Cento anni fa, il 4 luglio 1924, nasceva Erich Linder, destinato a diventare un protagonista dell’industria letteraria italiana. Linder fu figura centrale dell’ALI – Agenzia Letteraria Internazionale, fondata da Augusto Foà e successivamente diretta dal figlio Luciano Foà, sotto la cui direzione Linder ha iniziato la sua attività di agente letterario dapprima come collaboratore e poi, dal 1951, come direttore dell’agenzia.
Nel suo ruolo di agente letterario Linder ha rappresentato la maggior parte degli autori italiani, negoziando i loro diritti con gli editori italiani e curando la promozione estera delle loro opere. «Odio l’ingiustizia, i soprusi. E credo che l’autore sia vittima dell’editore. Il mio scopo è di difenderne gli interessi»: con queste parole, intervistato per La Fiera Letteraria il 14 novembre 1968, sintetizzava la sua “missione” come agente letterario. Il suo contributo al raggiungimento di un più equo riconoscimento economico del lavoro degli scrittori gli ha guadagnato l’appellativo di “sindacalista degli scrittori”, cui si accompagna quello di “editore degli editori”, poiché – rispettato e temuto – Linder tirava le fila dell’editoria italiana e ha influito profondamente sulle politiche culturali delle case editrici che, volenti o nolenti, dovevano interfacciarsi con lui. Per il sostanziale monopolio che l’ALI ha detenuto durante “l’epoca Linder”, anche le agenzie straniere dovevano fare i conti con lui: Linder, infatti, ha giocato un ruolo centrale nel mediare la penetrazione della letteratura straniera in Italia e nel piazzare all’estero le opere degli autori da lui rappresentati.
I rapporti che intrecciava con autori, editori, traduttori e agenti sono raccontati dalla corrispondenza editoriale dell’ALI, raccolta nell’archivio “ALI – Erich Linder” conservato presso la FAAM – Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Depositato alla Fondazione nel 1999 per volontà del figlio Dennis Linder, il fondo archivistico è stato poi acquisito dall’ente e riordinato da Tiziano Chiesa con il coordinamento di Paolo Pozzi: ne sono risultati 37.126 fascicoli, raccolti in 1.898 faldoni, che offrono uno spaccato dell’industria letteraria italiana tra gli anni quaranta e gli anni ottanta del Novecento.
Per valorizzare questi materiali è nato il progetto PRIN 2002 “Caro Linder…” Storie di testi e di edizioni nell’archivio ALI – Erich Linder, da me coordinato (Università degli studi di Padova) assieme a Virna Brigatti (Università degli studi di Milano). Il progetto intende attraversare l’archivio dell’ALI per rintracciare i dati natura filologica contenuti negli scambi tra autori, editori, traduttori e agenti: notevole è infatti il contributo che questa corrispondenza può dare alla ricostruzione della storia interna ed esterna delle opere trattate dall’agente. Per approfondire gli obiettivi del progetto e conoscere il gruppo di ricerca è possibile visitare questo sito.
Per celebrare il centenario della nascita di Linder, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori ha realizzato un breve contenuto video dove, in collaborazione con alcuni membri del progetto Caro Linder, presentiamo Linder e il progetto legato all’archivio ALI. Qui di seguito il video dell’iniziativa Cantiere Linder: buon compleanno Erich
Buona visione, e… buon compleanno Linder!
L'autore
- Monica Zanardo è professoressa associata di letteratura italiana all’università degli studi di Padova. Si occupa di archivi letterari (manoscritti e biblioteche d’autore) dal Sette al Novecento, con particolare attenzione a Vittorio Alfieri e Elsa Morante, e con un interesse significativo per la riflessione sulle volontà d’archivio (www.volontadarchivio.disll.unipd.it). È Principal Investigator del progetto PRIN 2022 “Caro Linder…” Storie di testi e di edizioni nell’archivio ALI – Erich Linder e coordina con Christian Del Vento il progetto Digital Alfieri.
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