L'immagine di copertina è di Enrico Pulsoni 1- Il mondo e il mappamondo Per cercare di farsi largo nella civiltà della Cina, nel 1584, nella abitazione della Compagnia di Gesù che all’epoca era a Zhaoqing, p. Matteo Ricci (Lì Mǎdòu, Macerata 1552-Pechino 1610) ha l’idea di collocare nella sala d’ingresso una carta geografica del mondo,… Continue reading Quando il Catai era vicino e la Cina era lontana: Matteo Ricci, apostolo e scienziato
Autore: Diego Poli
Diego Poli, professore Emerito, è stato professore ordinario presso l'Università di Macerata di Glottologia e linguistica. Negli anni 1990-96 ha ricoperto la carica di Preside della Facoltà di Lettere e filosofia per due mandati consecutivi. È stato dapprima Segretario e successivamente Presidente della Società italiana di glottologia (SIG) in carica per il biennio 2001-2002. È attualmente Direttore della Collana “Episteme” (Editrice il Calamo di Roma) e della “Rivista italiana di linguistica e di dialettologia” (Fabrizio Serra Editore, già I.E.P.I., di Roma - Pisa). Ha organizzato numerosi convegni, tra i quali si segnalano fra i più recenti: “Cristina di Svezia e la cultura delle accademie” (2003), “La lingua del teatro fra d’Annunzio e Pirandello” (2004, in collaborazione con L. Melosi), “L’Oriente nella cultura dell’Occidente” (2004, in collaborazione con D. Maggi e M. Pucciarelli), “Lessicologia e metalinguaggio” (2005), “Annibal Caro a cinquecento anni dalla nascita” (2007), “I linguaggi del Futurismo” (2010), “Le Marche terra di elezione di G.G. Belli” (2015, in collaborazione con M. Baleani), “In limine - Frontiere e integrazioni” (2018), “Gli universali in linguistica” (2018). Si occupa di linguistica storica (in particolare classica, celtica e germanica), etimologia, dialettologia, retorica, storia della lingua latina, storia della lingua inglese, antico nordico, fonetica e fonologia, storia della linguistica, storia della grammatica nel Medioevo, etnolinguistica. Ha inoltre studiato la speculazione linguistica in Dante, Annibal Caro, Leopardi, Belli, nel Futurismo e ha approfondito le istanze linguistiche nel pensiero della Compagnia di Gesù dei secoli XVI-XVIII, in particolar modo in riferimento alle figure di Matteo Ricci e di José de Acosta. È membre d’honneur della “Société belge d’études celtiques” dal 1995. È eletto, nell’adunanza del 24 marzo 2012, socio corrispondente non residente dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti per la Classe di scienze morali, lettere e arti. È dichiarato socio honorario della “Asociación de docentes e investigadores de lengua y literatura italiana” dell’Argentina (ADILLI) nel settembre 2012. Il 25 ottobre 2013 è insignito dal Cardinale di Milano, S.E. Angelo Scola, del titolo di Accademico ambrosiano. Nel maggio del 2021 è cooptato nella Accademia degli Agiati di Rovereto. Gli è conferito il titolo di “professore Emerito” dal Ministro dell’Università e della ricerca, prof.ssa Maria C. Messa, con Decreto 0000071 del 18 gennaio 2022.
La presenza del Futurismo
La data dell’uscita del manifesto di Filippo Tommaso Marinetti su Le Futurisme nella prima pagina de «Le Figaro» di sabato 20 febbraio 1909 è ricorsa in questi giorni. Per l’occasione ripropongo una mia riflessione (basata soprattutto su POLI 2013, 2017, 2018a, 2019) riguardo ad alcune delle prospettive aperte dalla emancipazione dell’energia dall’ermeneutica sottesa al complesso… Continue reading La presenza del Futurismo
Il dialetto: questo (s)conosciuto
La lingua italiana è una fra le tante acquisizioni culturali avvenute nella storia del “Bel Paese” che è consistita nel divenire del rapporto dialettico fra le fasi di volta in volta proposte di “italiano” e i suoi numerosi “dialetti”.