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Pizzica e social media: come gli utenti di internet percepiscono le parlate popolari

Sin dall’avvento dei social media, spopolano sulle piattaforme social diversi contenuti in dialetto. Canzoni, brevi video, poesie e interventi comici che possono essere condivisi, re-postati sulla propria pagina e, soprattutto, commentati. A fronte di quest’ultima possibilità, è impossibile fare a meno di notare l’approccio del pubblico dei social media ai più disparati dialetti italiani e di come le regioni caratterizzate da una forte componente dialettale, anche fra i giovani, siano spesso al centro dell’attenzione degli utenti. Dalla comicità, all’informazione, alla musica, il dialetto si appropria spesso di uno spazio pubblico e digitale che spesso divide nettamente gli utenti, fra chi rivendica la coesistenza di due culture linguistiche, una nazionale e una regionale, e chi invece non lo apprezza. A seguito sono riportate alcune discussioni nelle sezioni commenti di vari contenuti il cui fattore comune è proprio la componente dialettale.

Non è raro che dei brani in dialetto diventino virali: quattro delle cinquanta canzoni più ascoltate in Italia nel mese di agosto 2024 sono o contengono dei versi in dialetto. Per quanto, dunque, l’approccio al dialetto in musica possa sembrare ormai normalizzato, la reazione degli utenti dei social è spesso divisiva.

Sarafine e Riturnella. Nel 2024 la cantante Sarafine esegue una cover di una canzone tradizionale in dialetto calabrese (Riturnella) sul palco di XFactor. Alcuni hanno percepito il dialetto calabrese come triviale, associandolo alle sagre popolari. Non è raro che un dialetto generi una reazione tanto polemica e che, soprattutto, venga associato a una dimensione rurale anche quando si cerca di “globalizzarlo”.

 

Geolier al festival di Sanremo. Nel febbraio del 2024, Geolier partecipa a Sanremo con un brano in dialetto napoletano (I p’ me, tu p’ te), sollevando diverse polemiche. In molti hanno ritenuto che il dialetto non fosse adatto al festival, essendo Sanremo il simbolo della canzone italiana. Il dialetto sembra essere percepito come un elemento esterno alla cultura della penisola e non è un caso che spesso – e in particolare per quanto riguarda i dialetti del Meridione – si tenda ad associare il dialetto alle complesse lingue africane, in un atteggiamento ironico ma che in molti casi sconfina nella xenofobia.

 

Papa Nero dei Pittura Freska . Non sempre, però, il dialetto innesca reazioni negative. Papa nero, brano in dialetto veneziano presentato a Sanremo 1997, è ricordato positivamente per il suo sarcasmo e la scelta linguistica, come si evince dalla sezione commenti del video musicale del brano, il cui apprezzamento denota un atteggiamento totalmente opposto rispetto al polverone sollevato dal napoletano Geolier nel 2024.

 

Liberato. Lo stesso vale per il misterioso cantante Liberato, che esordisce con Nove maggio nel 2017. Dall’identità sconosciuta, Liberato continuerà a pubblicare album in napoletano, unendo il genere della «canzone napoletana» a quello dell’EDM e creandosi un pubblico molto vasto, anche e soprattutto all’infuori di Napoli, per la sua capacità di unire suoni tradizionali a generi più globali.

SardegnaUno in sardo: SardegnaUno è una trasmissione televisiva di informazione giornalistica regionale in lingua sarda, nata nel 2017. La scelta di trasmettere un telegiornale interamente in sardo ha attirato diverse critiche: come nel caso dei due cantanti sopra riportati, in molti hanno percepito la trasmissione, diventata virale su Instagram nel mese di maggio, come una sorta di affronto alla lingua italiana e all’Italia. Fra le risposte non è mancato chi ha cercato di confutare l’opinione dei più scettici, tra cui la stessa trasmissione che interviene nella sezione commenti, invitando l’autore di una delle osservazioni a considerarlo come un arricchimento culturale.

Reel in napoletano: Un video di una giovane ragazza che studia inglese diventa virale per la cadenza campana della protagonista. Nei commenti si gioca sull’associazione tra il napoletano e città come Cuneo o Bolzano: l’ilarità consiste nell’associare un dialetto percepito come rozzo a zone economicamente privilegiate. Questa ironia riflette un pregiudizio sul legame tra la padronanza del dialetto e la presunta cattiva conoscenza dell’italiano.

È molto più frequente che il dialetto sia utilizzato nella realizzazione di contenuti divertenti, dove viene sicuramente “tollerato” di più. In questa categoria di contenuti primeggia sicuramente il romanesco, associato a figure di spicco della comicità e della televisione italiana. Un esempio sono le reazioni a un’esibizione di Gigi Proietti  o alle canzoni del rapper Piotta . Il romanesco entra nella “storia” di internet, rendendosi molto spesso protagonista di meme virali. Viene, in generale, percepito positivamente dagli utenti dei social media, perché comprensibile in tutta la penisola e per questo facile da imitare.

giorgialucia.falbo@studenti.unipg.it

 

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L'autore

Giorgia Lucia Falbo
Nata a Catanzaro il 31 luglio 2002, studia Lettere all’Università di Perugia.