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Versi di Monika Mann

In questa stessa sede, mi sono occupato di Rolf Schott e dei suoi amici, menzionando tra gli altri Karl Kerényi, Thomas Mann, Hermann Hesse, Urs von Balthasar. A seguito di una nuova ricognizione nel Fondo Schott, conservato, come noto, nella Biblioteca Comunale Augusta di Perugia, posso aggiungere il nome dello scrittore e commediografo austriaco Franz Theodor Csokor, che il 23 novembre 1954 regala al nostro la pièce Caesar Witwe. Ein Stück in einem Vorspielund drei Akten (Hamburg, Paul Zsolnay Verlag, 1954), con la seguente dedica «Meinem lieben Rolf Schott allerherzlichst».

Certamente meno noti sono i nomi di Rose M. Oldenbourg o di Mario Pomarici: la prima omaggia Schott con «Moi», image de Dieu. Preuve de l’existence de Dieu. Dedié aux compagnons du temps de l’incroyance. Avant- Propos de Charles du Bos (Paris, Aux Editions du Cerf, 1937), vergando la seguente dedica: «Pour monsieur Rolph Schott avec des salutations très cordiales / Paris, 11.II.38»M; il secondo con la silloge poetica Verso i Campi Flegrei – Il Sebeto (Napoli, Guido Pomarici editore, 1909): «All’amico e compagno Rolf Schott in segno di fraterna amicizia / Roma 19 giugno 1950».

Entrambi i libri si rivelano rarissimi, al punto che l’Opac SBN non fornisce nessuna occorrenza del primo, e solo una del secondo.

Le novità non si limitano al fondo librario ma riguardano anche l’Archivio Schott, al cui interno ho potuto reperire alcune poesie, in inglese e in tedesco, che Monika Mann invia a Schott. Non essendo possibile stabilire la loro cronologia, le riproduco secondo l’ordine di successione delle carte presenti nell’Archivio.

La prima poesia è in un foglio dattiloscritto, che nella parte superiore reca in inchiostro rosso la scritta “Love!” seguito da “Monika”

peoples

peoples
give honour to myself
your fate
let not my last and burning goodwill
to be blighted
but cure and feed and teach me
to be great
by great I understand
united

***

La seconda è in un duplice foglio manoscritto: il primo si apre con il nome “Rodolfo” in alto a sinistra, sottolineato in rosso, mentre il secondo si chiude con il nome di “Monika” con la medesima sottolineatura in basso a destra. La disposizione dei nomi sta verosimilmente a intendere, come in una sorta di alfa e omega, che sono proprio loro i poli del testo. Qui di seguito il componimento:

Song for boys

Raffaella looked at you
you knew not what she wanted
you knew she was beautiful
so much so that you said

Raffaella who has invented thee
who Raffaella pray tell me
my father has my mother has
on the brink of heaven

Raffaella what do you look at me
what do you want Raffaella
to go at the brink of heaven with thee
to see where I was made

you went with her you went so fast
you couln’t count till seven
and of the blessed goal remasted
you guess a hole in heaven

***

Anche la terza poesia è in un foglio manoscritto, che si apre con la frase “For you, Rodolfo”

Wistling wind

Wistling wind, un-word,
extreme, utmost speechlessness,
highly bewildered confirms it
what in years and centuries has not been said,
wistling wind wistling away,
and I am listening –
to be destined to hear and obey,
how cruel, and yet wistling
ah! Wistling wind is life,
all.

***

L’ultima è su un foglio dattiloscritto, che reca scritto a mano nella parte superiore: “Für Rolf Civinini / Monika”. Si noti che Civinini è la via dove abitava Schott. In questo modo Monika si premura di nascondere l’identità del destinatario della poesia

Liedlein

Kinder gibt es wie Engel, wie Aepfel, wie Zwerge,
ach so verschieden, so bunt, so hold und verzwickt,
Menschen sind es in Tal wie auf dem Berge,
denen das Leben noch nicht in die Augen geblickt.
Spaeter sind sie nicht auseinander zu halten,
sie tragen die gleichen festgebuegelten Falten
in ihren Gesicht, in ihrem Sonntagskleid.
Sie haben das gleiche uralte Menschenlachen,
das wie das Geld in ihren Taschen klirrt,
sie haben die gleichen Tueren zu schliessen und aufzumachen,
ist es ein Wunder, wenn das Schicksal sich irrt?

Non avendo avuto modo di verificare se si tratti di poesie inedite, mi limito a segnalarle all’attenzione degli studiosi.

Bastano questi pochi esempi per comprendere non solo la ricchezza del Fondo Schott ma soprattutto la possibilità di investigarlo sotto vari aspetti, anche interdisciplinari. Per tale motivo mi auguro che nel prossimo futuro possa ricevere la giusta attenzione che merita.

 

 

L'autore

Carlo Pulsoni
Carlo Pulsoni è il coordinatore di Insula europea (http://www.insulaeuropea.eu/carlo-pulsoni/).