Per me tradurre rappresenta prima di tutto proporre al lettore italiano un’opera letteraria che io apprezzo. Infatti scelgo solo testi che mi piacciono; non so nemmeno immaginare di tradurre un’opera che non mi piace. Significa anche dare accesso a una cultura e una mentalità diversa da quella italiana. Io traduco dal giapponese, una cultura molto distante dalla nostra (sebbene presenti dei punti in comune), perciò la pratica della traduzione non ha solo un valore letterario, ma anche sociale.
Categoria: L’Italiano
Huck and Montalbano: Translating Dialectical Variety
What can we conclude from these examples taken from the Italian and English translations of these two masters of dialect, Twain and Camilleri? Rather than a definitive conclusion, I prefer to hazard the hypothesis that dialectical variety may indeed be one of those things that is inevitably lost in translation. Beyond that, it strikes me that this hypothesis, if true, may also be somewhat paradoxical. Our inability to translate dialectical variety may deny readers access to the very aspects of foreign cultures that are expressed by the peculiar and fascinating musicality of natural human speech.
Cosa rende i traduttori infedeli?
Tradurre ha sempre, e necessariamente, a che fare con la possibile fedeltà o infedeltà del traduttore, altrimenti il concetto stesso di traduzione scompare. Eppure sembra che essere infedeli non sia possibile: a quali condizioni la necessariamente possibile infedeltà?
Maristella Petti intervista Bruno Arpaia
Non credo molto a un giornalismo “imparziale”: della realtà, vediamo soltanto quello che siamo preparati a vedere, e ogni sguardo è diverso, condizionato dalle nostre esperienze. Penso, quello sì, che il giornalismo debba essere “onesto”, raccontando ciò che si vede, anche se non ci piace. Non credo nemmeno che il romanzo sia una costruzione narrativa dell’io.
Maristella Petti intervista Vera Gheno
essere una sociolinguista mi ha resa più attenta a cogliere – e cercare di rendere – le differenze di tono, di stili, di dialetti che magari incontro nell’originale.