Questi versi però, oltre alle sonorità scots e gaeliche, oltre al retroterra culturale scozzese - vi è memoria di Stevenson (Robert Louis) nella figura di Leerie, il lamplighter cantato nel Child’s garden of verses – rievocano, descrivono, producono anche immagini, e non esclusivamente legate alle lowlands.
Autore: Ugo Fracassa
Ugo Fracassa insegna Teoria e Critica della letteratura a Roma Tre, dove è ricercatore nel Dipartimento di Studi Umanistici. Ha pubblicato studi in volume su Montale (Mezzo secolo di Bufera, San Marco dei Giustiniani, Genova, 2007, a sua cura), Rosselli e Zanzotto e, nel 2016, ha dato alle stampe una monografia: per Emilio Villa / 5 referti tardivi (Roma, Lithos). Si occupa della produzione letteraria translingue e della migrazione (in particolare, per la poesia: studi su Emanuel Carnevali, Gëzim Hajdari, Barbara Serdakowski), anche in ottica postcoloniale. Al tema ha dedicato una monografia nel 2012 (Patria e lettere. Per una critica della letteratura postcoloniale e migrante in Italia, Perrone, Roma), il sito princesa20.it ed un saggio di recente pubblicazione: "Nuove frontiere della letteratura italiana della migrazione" (in Scritture migranti, 11, 2017). Il suo studio più recente riguarda la riproposizione in epoca contemporanea, tra narrazione romanzesca e cinematografica, del topos degli amori di Venere e Marte ("Che genere di topos? Intorno a certi amori recenti di Marte e Venere", Studi culturali, 3, 2018).