Come molte espressioni della cultura e della società svizzera, il Premio è frutto di un utopismo pragmatico che colpisce e affascina un italiano, abituato al conflitto più che all’alleanza tra pragmatismo e utopia. Quel che forse ancora manca al Premio, o che va incrementato, è la capacità di promuovere la conoscenza degli autori fuori dai confini nazionali, e in certi casi fuori dai confini delle diverse aree linguistiche.
Autore: Niccolo Scaffai
Niccolò Scaffai ha insegnato Letteratura italiana contemporanea all’Università di Losanna ed è attualmente docente di Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Siena, dove dirige il Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in «Storia della tradizione culturale del Novecento». Si è occupato in prevalenza di letteratura del Novecento (tra i suoi libri recenti: Il lavoro del poeta, Roma, Carocci 2015; il commento a La Bufera e altro di Montale, con I. Campeggiani, Milano Mondadori 2019; Montale, con P. Marini, Roma, Carocci, 2019) e di questioni di stilistica, teoria della letteratura e comparatistica. In quest’ambito, ha dedicato ricerche e pubblicazioni all’ecologia letteraria, tra cui il volume Letteratura e ecologia. Forme e temi di una relazione narrativa (Roma, Carocci 2017) e Ecopetry. Poesia del degrado ambientale (numero monografico 58-59/2018 della rivista «Semicerchio»). Fa parte del direttivo di «Between» e di altre riviste scientifiche. Scrive per «Alias», «doppiozero», «Le parole e le cose2».