Milano avrà, a breve, il nuovo stadio, in area San Siro, grazie ad un accordo raggiunto tra le parti interessate, stipulato in un recente incontro, avvenuto a fine ottobre scorso, presso il Ministero della Cultura, presenti il ministro della cultura, Alessandro Giuli, il ministro dello sport, Andrea Abodi, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e i rappresentanti dei due club cittadini, Inter e Milan. Del vecchio stadio «San Siro», intitolato alla memoria di «Giuseppe Meazza», a partire dal 1979, calciatore milanese, già campione mondiale nell’edizione del 1934, e, successivamente, anche allenatore e dirigente sportivo, dovrebbe restare una parte della struttura elicoidale, la curva sud, e un pezzo della tribuna. Il vecchio stadio, i cui lavori di costruzione erano stati avviati il primo agosto del 1925, fu inaugurato il 19 settembre del 1926, con una partita amichevole, tra le due squadre milanesi (vinta dall’Inter per 6 a 3).
Alle informazioni di cronaca, tra vecchio e nuovo stadio, tempi, modalità e costi di costruzioni, vincoli ambientali e procedure accelerate, a noi piace sovrapporre le notizie che apprendiamo attraverso la fantasia della Walt Disney, che dedicò un albo di «Topolino», nel 1986 (il n. 1620, del 14 dicembre di quell’anno), alla questione dello stadio di Milano, attraverso la lettura della storia Topolino e la leggenda del panettone, ambientata nella Milano del 1386, ben seicento anni prima, rispetto al 1986, anno di pubblicazione dell’albo Disney, regnante il granduca Gian Galeazzo Visconti, esattamente nell’anno in cui si decideva l’edificazione del nuovo Duomo di Milano, scegliendone il progetto.
Topolino e Pippo, grazie alla macchina del tempo, fanno, quindi, un salto temporale e spaziale, portandosi dal loro presente storico al 1386, dalla città di Topolinia, alla Milano frenetica e attiva del Medioevo, con il preciso incarico di scoprire il nome del progettista del duomo cittadino, viste le polemiche di attribuzione. La lettura di questa intrigante e divertente avventura disneyana, con la affiatata coppia Topolino – Pippo, svela al lettore tutta una serie di curiosità e di notizie, riguardanti sia il Duomo di Milano, soprattutto, come mai la scelta del granduca cada proprio sull’avveniristico progetto, per la realizzazione di una delle chiese più note e belle del mondo, sia, anche, di notizie sull’invenzione del dolce natalizio tipico di Milano, il panettone, opera, manco a dirlo, di uno sbadato e del tutto improvvisato cuoco pasticcere di nome Pippo; sia, infine, sul (futuro) stadio di San Siro, grazie a uno strambo progetto di Duomo, capace di ospitare ben 80 mila fedeli (spettatori), realizzato da due curiosi, ancorché geniali, architetti, Mazzoloni e De Riveris (con evidentissimi riferimenti, nella scelta dei nomi, ai due campioni simbolo, rispettivamente, dell’Inter, Sandro Mazzola, e del Milan, Gianni Rivera). Dinanzi al granduca, però, i due architetti, dopo aver dichiarato di essersi ispirati al Colosseo, per la progettazione del loro Duomo, litigano per la scelta dei colori dei mosaici: l’arch. Mazzolini insiste sui colori nerazzurri; invece, l’arch. De Riveris, guarda caso, sui colori rossoneri. Gian Galeazzo Visconti pone fine alla bagarre, congedandoli in tutta fretta, bocciando il loro progetto, anche perché dice di temere che, così facendo, la città intera rischiava di dividersi in due opposte fazioni (nerazzurra e rossonera, appunto).
Sceneggiatori dell’albo Disney furono Carlo Panaro e Bruno Sarda. I disegni furono realizzati da Guido Scala e da Massimo De Vita. Per quanti volessero approfondire lo studio della «vera storia del Topo più famoso del mondo», suggerisco la lettura del saggio Mickey Mouse, scritto da Dario Amadei e Elena Sbaraglia, Graphofeel Edizioni, Roma 2022, che ha il dono di essere leggibilissimo, quasi un racconto orale, nient’affatto noioso, e non appesantito da note al testo e da rinvii che ne inceppino la lettura. Il libro, infatti, si rivolge al grande pubblico degli appassionati di Topolino, ma anche agli insegnanti, agli studenti, ai fumettisti, agli storici del fumetto (non solo Disney, ma agli storici del fumetto tout-court). Gli spunti di approfondimenti che questo libro offre sono tantissimi, seguendo diversi filoni di ricerca. Uno fra tutti, indico la lunga storia d’amore tra Minnie e Topolino, eterni fidanzatini (nonostante i cento anni d’età), intrecciando questa storia con la comparsa, di tanto in tanto, dei rivali d’amore (improbabili amanti, che si interpongono tra Minnie e Topolino). Segnalo, inoltre, le storie che vedono tra i protagonisti il professor Zapotec, archeologo di chiara fama, che, quasi sempre, collabora con il prof Marlin, grandissimo scienziato che, con la collaborazione di Zapotec, costruisce una macchina del tempo. Entrambi, nel 2021, prenderanno parte alla storia Zio Paperone e il 101 canto della Commedia, albo di omaggio, da parte della Disney, al settimo centenario della morte di Dante Alighieri. Insomma, un libro che consente al lettore di entrare nel laboratorio di Walt Disney, sin dalle primissime prove di matita, nel 1928, e fin dalla sua fanciullesca passione per i “topi”, generalmente considerati animaletti schifosi e ripugnanti, che però nella fervida mente di Walt riescono a scatenare la fantasia.
L'autore
- Trifone Gargano è professore presso l’Università degli Studi di Bari, con l’insegnamento «Lo Sport nella Letteratura». Ha insegnato «Linguistica italiana» al Corso di Laurea Magistrale in «Scienze della Mediazione Linguistica», e «Didattica della lingua italiana» per l’Università degli Studi di Foggia, e «Storia della lingua italiana» in Polonia (Università di Stettino). È autore di numerose pubblicazioni e collabora con la Enciclopedia Treccani, con il quotidiano «Corriere del Mezzogiorno» («Corriere della sera»), e con diversi blog letterari. Realizza lezioni-spettacolo sui Classici della Letteratura italiana, ed è commentatore televisivo e radiofonico.
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