torino, dal settembre 2010 all'aprile 2012, data del pensionamento, prefetto di Firenze. Attualmente è Presidente dell'Opera Medicea Laurenziana di Firenze, su designazione del Cardinale e del Prefetto e nomina del Ministro dell'Interno.
Paolo Silvestri, laureato in Storia della Lingua Italiana presso l’università di Torino, dal 1990 svolge la sua attività docente e di ricerca presso il Dipartimento di Italiano dell’Università di Siviglia, dove ha anche ottenuto il Dottorato Europeo. La sua linea principale di ricerca riguarda la storia degli strumenti per lo studio dell’italiano in Spagna, cui ha dedicato numerosi contributi, oltre al volume Le grammatiche italiane per ispanofoni. Secoli XVI-XIX (Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2001). È coautore, insieme a Manuel Carrera Díaz, di Entre palabras (Torino, Loescher, 2010) grammatica spagnola per le scuole secondarie italiane, e ha curato il volume monografico della rivista “Philologia Hispalensis” dal titolo Italiano y español. Nuevos estudios lingüísticos (2014). Ha collaborato come recensore con varie riviste italiane (Italiano & oltre; L’Indice dei libri del mese; Lingua e stile) ed internazionali (Romanische Forschungen; Romance Philology; Cuadernos de Filología Italiana; Revista Internacional de Lingüística Iberoamericana).
Pascale Budillon Puma ha insegnato la lingua, la cultura e la letteratura italiane prima al Lycée Albert 1er di Monaco (Montecarlo), poi per 12 anni all’Université de Provence (Aix-en-Provence) e infine per vent’anni all’Université Paris XII (Créteil). Si è dedicata a ricerche sulla letteratura e cultura dell’Ottocento italiano, sulla storia della cultura italiana nel secolo XX (arti figurative, letteratura e vita politica) e sugli scambi culturali italofrancesi degli ultimi due secoli.
Patrik Ourednik (Praga 1957) è uno scrittore ceco.
Laureatasi in Lingue presso l’Università di Salerno con 110/110 e lode vince nel 1988 una borsa triennale di perfezionamento presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Monaco di Baviera. Nel 1992 vince un concorso a tempo determinato presso il CNR per il settore dialettologico. Nel 1997 vince il concorso come ricercatore del CNR a tempo indeterminato. Comandata presso l’Università di Salerno, ha ottenuto negli anni 1998/99, 1999/00, 2000/01 docenze a contratto presso la cattedra di Filologia Romanza della Facoltà di Lingue della medesima Università; in tale veste ha svolto corsi di dialettologia e linguistica romanza che includevano il commento linguistico di testi provenzali, italiani, francesi, castigliani e portoghesi antichi. Nel 2001 ha vinto il concorso a professore associato per il settore Glottologia e Linguistica generale e dal 2002 insegna Linguistica generale presso l’Università degli Studi della Basilicata. Era nel direttivo e ha insegnato nel Master per “Operatore linguistico e culturale di area arbëreshe” dal 2004 al 2005. È stata dal 2005 al 2009 coordinatrice dello Sportello regionale linguistico di area arbëreshe. È stata coordinatrice e docente nell’ambito del “Corso di perfezionamento in didattica dell’italiano come L2” dal 2004 al 2007. È stata vice-direttore dei Corsi per Stranieri tenuti dal Dipartimento di Linguistica dell’Università di Pisa e coordinatore didattico dal 1992 al 2011. Il campo di studi della sottoscritta ha riguardato inizialmente i dialetti albanesi dell’Italia meridionale considerati in prospettiva sociolinguistica e interlinguistica; successivamente si è spostato ai dialetti dell’Italia meridionale di cui si sono studiati diversi fenomeni riconsiderandoli nel quadro della riflessione teorica contemporanea (teoria dei prototipi; morfologia “naturale”; interlinguistica, ecc.) con particolare riferimento alla linguistica cognitiva e alla neurolinguistica. Ha redatto una monografia sui dialetti campani in collaborazione col prof. F. Fanciullo dell’Università di Pisa e sta redigendo una monografia sul dialetto albanese di S. Marzano di Puglia studiando i fenomeni caratteristici della morte di una lingua. Ha condotto numerose indagini sul campo; alcune di queste hanno portato ad individuare un’area di insediamenti gallo-italici fino ad ora ignorata. Ha creato e coordina il progetto di ricerca A.L.Ba. dal 2007 (Atlante Linguistico della Basilicata) che ha portato alla pubblicazione del I volume dell'Atlante nel 2009, del II volume nel 2010, del III volume nel 2015, del IV volume nel 2017. Sta conducendo studi sulla diffusione del vocalismo siciliano in Campania e Basilicata e ha già prodotto a riguardo diversi lavori presentati a convegni internazionali e pubblicati su riviste internazionali di dialettologia. Ha pubblicato una monografia sul dialetto di Grumento Nova e diversi contributi sui dialetti lucani sulle principali riviste di dialettologia italiane e straniere. Ha in corso altri lavori riguardanti i vocalismi tonici della Basilicata. Ha diverse collaborazioni scientifiche in atto tra cui si ricordano all’estero quella con l’Università di Cambridge, di Oxford e di Manchester e in Italia quelle con l’Università di Pisa, Palermo, Torino, Napoli, Udine e Roma. Ha organizzato cinque convegni internazionali negli ultimi dieci anni di cui sono già stati pubblicati gli atti dei primi quattro a sua cura. Nel 2012 ha vinto l’abilitazione nazionale a professore ordinario di Glottologia e linguistica. Dal 2018 è direttrice del Centro Internazionale di Dialettologia sito in Potenza.
Paulina Kwaśniewska-Urban è docente all’Università Pedagogica di Cracovia nella cattedra di Lingua e Cultura Italiana. Lauretasi con una tesi sul teatro pirandelliano presso l’Università Jagellonica di Cracovia, dal 2012 è dottoranda presso lo stesso ateneo. Nella sua tesi di dottorato si occupa delle traduzioni polacche delle commedie goldoniane. Amante del fumetto italiano cerca di avvicinarlo al pubblico polacco traducendo Scream Comics per la casa editrice. Ha creato il blog di viaggi Tambylcy.
Pernille Thull insegna lingua norvegese presso Sapienza, Università di Roma. Ha perfezionato lo studio del tedesco e dell’italiano nelle Università di Stavanger e Oslo sempre con una particolare attenzione ai processi traduttivi. Ha recentemente tradotto per Cappelen Damm forlag, in collaborazione con Camilla Chams, L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio (Premio Campiello 2018).
Dopo la Laurea triennale in Lettere presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito la Laurea Magistrale in Filologia Moderna presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con una tesi in Storia del libro e della stampa, di prossima pubblicazione, che ha ricostruito la prima produzione italiana di torchi tipografici in metallo nel XIX secolo. Da febbraio a luglio 2019 ha svolto un semestre di ricerca ad Anversa sui manuali tipografici europei tra XVII e XIX secolo. Dal 2016 collabora con il CRELEB (Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca) dell’Università Cattolica, in particolare con la rivista l’“Almanacco bibliografico” e con il progetto “Libri ponti di Pace” per la valorizzazione del patrimonio librario delle biblioteche della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme.
Piero Pieri, nato a Cesena, ha insegnato Letteratura italiana contemporanea per il corso D.A.M.S. dell’Università di Bologna. Come romanziere ha pubblicato La notte di Stalin - Quando il comunismo finì di morire anche sessualmente (Stampa Alternativa, 2000), Furio (Allori, 2004), Vaporidis in carcere (Fernandel, 2008; Premio speciale per il Presidente, Premio Letterario Nazionale “Corrado Alvaro”, 2009), Les nouveaux anarchistes- atti intollerabili di disperazione a Bologna (Transeuropa, 2010), Un amore crudele (Marsilo 2014). Autore di numerosi saggi, nel 2008 ha vinto il premio Renato Serra per la critica letteraria. Come commediografo ha pubblicato Una eroica giornata di fine era e altre commedie, (Essegi, 1997). Le sue commedie sono state prodotte e messe in scena dal Teatro della Tosse (Genova, 1995), Teatro dell’Argine (Bologna, 1999, 2002), Associazione culturale Primola (Cotignola, 2003), Compagnia di commedia dell’arte Teatro vivo (Cotignola, 2005). Un testo di narrazione, La guerra di Giovanni Marangoni, sulla Prima guerra mondiale, prodotto dalla Compagnia Mastronardi-Incudine, ha avuto la prima nazionale a Messina (2013). Di alcune sue commedie Pieri è stato il regista.
Pietro Gibellini (Pralboino, 1945), già ordinario di letteratura italiana, ha insegnato nelle università di Pavia, Ginevra, L’Aquila, Trieste e Venezia. Dirige l’Edizione Nazionale delle Opere di Gabriele d’Annunzio, e le riviste «Ermeneutica letteraria», «Letteratura e dialetti», «Archivio D’Annunzio». Ha ricevuto il premio “Natalino Sapegno” alla carriera (2020). Nelle sue ricerche coniuga Filologia ed ermeneutica, come suona il titolo della miscellanea a lui dedicata (Morcelliana 2015). Ha studiato soprattutto la letteratura da Sette al Novecento, curando fra l’altro l’edizione critica e commentata dei Sonetti di Belli per i «Millenni» Einaudi (2018) e quella dell’Alcyone di D’Annunzio (Mondadori 1988, ed. accr. Marsilio 2018). Ha curato edizioni di classici italiani per vari editori: Adelphi, Einaudi, Garzanti, Mondadori, Rizzoli. Ha ideato e diretto per l’ed. Morcelliana due grandi opere collettive: Il mito nella letteratura italiana (2005-2009) e La Bibbia nella letteratura italiana (2009-2017).
Pietro Lenzini nasce a Bondeno (Fe) nel 1947. Incisore, pittore, scenografo, scultore esperto d’arte e d’architettura. Si è formato all’Accademia di Belle Arti di Bologna nella quale è stato docente di Scenotecnica. Collabora a diversi allestimenti scenografici per il Teatro Comunale di Bologna lavorando con Luciano De Vita. In seguito, grazie alla sua raffinata tecnica pittorica, al coltivato gusto scenografico nutrito dalla conoscenza dei grandi temi dell’arte, si è espresso, in particolare, in soggetti mistici e religiosi, realizzando numerose opere per edifici di culto, con occhio rivolto ai maestri del passato verso i quali ha sempre nutrito sensi di affinità ideale.
Pietro Lenzini vive e opera a Faenza.
Pietro Tripodo (1948-1999) è stato uno scrittore, poeta e traduttore italiano.
Pupi Avati è tra i più noti registi italiani. Vincitore di svariati David di Donatello, nel 2020 gli è stato conferito il Premio internazionale "Città di Penne" per la sezione Scrittori dal cinema.
E' tra le responsabili della casa editrice rumena Ratio et Revelatio.
Riccardo Bernardini, segretario scientifico della Fondazione Eranos, è Presidente del Consiglio Direttivo dell’Istituto di Psicologia Analitica e Psicodramma (IPAP), Scuola di Specializzazione in Psicoterapia e Formazione Permanente con sede presso il Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti” di Ivrea, Psicologo Psicoterapeuta e Dottore di Ricerca in Psicologia della salute e della qualità della vita e in Studi religiosi.
È socio della Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica (ARPA, Torino).
Già professore a contratto di Psicologia Analitica e Psicologia della formazione presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, insegna attualmente Psicologia delle relazioni interpersonali presso la Scuola di Medicina (Corso di Laurea in Infermieristica) dell’Università di Torino e Filosofia ermetica presso il Master in Culture simboliche dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Rita Marnoto è Professore Ordinario presso la Facoltà di Lettere e il «Colégio das Artes» dell’Università di Coimbra. La sua area di ricerca include la Letteratura Italiana, i rapporti tra la Letteratura Portoghese e la Letteratura Italiana, la Traduzione e gli Studi Interdisciplinari, con riferimento a varie epoche e vari autori. Ha dedicato la sua carriera allo sviluppo degli studi di Italianistica in Portogallo e alla promozione dei rapporti italo-portoghesi sul piano accademico, organizzativo e in merito all’istituzione della docenza. Ha pubblicato più di venti libri, tra saggi critici, edizioni di testo e curatele, e più di cento articoli in riviste specializzate. Spiccano le sue ricerche sul petrarchismo in Portogallo, che segnano un punto di svolta negli studi sulla materia, dato l’approccio dinamico alla luce del quale è identificata la sua interrelazione sia con il sostrato della poesia iberica e la vocazione ultramarina del Portogallo del Quattrocento e Cinquecento, sia con i circuiti del petrarchismo europeo, sia con il campo più vasto della diffusione dei grandi autori italiani (1997, 2015). Si è ugualmente occupata di Machiavelli (2004); della forma canzoniere (2007, 2008); di Marco Polo (2008); di epica (2008, 2015); di narrativa sentimentale (2013); di trattati di corte (2013, 2014); di retorica (2014); e di metrica (2016). Nell’ambito del Neoclassicismo, a partire dallo studio dell’Arcadia romana e dei «lumi» italiani, ha riformulato e chiarito l’intreccio storico del Neoclassicismo portoghese, al quale ha dedicato vari articoli (2004, 2008, 2011) e il volume História crítica (2010). Nel campo della letteratura italiana contemporanea ha studiato A. Tabucchi, I. Calvino, L. Pirandello, M. Rigoni Stern, U. Eco, ecc. Nel dominio inter-artistico, ha identificato e storicizzato l’attività dei gruppi futuristi dei decenni 1910 e 1920 operanti a Coimbra e formati da studenti della UC e ha pubblicato i loro testi, mostrando come il secondo Modernismo portoghese non possa essere compreso ai margini di questo movimento (2009, 2016). Ha curato con Álvaro Siza Vieira il testo del diario di viaggio di Fernardo Távora, mettendo ordine ai quaderni manoscritti dell’architetto e chiarendone il significato (2012). Ha tradotto e studiato G. Bodoni (2001), dedicandosi inoltre alla traduzione specializzata dall’italiano al portoghese nell’ambito dell’architettura. Ha lavorato con vari gruppi di teatro nella drammaturgia di testi di autori italiani e ha tradotto I Giganti della Montagna di L. Pirandello per il Teatro Nazionale di São João (1997; messa in scena di G. B. Corsetti). Organizza annualmente a Coimbra il Festival del Cinema Italiano 8 ½, l’evento di maggiore portata che si svolge in Portogallo in questo ambito. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui quello di «Grande Ufficiale della Repubblica» dell’«Ordine della Stella della Solidarietà Italiana», conferito dal Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi. È Commissario delle Commemorazioni del V Centenario della nascita di Luís Vaz de Camões (2024-2025).
Roberta Alviti è ricercatore di Letteratura Spagnola presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale; le sue ricerche sono dedicate principalmente allo studio della tradizione manoscritta del teatro spagnolo del Siglo de Oro e all’edizione di testi teatrali. Il campo di indagine privilegiato è stato quello delle commedie scritte in collaborazione fra più autori, con una particolare attenzione alla problematica della strategia compositiva e agli aspetti tematico-stilistici. Si è interessata anche allo studio del linguaggio paremiologico nelle commedie di Lope de Vega e di Calderón de la Barca e ha curato la traduzione italiana di Il freudismo, testimonianza dell’uomo contemporaneo di María Zambrano; attualmente si dedica allo studio della ricezione italiana delle piezas di diversi drammaturghi spagnoli, in particolare Agustín Moreto e Calderón de la Barca.
Tra i suoi lavori: I manoscritti autografi delle commedie del ‘Siglo de Oro’ scritte in collaborazione. Catalogo e studio, per i tipi di Alinea e l’edizione critica de La Burgalesa de Lerma, di Lope de Vega, nell’ambito del progetto PROLOPE, dell’Universitat Autònoma di Barcellona
Roberto Antonelli è Presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei e Presidente della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche. Ha coordinato la ricerca UE sul “Canone letterario europeo” e la ricerca PRIN –MIUR sul “Lessico europeo delle emozioni”. Coordina il Metamotore della Lirica romanza medievale, in collaborazione con l’Università della Calabria, di Siena e con l’Opera del Vocabolario C. N. R. Ha tenuto su invito conferenze e lezioni presso il Collège de France, il Centre d’Etudes Médiévales di Poitiers, il Seminario di 3e cycle delle Università svizzere, le Università di St. Andrews, Nantes, Paris IV, l'ETH di Zürich, Bonn, Nürnberg, Köln, Barcelona, Santiago de Compostela, Granada, Rio de Janeiro, Chicago (University of), Notre Dame, Berkeley (USA), Tübingen, La Habana (Cuba), Pechino (Beiwai), Cambridge, Shanghai, oltre che in varie Università italiane (Torino, Milano, Padova, Venezia, Bologna, Firenze, Scuola Normale Superiore di Pisa, Napoli, Chieti, L’Aquila, Bari, Cosenza, Messina, Catania, Palermo, Pavia, Istituto Universitario di Studi Superiori Pavia, Siena, Macerata, Cagliari, Bocconi di Milano, Fondazione Sapegno (Aosta).
Ha studiato origini e sviluppo delle letterature romanze dal Medio Evo all'età contemporanea, con particolare riguardo alla metrica, alla lirica italiana e provenzale e al romanzo anglonormanno, analizzati nella fisionomia ecdotica, nelle strutture formali e nelle relazioni storico-culturali. In tale prospettiva ha studiato anche il ruolo della Filologia romanza e della critica letteraria nella cultura del Novecento, privilegiando lo studio del rapporto tradizione-innovazione e il ruolo degli intellettuali europei nella società medievale e moderna, fino al XX secolo, ma con speciale riguardo ai secoli XIII-XIV, alla Scuola poetica siciliana e a Dante e Petrarca. Ha pubblicato, fra libri e saggi, più di 200 lavori, fra cui il primo commento integrale a Giacomo da Lentini (2008) e il Repertorio metrico della Scuola poetica siciliana (1984). Ha studiato lo sviluppo dell'idea di "Europa" dall'Antichità all'età contemporanea, promuovendo e coordinando ricerche e pubblicazioni sul canone letterario europeo e sul lessico europeo delle emozioni. Ha individuato il ruolo dei rimanti e delle "serie rimiche" nella costruzione del testo poetico e nelle relazioni intertestuali (1977) e proposto una diversa prospettiva teorica e pragmatica per le edizioni critiche (la «Filologia del Lettore»), promuovendo, dal 1992, la “Filologia materiale”. Ha curato e introdotto la traduzione italiana di E. R. Curtius, Europäische Literatur und lateinisches Mittelalter, Firenze 1992. Ha pubblicato, in collaborazione con Maria Serena Sapegno, due storie della letteratura italiana (L’europa degli scrittori, 2008, in 7 voll. e Il senso e le forme, 2011, in 5 voll.).
Ha ideato e organizzato la mostra "I libri che hanno fatto l'Europa", Accademia Nazionale dei Lincei-Biblioteca Corsiniana (2016). Ha organizzato e curato per l'Accademia Nazionale dei Lincei, le mostre "Leonardo a Roma. Influenze ed eredità" (2019) e "La biblioteca di Dante" (2021).
Roberto Vetrugno (1975) è nato a Lecce, vive tra Otranto e Milano: si è laureato in lettere moderne a Pavia e ha conseguito il dottorato di ricerca in Linguistica Italiana a Bologna. Nel 2013 è stato visiting professor all’università di Tripoli, poi ricercatore presso la Nicolaus Copernicus University di Toruń (Polonia) e ora è professore associato di Linguistica Italiana presso l’Università per Stranieri di Perugia: studia i carteggi rinascimentali e ha curato con altri l’edizione dell’epistolario di Baldassarre Castiglione (Einaudi 2016). Nel 2019 il suo primo romanzo, Tripoli (Unicopli), a settembre uscirà per Vallecchi il secondo, Umiliati.
Roman Sosnowski è professore di Storia della lingua italiana e di Linguistica italiana all’Università Jagellonica di Cracovia. È autore, tra l’altro, dei volumi Origini della lingua dell’economia in Italia (Milano 2006), Deissi spaziale nei testi teatrali italiani del XVI secolo (Cracovia 2010) nonché co-autore di dizionari e manuali per lo studio dell’italiano. Negli ultimi si è occupato dei manoscritti italiani presenti nella Biblioteca Jagellonica. Attualmente collabora al progetto OIM (Osservatorio degli Italianismi nel Mondo) per quanto riguarda la lingua polacca. Appassionato podista, partecipa alle gare di corsa in Polonia e in Italia.
Romeo Pulsoni (campomonticchio@gmail.com) è medico, esperto di fisica delle particelle, contadino, coofondatore nel 1988 con Giovanni Bollea di “ALVI” (Alberi per i vivi), e già docente a contratto dell’Università dell’Aquila. Nel 2009 è stato responsabile sanitario dei territori identificati come COM 1 (L’Aquila Città) e COM 4 (area tra Pianola e Celano) per l’emergenza sisma. Questa funzione, svolta per l’intero periodo emergenziale, comprendeva la gestione della Sanità pubblica, dell’Igiene pubblico e ambientale, dell’organizzazione dell’assistenza, della vigilanza e controllo delle attività commerciali e produttive. Per tale impegno è stato insignito della Medaglia d’argento per la Sanità pubblica dal Presidente della Repubblica.
Romina Vergari svolge la sua ricerca come Post-Ph.D. Fellow di Lingua e letteratura ebraica presso l’Università degli Studi di Firenze, dove insegna Lingua ebraica in vari corsi di studio. Ha lavorato come ricercatrice post-doc presso l’Università di Haifa, l’Università Marc Bloch di Strasburgo e l’Oxford Centre for Hebrew and Jewish Studies. È membro dello staff editoriale del Historical and Theological Lexicon of the Septuagint (HTLS). I suoi interessi di ricerca vertono principalmente sulla semantica lessicale dell’ebraico antico e sulla lessicografia contrastiva dell’ebraico biblico e del greco delle antiche versioni della Bibbia. La sua produzione scientifica si concentra, in particolare, sul lessico della legge in ebraico antico, sulla traduzione delle metafore ebraiche nelle antiche versioni della Bibbia, sulla tipologia linguistica dell’ebraico in prospettiva diacronica.
Rosanna Bologna, è psicologa e psicoterapeuta. Si è laureata presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 1975. Ha seguito un percorso di psicoanalisi kleiniana dal 1977 al 1983 presso un membro onorario della Società di Psicoanalisi. Ha lavorato come insegnante e psicopedagogista nella scuola elementare statale fino al 2014 e ha partecipato come docente e responsabile dell’area psicologica nei corsi di formazione statali per gli insegnanti di sostegno delle scuole medie superiori.
Ha pubblicato saggi sugli asili nido comunali durante gli anni in cui ha collaborato con la cattedra di Psicopatologia Generale e dell’Età Evolutiva 1 all’Università La Sapienza di Roma, fino al 1979. Ha frequentato il corso biennale di formazione per educatori presso l’Ateneo Salesiano di Roma. Nello stesso Istituto si è diplomata alla Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica e Psicoterapia, divenendo Psicoterapeuta e Analista Transazionale, iscritta dal 2003 all’EATA (European Association of Transactional Analysis).
Lavora presso la Biblioteca Umanistica dell'Università degli studi di Firenze. Svolge attività di ricercatore indipendente, dopo aver conseguito la laurea in Lettere moderne, con una tesi di laurea di Storia dell'editoria. Dottore di ricerca in Scienze bibliografiche alla Università di Udine (XVII ciclo), con un progetto sulla figura di Guido Biagi e la biblioteconomia in Italia tra XIX e XX secolo, volume uscito per l'Associazione Italiana Biblioteche, Roma 2017. Dottore di ricerca in Filologia e Critica delle letterature antiche e moderne alla Università di Siena 1240 (XXVIII ciclo) con l'edizione del carteggio tra Ernesto G. Parodi e Pio Rajna (in corso di pubblicazione). La sua produzione scientifica è disponibile su https://unifi.academia.edu/RossanoDeLaurentiis .
Ruxandra Trandafoiu is Reader at Edge Hill University
Sabrina Stroppa è attualmente ordinario di Letteratura italiana presso l'Università per Stranieri di Perugia, dopo aver insegnato per vent'anni all'Università di Torino (senza dimenticare i sei anni di italiano, latino e greco nelle scuole superiori). Si occupa di Petrarca e di letteratura mistica. Da diversi anni studia la poesia italiana contemporanea, coordinando una serie di studi confluiti nei quattro volumi La poesia italiana degli anni Ottanta. Esordi e conferme (Pensa MultiMedia, 2016-2022).
Salvatore Sanfilippo è nato nel 1980 a Palermo, dove ha conseguito nel 2005 il diploma di laurea in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti con una tesi incentrata sul costume nello spettacolo, di cui è stato correlatore Piero Tosi. Ha collaborato con alcune delle più prestigiose sartorie teatrali tra Palermo e Roma, per l’allestimento di spettacoli come Orfeo e Euridice (2007) con la regia di L. Cannito; Il Trovatore con la regia di P.F. Maestrini (2006). Ha tenuto seminari sul costume presso l’ateneo della sua città. Attualmente è docente di Storia dell’arte in un liceo di Roma.
Ph. Dino Ignani
Laureata in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Perugia, con una tesi in Storia e Critica del Cinema sul rapporto tra P.P.Pasolini e il sottoproletariato, è attualmente iscritta, presso lo stesso ateneo, al corso di laurea magistrale in Italianistica e Storia Europea, curriculum Filologia Moderna. Nel 2014 ha partecipato al primo corso di Street Cinema organizzato e diretto dalla regista Tekla Taidelli a Milano.
Samuele Di Saverio laureato alla magistrale presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna con una tesi dal titolo De profundis: Manifestazioni del sottosuolo. Dostoevskij, DonDelillo, Murakami, a.a. 2016/2017, relatore F. Amigoni. Parte della tesi è stata interpretata dall’artista Isabella Ciaffi in un libro d’artista. Collabora con la prof.ssa Maria Gioia Tavoni alla realizzazione di una monografia sull’artista Roberto Gianinetti.
Sandra Mariani ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e Scienze umane presso l’Università degli Studi di Perugia e insegna filosofia e storia presso i Licei poliziani di Montepulciano (Si). Ha pubblicato articoli su riviste e saggi su volumi collettanei. Ha curato il testo di Gorgia da Lentini, In difesa di Palamede (il melangolo, 2010) ed è autrice de Il dono del titano. Per una rilettura del mitologema prometeico (il melangolo, 2015).
E' attualmente lettore di galego presso l'Università degli Studi di Padova.
Vincenzo Santoro è nato ad Alessano (Le) il primo febbraio 1970. Nel corso dell’esperienza universitaria a Pisa, partecipa al movimento studentesco “La Pantera” e comincia un percorso di lavoro e approfondimento sui temi della rappresentanza studentesca e del diritto allo studio, che in seguito svilupperà collaborando alla fondazione del sindacato studentesco Unione degli Universitari (in cui farà parte del primo esecutivo nazionale, dal 1994 al 1997) e poi come collaboratore del Ministero dell’Università (dal 1998 al 2001). Eletto nel consiglio comunale del suo comune (Alessano, Lecce), svolgerà l’incarico di consigliere delegato alla cultura dal 1997 al 2000.
Parallelamente, svilupperà un’attenzione ai temi delle culture e delle musiche tradizionali (con particolare riferimento alla sua terra di origine, il Salento), contribuendo a numerosi progetti culturali e realizzando diverse pubblicazioni, fra cui Il Ritmo meridiano. La pizzica e le identità danzanti del Salento (2002) e Il Salento Levantino. Memoria e racconto del tabacco a Tricase e in Terra d’Otranto ( 2005), insieme a Sergio Torsello, Il ritorno della taranta. Storia della rinascita della musica popolare salentina (2009), Odino nelle terre del rimorso. Eugenio Barba e l’Odin Teatret in Sardegna e Salento, 1973-1975 (2017), Rito e passione. Conversazioni intorno alla musica popolare salentina (2019), Il ballo della pizzica-pizzica, con Franca Tarantino, 2019).
Altra pubblicazione importante da lui curata è Manifesto di Pace (2002) raccolta degli articoli scritti per il quotidiano il manifesto dal 1990 al 1992 da Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e esponente importante del movimento per la pace.
Dal 2004 lavora presso l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, dove attualmente è responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo.
Nel 2015, con Antonella Agnoli, ha curato la pubblicazione di Un viaggio fra le biblioteche italiane, volume che riassume i risultati di una ricerca condotta in quaranta biblioteche “di base” distribuite su cinque province e una regione, per conto del Centro per il libro e la lettura del Mibact.
Di recente (2021) per l'editore Itinerarti ha pubblicato il volume Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia culturale e curato la raccolta di saggi Percorsi del tarantismo mediterraneo.
Sejon Veshaj, nato a Rieti il 18/10/1995. Cresciuto con il sogno di poter lavorare nel mondo della comunicazione sportiva, ho conseguito la laurea triennale in Lingue e Culture Straniere presso l’Università degli Studi di Perugia, accrescendo in particolar modo la padronanza della lingua spagnola. Un importante tappa del mio cammino universitario è stata l’esperienza di studio all’estero grazie al progetto “Erasmus”, nella città di Valencia. Qui ho avuto modo di conoscere e vivere in ambienti che hanno stimolato la mia voglia di cimentarmi in una redazione giornalistica. Inoltre ho avuto l’onore di poter intervistare personalmente uno dei massimi esponenti del genere Noir iberico, Diego Ameixeiras, autore che è stato al centro del mio lavoro di Tesi finale. Al mio ritorno in Italia grazie a tali esperienze sono riuscito ad inserirmi all’interno del mondo lavorativo, scrivendo per il blog “PassionePremier.com” (portale di notizie riguardanti il mondo del calcio inglese, vincitore del titolo “Blog sportivo dell’anno 2017”). Attualmente in Erasmus presso l’University of Malta, sono in procinto di terminare la carriera universitaria a livello magistrale per specializzarmi nel mondo dell’informazione giornalistica presso l’Università “ROMA TRE” di Roma.
Nata ad Avellino nel 1991, ha vissuto e studiato a Perugia dove ha conseguito la laurea triennale in Mediazione linguistica con una tesi sulla traduzione delle tecniche di sottotitolatura negli show televisivi in particolar modo nel Late Show di David Letterman e la laurea magistrale in Lingue e letterature moderne con una tesi sullo scrittore brasiliano Luiz Ruffato. Tra i suoi lavori c’è Entrevista com o escritor Luiz Ruffato por Sepontina Bongo pubblicata sulla rivista letteraria Signótica (giugno 2017). Ha lavorato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria e attualmente vive a Venezia dove svolge attività di traduttrice in ambito turistico.
Serena Meattini ha studiato Filosofia presso l’Università degli Studi di Perugia dove, nel 2018, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Scienze umane, curriculum filosofico. Dal 2015 è cultore della materia in Filosofia morale e Storia della Filosofia I, presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della formazione del medesimo Ateneo e, dal 2019, è assegnista di ricerca. Si occupa di filosofia morale con particolare attenzione al pensiero francese contemporaneo.
Sergio Palumbo, giornalista e documentarista messinese, come autore e critico letterario è presente con proprie opere nelle più autorevoli biblioteche e università del mondo. Nel suo archivio custodisce un epistolario con alcuni dei maggiori intellettuali italiani contemporanei. Ha organizzato mostre documentarie e bibliografiche, ha curato cataloghi, antologie e carteggi fra cui Eugenio Montale, Lettere a Pugliatti. Montale e la critica nel carteggio con Salvatore Pugliatti e tre lettere di Elio Vittorini (1986). Ha realizzato programmi radiofonici per la Rai. Suoi documentari televisivi sono stati trasmessi da Raitre. È autore della più completa bibliografia critica dell’opera poetica di Lucio Piccolo nell’integrale ristampa per le edizioni Scheiwiller (2001). Tra i suoi saggi in volume: Una polemica fra Vann’Antò e Pasolini (1988), L’altra faccia dell’isola. Incontri con Leonardo Sciascia (1996); Montale e la Sicilia, alla scoperta di nuovi talenti (1998); L’impetuosa giovinezza di antiborghesi senza rimedio. Fascismo e afascismo nella stampa messinese degli anni Trenta (1999); I Piccolo di Calanovella (2001), Strategie e schermaglie sul quasimodismo nel carteggio con Glauco Natoli (2003); La quarta dimensione di Beniamino Joppolo (2010). Nel 2015 è apparso il suo primo libro di narrativa, Tre sogni, tre racconti per le edizioni “Le farfalle”. Nel 2016, sempre per “Le farfalle”, ha pubblicato il volume D’Arrigo, Guttuso e i miti dello Stretto e nel 2017 ancora un saggio, Colapesce e altre leggende normanne di Sicilia, per lo stesso editore. È l’ideatore e il curatore del Museo virtuale Orion sui miti dello Stretto di Messina per conto della Regione Siciliana. Per informazioni più dettagliate si rimanda al sito www.sergiopalumbo.com
Sergio Pasquandrea è nato a San Severo (FG) nel 1975. Dai primi anni Novanta vive a Perugia, dove insegna Lettere in un liceo. Fra il 2010 e il 2019 ha pubblicato sette sillogi di poesia: tra le più recenti, Un posto per la buona stagione (Qudu, 2016), Topografia della solitudine (Pietre Vive, 2017), Approssimazioni e convergenze (Pietre Vive, 2017) e Sono un deserto (Lietocolle, 2019).
Collabora come giornalista e critico musicale con il bimestrale “Jazzit” e con i blog “Nazione Indiana”, “La poesia e lo spirito”, “Jazz nel pomeriggio”, “Words Social Forum”, “Artmaker”, “Carte Sensibili”. Ha pubblicato nel 2014 il volume di racconti Volevo essere Bill Evans (Fara) e nel 2015 il saggio Breve storia del pianoforte jazz. Un racconto in bianco e in nero (Arcana Editrice). In uscita, per EDT, il saggio Brad Mehldau. Ritratto di un pianista eclettico, scritto in collaborazione con Carlo Morena.
Nel 2007 ha conseguito un dottorato in Linguistica presso l'Università di Pisa; dal 2007 al 2010 ha lavorato come assegnista di ricerca presso l'Università per Stranieri di Perugia, dal 2010 al 2015 è stato cultore della materia in Sociolinguistica presso l'Università di Perugia.
Silvia Argurio si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza, dove si è perfezionata anche in Storia delle Religioni. Ha conseguito il dottorato presso RomaTre con un progetto sulla retorica dell’impossibilità nella lirica medievale italiana ed europea. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’università Sorbonne Nouvelle Paris3 dove collabora con il progetto DHAF (Dante d’hier à aujourd’hui en France) sulla diffusione e l’influenza dell’opera dantesca in Francia. Ha da poco pubblicato il primo commento integrale alla silloge Scintille poetiche di Giacomo Lubrano.
Dottoressa di ricerca in Italianistica presso “La Sapienza”, Università di Roma. Ha seguito un percorso accademico incentrato sulla Filologia italiana e romanza ed è diplomata in Archivistica presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Archivistica e Diplomatica. Si occupa di cantari, di letteratura popolare del Cinquecento e della Storia delle donne. Ha vissuto per un periodo a Santiago de Compostela, lavorando presso il Museo do Pobo Galego, dove ha svolto ricerche sulla letteratura e le tradizioni popolari galeghe e sulla scrittura femminile. Attualmente è docente di Lettere a scuola.
Silvia De Laude si è laureata a Pavia con Cesare Segre e perfezionata alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Con Walter Siti, ha curato sei dei dieci “Meridiani” delle opere complete di Pier Paolo Pasolini (1998-2003) e collaborato agli altri quattro (due di scritti per il cinema, e due sulla poesia). Ha pubblicato una nuova edizione commentata di Petrolio per gli “Oscar” Mondadori (2005), ma si è anche occupata di Dante, Petrarca, di teatro medievale e moderno, di Manzoni, Leopardi, Pascoli, Elsa Morante, Mario Mieli. Con Mariantonia Liborio, ha curato un’edizione italiana del Roman de la Rose per Einaudi (Il romanzo della rosa, “I millenni”, 2014).
Con Luca Scarlini ha tradotto la prima edizione integrale delle lettere di Oscar Wilde (Il Saggiatore, 2015) e prima, da sola, il Perlesvaus di un anonimo francese del Duecento, nel “Meridiano” Il Graal. I testi che hanno fondato la leggenda (2005).
Silvio Mignano è nato a Fondi il 23 ottobre 1965. È scrittore e diplomatico di carriera: ambasciatore d’Italia in Bolivia, dal 2007 al 2010, in Venezuela dal 2015 al 2019, e attualmente in Svizzera.
Ha pubblicato i romanzi Una lezione sull’amore (Fazi, 1999), Le porte dell’inferno (Fazi, 2001), Pilar degli invisibili, La favola del mercante Docibile e della principessa siriana (Robin-Biblioteca del Vascello, 2015), Il Danzatore inetto (DeriveApprodi 2018), il libro di favole Il regalo del rinoceronte (Manni, 2004, con illustrazioni dell’autore), le raccolte di poesie Taccuino nero per il viaggio (Caramanica, 2003), Non abbiamo uno sceneggiatore di scorta (Gente Comun, La Paz, 2009), La nostra ribelle buona educazione (Manni, 2011, con prefazione di Enrico Testa, Premio Sertoli Salis 2012 per il miglior libro italiano di poesia del biennio) e I Venerdì Santi (Passigli, 2017), e il libro di racconti El Bolígrafo Boliviano (Robin-Biblioteca del Vascello, 2015).
I suoi libri sono stati tradotti in spagnolo.
Ha tradotto tra l’altro l’antologia di poesie cubane L’isola che canta (Feltrinelli, 1998, a cura di Danilo Manera), Río Quibú di Ronaldo Menéndez (Fazi, 2009), I miei fratelli Fidel e Raúl, di Juanita Castro (Fazi, 2010, con lo pseudonimo di T. Ferreri) e l’antologia di poeti venezuelani Mezzogiorno in Venezuela (Robin-Biblioteca del Vascello, 2017).
Con lo pseudonimo di Mario Cabrera Lima ha scritto la sceneggiatura del film Haiti Chèrie di Claudio Del Punta, premio Giuria Giovane al Festival di Locarno nel 2007 e premio proprio per la sceneggiatura al Festival di Mons (Belgio) del 2007.
È stato anche presidente del comitato organizzatore della Biennale dell’Arte contemporanea de La Paz nel 2009, quando il Presidente della Giuria era Achille Bonito Oliva.
A Basilea ha curato con Germano Celant nel 2006 Avenue Rotella, l’ultima mostra di Mimmo Rotella ancora vivente, tenutasi presso il Museo Tinguely. Collabora con il mensile italiano L’Indice dei Libri, con L’immaginazione (Manni editore), con Margini, la rivista dell’Istituto di Italianistica dell’Università di Basilea, diretta da Maria Antonietta Terzoli, con Insula Europea, rivista on line diretta da Carlo Pulsoni, e con l’Enciclopedia Treccani.
Simone Casini è professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Perugia. È membro della commissione per l’Edizione Nazionale delle Opere di Nievo, e dal 2000 su incarico di Enzo Siciliano cura per Bompiani la nuova edizione delle Opere di Alberto Moravia, del quale ha pubblicato vari volumi e testi inediti. È autore di monografie e saggi sulla letteratura del Sette, dell’Otto e del Novecento e di alcune edizioni critiche (tra cui Le Confessioni d’un Italiano, Classici della Fondazione Bembo, 1999). Si interessa in particolare di narrativa, con un’attenzione specifica ai rapporti tra storia e letteratura, sotto vari aspetti. Ultimamente ha pubblicato Pascoli georgico. Un percorso dai poemetti latini ai poemetti italiani (Patron 2018), la nuova edizione dell’Uomo come fine di Alberto Moravia (Bompiani) e il volume della narrativa di Moravia degli anni Settanta (Bompiani 2021).
Simone Celani è professore associato di Lingua Portoghese e Brasiliana presso Sapienza, Università di Roma; le sue principali aree di ricerca sono legate a Fernando Pessoa, alla filologia d'autore, alla storia linguistica portoghese, al barocco luso-brasiliano, alla traduttologia e alle letterature africane di espressione lusofona. Ha pubblicato una settantina tra saggi e articoli tra cui, in volume, L’Africa di lingua portoghese: storia, cultura, letteratura (2003), Il Fondo Pessoa: problemi metodologici e criteri di edizione (2005), Carlo Antonio Casnedi e a Clavis Prophetarum de António Vieira (2007), Fernando Pessoa (2012), Alle origini della grammaticografia portoghese (2012) e le edizioni dei Saggi sulla lingua e Il caso Vargas di Fernando Pessoa (entrambe del 2006); ha inoltre curato il volume Riscritture d'autore. La creazione letteraria nelle varianti macro-testuali (2016).
Simone Marcenaro, di Pietra Ligure, nella gloriosa West Coast, si divide fra la vita accademica – insegna filologia romanza – e quella di organizzatore di festival. Sposato, ormai alle soglie dei 40 anni, vive a Genova, possiede diverse chitarre e, soprattutto due gatti, Casimiro e Baciccia. Sogna di diventare un allenatore NBA, ma dubita che succederà.
Simone Palmieri ha conseguito la laurea magistrale in Editoria e Scrittura (LM-19) il 19/07/2017, con la tesi "Persuasione in rima - Versificazione e musicalità nel testo pubblicitario" (relatore prof. Paolo Canettieri). Ha partecipato in qualità di relatore al "3rd International Conference on Science and Literature, 2nd CfP" congresso internazionale sul tema "Scienza e Letteratura", proponendo l'intervento "A survey on the functionality of metrical-rhyming structures in italian advertising" (prossima pubblicazione con la casa Peter Lang). Attualmente è dottorando presso l'università La Sapienza di Roma ("Scienze del testo", XXXIV° ciclo), e lavora ad un progetto di ricerca sperimentale sulle funzionalità cognitive del linguaggio poetico.
Simone Ruffini è nato Reggio Emilia nel 1994. Dopo avere completato la laurea triennale in Lingue mercati e culture dell’Asia all’università di Bologna ha conseguito un master alla School of African and Asian Studies di Londra con una tesi sulla poesia persiana come fonte storica della dominazione mongola dell’Iran. Ha da poco iniziato un dottorato di ricerca presso l’Università ebraica di Gerusalemme dove studia lo sviluppo della poesia panegirica persiana sotto il dominio mongolo. Ha pubblicato traduzioni di testi dell’autore iraniano Jalāl Al-e Ahmad sulla rivista di iranistica dell’Università di Bologna “Quaderni di Meykhaneh” e lavora come accompagnatore turistico in Italia e Grecia.
Snežana Milinković è docente di letteratura italiana all'Università di Belgrado e traduttrice
Insegna letteratura italiana moderna e contemporanea presso l'Università degli Studi di Perugia.
Dottore di ricerca in Filologia Romanza all’Università di Roma Sapienza e all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, sono attualmente WIRL-COFUND Fellow presso l’Università di Warwick. Mi interesso di letteratura medievale e contemporanea italiana, francese e occitana e del rapporto tra poesia e musica.
Stefano Rapisarda è professore ordinario di Filologia romanza all’Università di Catania. Si occupa, tra altre cose, di usi politici della filologia e delle scienze accademiche in generale. Sull’argomento ha pubblicato La Filologia al servizio delle Nazioni. Storia, crisi e prospettive della Filologia romanza, Bruno Mondadori 2018; «Italien ist vor uns versunken», Hugo Schuchardt, luglio 1915, «Quaderni di Filologia Romanza» 26-27 (2018-2019), pp. 87-109; Professori in guerra. Filologia e linguaggio militare tra guerra franco prussiana e Prima guerra mondiale, in Il linguaggio del potere, Mimesis 2020; Filologi in guerra e in pace. Auerbach, Curtius, Spitzer, Friedmann, Bloch, Rubbettino 2020.
Sun Tianyang (孙天阳) è nato a Pechino e ha compiuto i suoi primi studi universitari nella città natia presso la Beijing Foreign Studies University (Beiwai), scegliendo il corso quadriennale in Italianistica. Durante questo periodo ha frequentato per 6 mesi anche un corso avanzato di lingua e cultura italiana all’Università per Stranieri di Perugia. Nel 2019 ha conseguito presso l’Università degli Studi di Perugia la laurea magistrale in Italianistica e Storia Europea con la votazione 110 e lode.
Susanne Lippert è nata a Starnberg in Germania e vive a Roma dal 1992. È pofessoressa di lingua tedesca presso l'Università degli Studi Roma Tre. Dal 1999 le sue traduzioni e poesie escono su riviste e antologie tedesche (tra cui Akzente, Das Gedicht, Orte, Litera(r)t). Ha pubblicato due volumi di poesia, "Die Schmetterlinge sind abgestürzt" (2010), ora tradotto in inglese sotto il titolo "Butterflies Lost" (2022) e "Kosmisches Gelächter" (2021) – “Risate cosmiche” (2022). Dal 2015 gestisce un laboratorio di traduzione presso l'università in cui sono state tradotte in italiano opere di Eva Menasse, Friedrich Christian Delius, Doris Dörrie e Marc-Uwe Kling. Le sue linee di ricerca sono il plurilinguismo, la didattica del tedesco, la traduttologia.
Tamara Baris frequenta il Corso di Dottorato in Literary and Historical Sciences in the Digital Age, presso l’Università degli Studi di Cassino. Ha discusso una tesi magistrale in Storia della lingua italiana, intitolata La lingua delle lettere di Margherita Datini al marito Francesco di Marco, 1399-1410 e una tesi triennale in Linguistica italiana dal titolo: La lingua della narrativa italiana contemporanea: Cinacittà di Tommaso Pincio (relatore, di entrambe le tesi, Giuseppe Antonelli). È stata tirocinante del progetto Museo Facile (2013) e stagista presso la Biblioteca della sua Facoltà (2015). Ha partecipato a Scritture Giovani Cantiere del Festivaletteratura di Mantova (2012). Ha lavorato in libreria, a progetti di comunicazione museale e, per un breve periodo, come ufficio stampa. Scrive articoli per il portale Treccani.it (Atlante, Lingua italiana).
Tania Convertini is Research Assistant Professor at Dartmouth College where she directs the Language Program in the Department of French and Italian. Her main areas of research include foreign language pedagogy and digital pedagogy, intercultural education, and media studies. She has published articles on the pedagogical use of film and technology in the language classroom, as well as critical readings of films, television shows and literary texts. Her current project explores the work of the Italian educator, humanist and television host Alberto Manzi and the role of Italian educational television in the 60s.
Teresa Agovino (1987) ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2016 presso l'Università 'Orientale' di Napoli con una tesi incentrata sulle riprese manzoniane nel romanzo storico del Novecento. Insegna Letteratura italiana presso l'Università Mercatorum (Roma) e Metodologie di scritture digitali presso l’Università Europea di Roma. Si occupa di ricerca su Alessandro Manzoni, Primo Levi, Giancarlo De Cataldo, Andrea Camilleri, autori sui quali ha pubblicato numerosi articoli in rivista e atti di convegno. Ha pubblicato i volumi: Dopo Manzoni. Testo e paratesto nel romanzo storico del Novecento e Elementi di linguistica italiana (Sinestesie, Avellino 2017 e 2020); I conti col Manzoni e «Sotto gli occhi benevoli dello Stato». La banda della Magliana da Romanzo criminale a Suburra (La scuola di Pitagora, Napoli, 2019 e 2024);“Non basta essere bravi. Bisogna essere don Rodrigo”: Social, blog, testate online, Manzoni e il grande pubblico del web (Armando editore, 2023). Ha vinto il premio 2023 dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti, Classe di Lettere, con il saggio Da Manfredi all’innominato. Suggestioni dantesche in Manzoni.
Teresa Franceschi nasce nel 1999 a Massa Marittima (GR). Ha conseguito con il massimo dei voti la laurea magistrale in Italianistica presso l'Università di Bologna con una tesi dal titolo «Vuote le mani ma pieni gli occhi del ricordo di lei». Islanda e Sicilia: l’isola fra esilio e nóstos (relatore Prof. Alessandro Zironi), dove oggetto d'indagine è stata la letteratura islandese del Novecento. Il profondo interesse verso la letteratura nordica aveva già trovato espressione nella tesi di ricerca triennale, in cui si indagava il confronto fra le fiabe italiane di Italo Calvino e quelle norvegesi di Asbjørnsen e Moe. Le esperienze di studio nel nord dell'Europa, prima all'Universitetet i Oslo e poi all'Universiteit van Amsterdam, hanno contribuito alla sua formazione accademica e personale. Al momento lavora come redattrice presso Giunti Editore a Firenze.
Teresa Manuela Lussone è ricercatrice di Lingua e traduzione francese all'Università di Bari Aldo Moro. Specialista delle opere postume di Irène Némirovsky, ha curato con Olivier Philipponnat la nuova edizione di Suite française (Denoël, 2020) e di Les Feux de l'automne (Albin Michel, 2014). Con Laura Frausin Guarino ha tradotto Tempesta in giugno, prima parte di Suite française (Adelphi, 2022). Ha scritto svariati articoli sull'autobiografia di Sartre e attualmente sta preparando l'edizione di due opere di Sophie Cottin per Classiques Garnier.
Theodore J. Cachey Jr. è professore di Letteratura Italiana e direttore del Center for Italian Studies presso la University of Notre Dame. Studia Dante, Petrarca, la storia della lingua italiana, e la letteratura di viaggio. È autore e/o curatore di vari volumi, fra cui Le isole fortunate; Pigafetta's First Voyage Around the World; Dante Now; Petrarch's Guide to the Holy Land, e Dante and Petrarch: Anti-dantism, Metaphysics, Tradition; oltre che di numerosi saggi. Ha fondato ed è co-editore con Zygmunt G. Baranski e Christian Moevs della William and Katherine Devers Series in Dante and Medieval Literature.
Dall'ottobre 2018 è Visiting Professor presso la Ghent University, Faculty of Arts and Philosophy, Department of Literary Studies, Blandijnberg 2, 9000 Gent (Belgium).
Tomaso Binga, al secolo Bianca Pucciarelli in Menna, è una artista nata a Salerno il 20 febbraio 1931. Dal 1974 dirige il Lavatoio Contumaciale. Nel 1989 nasce la Fondazione Menna dedicata a suo marito, oggi denominata Fondazione Filiberto e Bianca Menna.
Trifone Gargano è professore presso l’Università degli Studi di Bari, con l’insegnamento «Lo Sport nella Letteratura». Ha insegnato «Linguistica italiana» al Corso di Laurea Magistrale in «Scienze della Mediazione Linguistica», e «Didattica della lingua italiana» per l’Università degli Studi di Foggia, e «Storia della lingua italiana» in Polonia (Università di Stettino). È autore di numerose pubblicazioni e collabora con la Enciclopedia Treccani, con il quotidiano «Corriere del Mezzogiorno» («Corriere della sera»), e con diversi blog letterari. Realizza lezioni-spettacolo sui Classici della Letteratura italiana, ed è commentatore televisivo e radiofonico.
Ugo Fracassa insegna Teoria e Critica della letteratura a Roma Tre, dove è ricercatore nel Dipartimento di Studi Umanistici. Ha pubblicato studi in volume su Montale (Mezzo secolo di Bufera, San Marco dei Giustiniani, Genova, 2007, a sua cura), Rosselli e Zanzotto e, nel 2016, ha dato alle stampe una monografia: per Emilio Villa / 5 referti tardivi (Roma, Lithos). Si occupa della produzione letteraria translingue e della migrazione (in particolare, per la poesia: studi su Emanuel Carnevali, Gëzim Hajdari, Barbara Serdakowski), anche in ottica postcoloniale. Al tema ha dedicato una monografia nel 2012 (Patria e lettere. Per una critica della letteratura postcoloniale e migrante in Italia, Perrone, Roma), il sito princesa20.it ed un saggio di recente pubblicazione: "Nuove frontiere della letteratura italiana della migrazione" (in Scritture migranti, 11, 2017). Il suo studio più recente riguarda la riproposizione in epoca contemporanea, tra narrazione romanzesca e cinematografica, del topos degli amori di Venere e Marte ("Che genere di topos? Intorno a certi amori recenti di Marte e Venere", Studi culturali, 3, 2018).
Ulla Musarra-Schroder ha insegnato scienze letterarie all'Università di Nimega (Olanda), e all'Università di Lovanio (Belgio). Si è specializzata soprattutto in teoria della letteratura e narrativa moderna e contemporanea. Ha partecipato come relatrice a molti congressi e ha pubblicato numerosi articoli su scrittori scandinavi, francesi, italiani (Italo Svevo, Luigi Pirandello, Italo Calvino, Umberto Eco, Claudio Magris, tra gli altri). I suoi libri più importanti sono: Le roman-mémoire moderne. Pour une typologie du récit à la première personne, Holland University Press, Amsterdam 1981; Narciso e lo specchio. Il romanzo in prima persona, Bulzoni, Roma 1989; Il labirinto e la rete. Percorsi moderni e postmoderni nell'opera di Italo Calvino, Bulzoni, Roma 1996; Italo Calvino fra i cinque sensi, Franco Cesati Editore, Firenze 2010. Ha collaborato recentemente a vari volumi di saggi sull'opera di Umberto Eco.
Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Napoli Federico II e in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Siena; già cultore della materia presso le cattedre di Diritto Pubblico, Diritto Pubblico dell’Economia, Contabilità di Stato e Diritto Tributario. Autore di pubblicazioni in materia di diritto tributario.
Valentina Gosetti insegna e ricerca all’Università de New England in Australia, dopo i suoi anni all’Università di Oxford nel Regno Unito, dove ha conseguito la laurea specialistica e il Dottorato di Ricerca. Durante la laurea triennale all’Università di Bologna è stata allieva di Adriano Marchetti con il quale condivide la passione per la poesia francese e francofona. È autrice del saggio Aloysius Bertrand’s ‘Gaspard de la Nuit’: Beyond the Prose Poem (Legenda, 2016) e di vari articoli e capitoli sulla poesia francese dell’Ottocento e sulla traduzione. Ha curato in collaborazione con Adriano Marchetti e Andrea Bedeschi, l’antologia Donne. Poeti di Francia e oltre, dal Romanticismo a oggi (Ladolfi, 2017), in collaborazione con Alistair Rolls, Still Loitering. Australian Essays in Honour of Ross Chambers (Oxford Peter Lang, 2020). Nel tempo libero, cura il blog di traduzione poetica in lingue minoritarie Transferre, dove traduce la grande poesia in bresciano.
Valentina Pedone, professore associato, insegna Lingua e Letteratura Cinese presso l’Università di Firenze. Si è formata presso l’Università di Roma Sapienza, dove ha conseguito il dottorato in Storia e Civiltà dell’Asia Orientale. Ha perfezionato lo studio della lingua cinese a Pechino e negli Stati Uniti grazie a prestigiose borse di studio. Da anni si occupa di bilinguismo, seconde generazioni e migrazione cinese, temi su cui ha pubblicato diversi articoli e volumi in Italia e all’estero.
Nato a Milano, si è trasferito a Torino per gli studi universitari, dove ha conseguito la Laurea in Lettere Triennale e Magistrale. È attualmente Dottorando presso l’Università per Stranieri di Siena, con un progetto sull’edizione critica al commento della Divina Commedia di Giuseppe Lando Passerini. Divide la sua passione per la letteratura con quella per il giornalismo sportivo: nel 2012 ha fondato il giornale online www.toro.it, di cui è attualmente vicedirettore. Collabora anche per il giornale La Repubblica, nelle pagine locali torinesi.
Valerio Cappozzo è Assistant Professor of Italian e Direttore del programma di Italianistica dell’University of Mississippi (U.S.A.). Specializzato in filologia materiale e critica letteraria ha di recente pubblicato il ‘Dizionario dei sogni nel Medioevo‘ (Leo S. Olschki 2018). Studioso di rapporti culturali tra il Medio Oriente e il mondo latino nel Medioevo e nel Rinascimento, si occupa anche di poesia italiana moderna e contemporanea su cui ha curato libri su Francesco De Sanctis, Giorgio Bassani e Carlo Michelstaedter. Membro del comitato scientifico di diverse collane e riviste letterarie e filosofiche, è il co-direttore di «Annali d’Italianistica» e attualmente il segretario dell’American Boccaccio Association.
Vera Lúcia de Oliveira è professore associato di Letterature Portoghese e Brasiliana all’Università degli Studi di Perugia. Ha diversi libri di poesia e saggi e ha partecipato ad antologie poetiche in vari paesi. Scrive in portoghese e in italiano e ha ricevuto prestigiosi premi letterari sia in Italia che in Brasile. Fra i saggi, citiamo Poesia, mito e história no modernismo brasileiro, São Paulo, Editora UNESP, 2015; Storie nella storia: Le parabole di Guimarães Rosa, Lecce, Pensa Multimedia, 2006; Narrativas brasileiras contemporâneas em foco (con Eunice P. Vial) Editora da Universidade Federal de Santa Maria, 2012. Ha tradotto e curato antologie poetiche di Lêdo Ivo, Carlos Nejar e Nuno Júdice. sito: http://www.veraluciadeoliveira.it
Traduttore letterario. Specialista nelle letterature africane di lingua portoghese e in quelle latinoamericane di lingua spagnola.
Vincenzo Matera è professore ordinario di antropologia culturale e di antropologia linguistica nell’Università di Milano, Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture Mediazioni. È docente di storia sociale della cultura nell'USI (Università della Svizzera Italiana), Facoltà di Comunicazione, Cultura e Società. Si occupa di teoria antropologica, di scrittura e di politiche della rappresentazione, nel quadro di una più ampia riflessione sulle pratiche comunicative. Tra le sue ultime pubblicazioni: Pensare, parlare, scrivere, videoscrivere, digitare, in L’antropologia linguistica di G. R. Cardona, a cura di C. Bologna e V. Matera, La ricerca folklorica, Grafo edizioni, n. 78, anno 2023, pp. 241-252; Storie dell’antropologia (a cura di G. D’Agostino e V. Matera, Utet università, 2022, trad. inglese Histories of Anhtropology, Palgrave, 2023).
Vito Portagnuolo nasce alle Idi di Marzo del 1995 a Castellana Grotte (BA). Laureato in Lettere Classiche e successivamente in Italianistica presso l’Università di Pisa, è attualmente dottorando in Italianistica e filologia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Si occupa di latino medievale e umanistico e volgare fiorentino, spaziando da Dante agli storici dell’Umanesimo, dalla medicina medievale alla cultura popolare. Ha pubblicato nel 2020 due recensioni a lavori di Michele Feo per la rivista “Campi immaginabili” e ha frequentato il corso di Formazione presso l’Opera del Vocabolario Italiano, contribuendo alla redazione di due voci per il TLIO. Nel marzo del 2020, con la collaborazione dell’Università di Pisa, si è fatto promotore dell’iniziativa online “Lo giorno se n’andava…un viaggio virtuale con Dante” per la celebrazione del Dantedì. Nel tempo libero, si dedica al teatro e alla poesia, dilettandosi con la scrittura, solo se ispirata.
Vittorio Roda è stato professore ordinario di Letteratura italiana nell'Università di Bologna. La sua attività di ricerca si è sviluppata sul terreno della letteratura moderna, e in particolare sui decenni tra fin de siècle e primo Novecento. I suoi principali volumi: Decadentismo morale e decadentismo estetico (1966); La strategia della totalità (1978); Il soggetto centrifugo (1984); Homo duplex (1991); I fantasmi della ragione (1996); La folgore mansuefatta (1998); Verga e le patologie della casa (2002); Letteratura fra due secoli (2007); Studi sul fantastico (2009); Da Carducci alla Grande Guerra (2019).
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