conversando con...

Marco Vitale intervista Elio Pecora

Venivo da Napoli, dove avevo vissuto anni di studi e di letture, anche di malinconie e di inquietudini. Avevo compiuto da qualche mese trent’anni e a Roma trovai in me stesso un’allegria e una curiosità che non mi conoscevo. M’accadde, prima in una libreria allora notissima, in cui lavorai per alcuni mesi, di incontrare diversi scrittori ed artisti, ne vennero le prime amicizie e frequentazioni. Era un tempo ancora assai vivo di Roma, non funestata dal traffico delle auto, dalle folle trabocchevoli, da un compiaciuto disfacimento.

conversando con...

Marco Vitale intervista Giancarlo Pontiggia

Volevo un titolo che dicesse qualcosa di significativo sulla poesia, e soprattutto sulla poesia contemporanea, che vive, come ben sai, uno strano paradosso: da una parte una grande fioritura di poeti e di linguaggi; dall’altra una condizione di marginalità che non è tanto dovuta ai pochi lettori (pochi, i lettori di poesia, sono sempre stati) quanto alla scarsa o incerta considerazione di cui gode da qualche decennio presso i media e le istituzioni.

Interventi

L’enigma del tempo nella poesia di Alessandro Ricci

Nella poesia di Alessandro Ricci vi è una fascinazione della fine che aveva còlto uno dei primi e suoi più lucidi lettori: il poeta Gianfranco Palmery che ne ospitò negli anni ottanta i versi sulla rivista “Arsenale” e successivamente in bellissime pubblicazioni del suo Labirinto (I cavalli del nemico, 2004 ; L'arpa romana, 2008 ; L'editto finale, 2014, edizioni postume curate dall'amico poeta Francesco Dalessandro).