Il nome di Ana Blandiana, la maggiore poetessa romena del secondo Novecento, ci è sufficientemente noto grazie ad almeno tre sue raccolte di versi, uscite in Italia negli ultimi vent’anni, a partire dal fortunato volume edito nella Collana Donzelli Poesia: Un tempo gli alberi avevano occhi.[1] La sua creatività e la sua personalità sono di… Continue reading “Non sono fatta per comandare le persone, bensì per emozionarle e convincerle”
Autore: Bruno Mazzoni
Bruno Mazzoni (Napoli, 1946), già professore di Lingua e Letteratura Romena all’Università di Pisa (avendo altresì insegnato nelle Università di Bucarest, UBB/Cluj-Napoca, della Calabria, Roma-La Sapienza, Firenze) e Preside per due mandati della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, è stato membro fondatore dell’Associazione Italiana di Romenistica-A.I.R. ed è doctor honoris causa dell’Università di Bucarest e di Universitatea de Vest di Timişoara. Ha pubblicato studi sulla poesia romena (I. Budai-Deleanu, M. Eminescu, T. Arghezi, I. Barbu, N. Stănescu, A. Blandiana, M. Cărtărescu), ha curato l’edizione critica di un ampio carteggio B.P. Hasdeu-Hugo Schuchardt (Liguori, 1984), di un ampio corpus di iscrizioni del cosiddetto “Cimitero allegro” di Săpânţa (ETS, 1999), si è occupato di problemi di storia della linguistica romena e romanza del XIX sec., ha coordinato il volume Geografia e storia della civiltà letteraria romena nel contesto europeo (Pisa University Press, 2010, insieme con A. Tarantino). Ha tradotto versi e prosa dall’opera di Ana Blandiana (Un tempo gli alberi avevano occhi, Donzelli, 2004, in collaborazione con Biancamaria Frabotta; L’orologio senza ore, Elliot, 2018, Variazioni su un tema dato, Donzelli, 2023), di M. Blecher (Accadimenti nell’irrealtà immediata, Keller, 2012; Cuori cicatrizzati, ivi, 2018), di Mircea Cărtărescu (per l’opera in prosa, edita da Voland: Travesti, 2000, 20162; Nostalgia, 2004, 20122; Perché amiamo le donne, 2009; i tre volumi L’ala sinistra, 2008, Il corpo, 2015, L’ala destra, 2016, che compongono l’ampia trilogia intitolata Abbacinante; il prosimetro Il Levante, 2019; per il Saggiatore, Solenoide, 2021 e, per La Nave di Teseo, Melancolia, 2022; nonché due antologie di versi cartareschiani: Poesie d’amore. CD doppio, Pagine, 2003; Il poema dell’acquaio, Nottetempo, 2015), di Denisa Comănescu (Ritorno dall’esilio, in collaborazione con Mihai Banciu, Transeuropa, 2014), di Herta Müller, premio Nobel 2009 per la Letteratura, con l’unico suo libro di versi-collage composto in lingua romena (Essere o non essere Ion, Transeuropa, 2012), di Matei Călinescu (Vita e opinioni di Zacharias Lichter, Spider&Fish, 2021), di Matei Vişniec (Lisistrata, mon amour), di Cătălin Pavel (L’archeologia dell’amore. Dal Neanderthal al Taj Mahal, NEO ed., 2022). Per l’attività scientifica e culturale svolta per la diffusione della Romenistica in Italia, gli è stato conferito dal Governo romeno l’Ordine Nazionale “al merito” col titolo di Comandor (2002); per la sua attività di traduttore dal romeno ha ricevuto, da parte del Presidente della Repubblica Italiana, il Premio nazionale per la Traduzione del Ministero dei Beni Culturali (2008), è stato insignito infine dall’Università di Pisa dell’Ordine del Cherubino (2013).