In Dante c’è senza dubbio una viva, profonda, sincera fiducia nel futuro della Commedia e forse nel futuro della sua opera in generale
Autore: Marco Grimaldi
Marco Grimaldi (Napoli, 1979) si è laureato all’Università Federico II, è stato borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli, ha conseguito a Siena il titolo di dottore di ricerca in Filologia romanza e ha lavorato all’Université Paul-Valéry di Montpellier e all’Università degli Studi di Trento. È attualmente ricercatore e professore aggregato di Filologia della letteratura italiana alla Sapienza, Università di Roma. Ha diretto l’unità romana del progetto FIRB 2013 L’Italia dei trovatori: repertorio informatizzato delle poesie occitane relative alla storia d’Italia (secc. XII-XIV). Si occupa prevalentemente di poesia italiana e occitana medievale. Oltre a numerosi articoli su alcune delle principali riviste internazionali di filologia e letteratura italiana e romanza, ha pubblicato un libro sui trovatori (Allegoria in versi. Un’idea della poesia dei trovatori, Bologna, il Mulino, 2012), un commento alle Rime di Dante (Le Rime della ‘Vita nuova’ e altre Rime del tempo della ‘Vita nuova’, Roma, Salerno, 2015; Le Rime della maturità e dell’esilio, 2019) e un saggio divulgativo su Dante (Dante, nostro contemporaneo. Perché leggiamo ancora la ‘Commedia’, Roma, Castelvecchi, 2017). È membro del comitato scientifico della «Rivista di studi danteschi». Il suo blog è www.marcogrimaldi.com.