Sepulchra Maris è il risultato della traduzione di Le Cimetière Marin di Paul Valéry, che Pietro Tripodo completò presumibilmente nel 1979. Nel periodo compreso tra il 1979 e il 1981, Tripodo cedette a Ignazio Visco la sua traduzione in latino medievale dell’opera di Valery, intitolandola appunto Sepulchra Maris; ad essa era annessa una fotocopia de… Continue reading «Nell’incerta ombra di una lingua che fu»: i “Sepulchra maris” di Pietro Tripodo
Autore: Eleonora Rimolo
Eleonora Rimolo (Salerno, 1991) è Dottore di Ricerca in Studi Letterari presso l’Università di Salerno. Ha pubblicato il romanzo epistolare Amare le parole (Lite Editions, 2013) e le raccolte poetiche Dell’assenza e della presenza (Matisklo, 2013), La resa dei giorni (Alter Ego, 2015 – Premio Giovani Europa in Versi), Temeraria gioia (Ladolfi, 2017 – Premio Pascoli “L’ora di Barga”, Premio Civetta di Minerva, Finalista Premio Fiumicino, Finalista Premio Fogazzaro) e La terra originale (pordenonelegge – Lietocolle, 2018 – Premio Achille Marazza, Premio “I poeti di vent'anni. Premio Pordenonelegge Poesia”, Premio Minturnae, Finalista Premio Fogazzaro, Finalista Premio Bologna In Lettere, Premio Speciale della Giuria “Tra Secchia e Panaro”, Segnalazione Premio “Under35 Terre di Castelli”). Suoi inediti sono stati pubblicati su “Gradiva”, “Atelier”, “Poetarumsilva”, “Poesiadelnostrotempo”, “Poesia2punto0” “Perigeion” e tradotti in diverse lingue (spagnolo, arabo, russo, francese, inglese, portoghese, macedone, rumeno). Con alcuni inediti ha vinto il Primo Premio “Ossi di seppia” (Taggia, 2017) e il Primo Premio Poesia “Città di Conza” (Conza, 2018). È Direttore per la sezione online della rivista Atelier.
Eleonora Rimolo intervista Massimo Parolini
Eleonora Rimolo ci fa conoscere la poesia di Massimo Parolini
«Sopra il nudo cuore» la violenza nella poesia femminile del ’900
Il saggio ripercorre le fasi salienti della poesia femminile del ’900, con particolare attenzione verso le poetesse italiane ed europee che hanno denunciato attraverso le loro opere le forme più disparate di violenza di genere, al fine di tracciare un fil rouge che unisca queste diverse voci accomunate dalla scelta del testo poetico come strumento di narrazione della violenza e delle sue conseguenze.