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Nota a margine. Lo sprofondare beniano e il riemergere

Una volta Piergiorgio Giacchè definì i propri scritti su o per Carmelo Bene dei Vangeli Apocrifi, intendendo dire che l’equivalente beniano della Bibbia è costituito dagli scritti e dalle opere di Bene stesso. Personalmente, penso che oggi gli scritti di Giacchè siano gli unici testi capaci di farci vedere Bene, se si aggiunge alla lettura… Continue reading Nota a margine. Lo sprofondare beniano e il riemergere

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Ognuno scrive al comandante. Lettere della famiglia de Marchis a Gabriele D’Annunzio

«Tu devi sapere che sei giunto in una città pericolosa per i tuoi giovani anni.» (Giovanni Comisso, Il porto dell’amore, Milano, Longanesi, 1959, p. 193) Che Gabriele D’Annunzio occupi un posto centrale nell’immaginario della borghesia abruzzese dei primi anni del Novecento non stupisce. È, però, curioso che, nell’arco di circa un ventennio (1919-1937), ben tre… Continue reading Ognuno scrive al comandante. Lettere della famiglia de Marchis a Gabriele D’Annunzio

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Pontiggia: nitore e bibliofilia

In copertina una dedica di Pontiggia all'autore dell'articolo C’è un’eleganza nella brevità, nel gusto di costruire un saggio accostando singoli frammenti, e di costruire un libro accostando molti di quei saggi. È un dandismo che Pontiggia ha applicato nel suo stile saggistico, lasciandoci nel dubbio sulla forma di flânerie applicata: se si è attardato a… Continue reading Pontiggia: nitore e bibliofilia

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Per Benito

«Al terzo tentativo uccide la moglie a coltellate». Pochi dubbi, se un artista c’è che rende uguali, livellandoli nell’universo di fantasie genetiche, realtà (cos’è, appunto la realtà?) e fantasie (e cos’è, appunto la fantasia?) quello è l’uomo chiamato Benito. Il giorno della sua morte accadde questo, e questo, tale varietà di questo, lui aveva previsto… Continue reading Per Benito