Spaltkopf (2008), romanzo d’esordio della scrittrice austriaca Julya Rabinowich (1970), narra la storia di una famiglia di ebrei russi che negli anni Settanta lasciano Leningrado – l’odierna San Pietroburgo – per trasferirsi in Occidente. Questo viaggio senza ritorno, come del resto tutta la storia, è visto e raccontato da Mischka, la figlia sradicata, strapiantata, che… Continue reading Julya Rabinowich: Spaltkopf (Testa bifida), Wien, Edition Exil, 2008
Autore: Chiara Conterno
Chiara Conterno intervista SAID
dopo la rivoluzione islamica che è successa nel nome di dio volevo salvare la mia religiosità – dagli / amministratori di dio./ mi sembrò che i salmi rappresentassero la forma adeguata perché lì il profeta davide parla / direttamente con il dio. /
Chiara Conterno intervista Vladimir Vertlib
Ridere può avere un forte effetto liberatorio. Per me, sia come persona che come autore, funziona così. Prendere se stessi, gli altri e le cose non troppo seriamente, bensì con ironia, aiuta a superare incolume la vita e il mondo. La vita è molto bella, ma anche terribile.
Chiara Conterno intervista Julya Rabinowich
Lo Spaltkopf rappresenta la rimozione che, di generazione in generazione, assume una forma sempre più insistente. Simboleggia anche il meccanismo che sovente trasforma le vittime in colpevoli, quando quelle, in un secondo momento, non rielaborano gli avvenimenti. Nei miei lunghi anni di interprete alle sedute di psichiatria e psicoterapia ho osservato il fenomeno per cui gli uomini si trasformano quando, durante la visita, cominciano a rimuovere in maniera seria; le voci mutano e diventano cupe. I pazienti sembrano comandati a distanza, in maniera analoga, e paiono temporaneamente posseduti da un’entità esterna.