Il Tex di oggi – «duro, serio, cupo» e così lontano dagli atteggiamenti ribellistici e antirazzisti del Tex di Bonelli (che era capace di essere ponte tra culture, tra la prateria dei coloni bianchi e il tepee del popolo rosso, tra il mondo dei wasp e quello degli ispanici e dei neri d’America) – a me pare diventato un personaggio come tanti, tra i tanti a disposizione sul mercato.
Autore: Giuseppe Noto
Giuseppe Noto insegna Filologia romanza, Letteratura teatrale del Medioevo romanzo e Didattica della lingua italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. È stato il primo direttore del Centro interateneo per la formazione degli Insegnanti della scuola secondaria del Piemonte. Componente del Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione linguistica) Piemonte, è presidente della SIFR (Società Italiana di Filologia Romanza)-Scuola e assesseur del Conseil dell’AIEO (Association Internationale d’Études Occitanes). Si occupa di letteratura medievale in lingua d’oc, d’oïl e del sì. È cultore di fumetti (Tex) e di romanzi gialli (Simenon, Camilleri e Manzini). Nel (poco) tempo libero canta e recita. Forse ricomincerà a ballare il tango.