Siamo testimoni di un mondo e di un linguaggio che è moribondo, se non già morto. Resurrezioni non sono possibili, se non come operazione meramente culturale, confinata agli addetti ai lavori. Come i concorsi di poesia latina. Non ha parole il dialetto per un'epoca fatta di benessere finto e di tragedie vere. Fatta di immagini virtuali e di slogans. E questo vale anche per poesia in lingua, dove certo non mancano le parole, che anzi..., mancano le cose.
Autore: Erinda Islami
Laureanda in Lingue e letterature comparate e Collaboratrice nei musei.