La mia generazione non ha vissuto la seconda guerra mondiale. Ma ha vissuto la guerra in Bosnia, l’assedio della città di Sarajevo e i crimini di Srebrenica. Eventi storici recenti che rischiano di essere dimenticati. Il clima pesante di quei fatti, il lutto che grava non solo sulla città di Sarajevo, ma sull’intera ex Jugoslavia, li ho sentiti quando ho visitato la Bosnia ed Erzegovina, nel febbraio del 2019, invitata nell’ambito di un incontro poetico del Sarajevo Winter Festival. La fortuna ha voluto che incontrassi nel settembre del 2018 ad Atene Ibrahim Spahic, durante l’ International Analogio Festival. L’ho incontrato di nuovo lo scorso luglio, nell’ambito del Festival interbalcanico del dramma antico, organizzato dalla Regione dell’Attica. Il principio dei nessi non causali mi ha dato lo stimolo per realizzare questa intervista.
Ibrahim Spahic è nato a Sarajevo, dove ha studiato letteratura comparata e teatro. È poeta, scrittore, editore e curatore di mostre. Le sue poesie sono state tradotte in moltissime lingue, in italiano, greco, inglese, tedesco, francese, arabo, macedone del nord, albanese, armeno, polacco, slovacco e portoghese. È il fondatore del Festival Internazionale ‘Sarajevo Winter’, che si organizza senza interruzioni dal 1984. Svolge un’intensa attività politica, ed è stato, tra l’altro, presidente del Partito Democratico Popolare nel 1993 e rappresentante nell’Assemblea Costituzionale della Bosnia ed Erzegovina. È il fondatore e presidente del Centro Internazionale per la Pace. Per il suo impegno a favore del dialogo interculturale e a sostegno della pace, ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale. È cittadino onorario della città di Montorio Al Vomano. Ha ricevuto il Premio Tartufo per la Pace, il Premio Speciale della Giuria del Premio Europeo di Teatro, e la Medaglia Juan Miro dell’Unesco. È stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica francese per il suo contributo all’Arte e alla Letteratura, dell’ordine del Drago a nove teste della Corea del Sud, e della Medaglia d’Oro dell’Umanesimo della Lega Internazionale degli Umanisti. Ha ricevuto il Premio Nord-Sud di Cooperazione del Marocco, e di Manager dell’Anno nel campo della cultura nel Sud- Est Europeo.
Le parole che seguono in modo associativo lettere dell’alfabeto, sono basate sulla conversazione piena di sorprese che ho avuto l’opportunità di fare con il sempre sorridente e instancabile Ibrahim Spahic, mentre mi faceva da cicerone, nell’ormai lontano febbraio del 2019, nel centro storico della città in cui è nato, cresciuto e che non ha abbandonato mai, neanche durante la guerra. Nel rispetto della nostra diversità culturale, aveva previsto infatti che la nostra passeggiata terminasse nella cattedrale ortodossa della città.
A – Antico dramma
Sofocle-Euripide-Eschilo. Il mare della sapienza mediterranea.
B – Balcani
I Balcani non sono una terra di sangue, ma la terra del fuoco olimpico e del nettare.
C – Coesistenza
Sostenere la coesistenza è l’unica via per proteggere la diversità sul pianeta.
D – Diplomazia culturale
La diplomazia culturale e l’arte costituiscono la base per il dialogo e per evitare i conflitti.
E – Editoria cartacea ο elettronica
Sia l’editoria cartacea che quella elettronica si basano sul Messaggio.
C’è il Logos.
C’è Luce.
F – Fardello
Sisifo e il fardello della vita.
G –Grecia
Il mito e la civiltà di Prometeo.
H – Homo sapiens
Saggio è colui che sa di dover offrire agli altri.
I – Italia
La terra degli artisti, delle belle arti e dei vigneti.
L – Lettura
Leggendo scopriamo gli universi paralleli e il nostro mondo.
M – Morte
La morte è la rabbia / l’ultima sfida alla vita.
N – Noia
La via della compassione
O – Oggi / Ieri / Domani:
Oggi porta in sé Ieri e Domani.
Ieri porta in sé Oggi e Domani.
Domani porta in sé Oggi e Ieri.
P – Poesia
La poesia contiene lo ieri, l’oggi e il domani, concetti e valori spaziali deperibili.
Q – Quotidianità
La quotidianità è un rituale personale che risuona come un’eco nella comunità.
R – Resistenza
La resistenza è un atto fondamentale di libertà.
S –Sarajevo
La storia di Sarajevo è la storia dei suoi abitanti, una città sopravvissuta nonostante gli assedi e le ossessioni.
T – Traduzione
La traduzione è il risultato della co-creazione, l’arte di scrivere un nuovo testo.
U – Ucraina
Taras Shevchenko, L’ampio Dnepr piange, geme
L’ampio Dnepr piange, geme.
Il vento ronza rabbioso.
Piega in giù i salici,
e forma onde di montagne.
La pallida luna avvia l’ora,
spunta dai bordi delle nuvole,
come una barca si perdeva tra le onde,
era naufragata in un mare azzurro.
Nemmeno i galli cantavano,
nessun rumore da nessuna parte.
Solo gli uccelli parlavano in modo sregolato,
E frusciavano le foglie di tiglio.
V – Vita
La vita è la rivelazione del mistero della Creazione.
Z – Zagare
Il profumo primaverile del Mediterraneo.
J – Jugoslavia
La Jugoslavia conteneva diversi contesti storici del 20° secolo, è il sogno, la speranza e il mare dell’Europa e del mondo.
Per i suoi cittadini, i suoi abitantiera / è la realtà del loro passato.
K– Karma
Il karma è il groviglio infinito delle nostre azioni e delle loro conseguenze.
W – Workaholic
Lo siamo la maggior parte di noi
X – xenophobia
La xenofobia è una paura irrazionale dell’altro, dell’ignoto.
Essere aperti, capire l’altro e la diversità, sono valori umani preziosi.
Y – Yin
Per la parola Yin cito una mia poesia dalla silloge L’uomo dai fili di ferro (Sarajevo 2018)
Il terzo
In uno son due
Tra due
C’è sempre il terzo
L’altra
Parte
Di te e me.
L'autore
- Giorgia Karvunaki è nata in Grecia, a Creta, a Canea. Ha studiato in Italia Lingua e cultura italiana per stranieri, Scienze Politiche - Indirizzo Internazionale, Insegnamento dell'italiano come LS, Sceneggiatura e in Grecia Traduzione - Traduttologia. È membro associato e National Convener per la Grecia dal 2007 della Commissione internazionale per la storia delle istituzioni rappresentative e parlamentari (ICHRPI), Rappresentante accreditata del Nosside, Premio Internazionale di Poesia (Unesco) e Membro dell'International Theatre Institute (ITI). Vive ad Atene dove lavora come insegnate, traduttrice, promotrice culturale e ricercatrice storica. Le sue traduzioni, le sue interviste e i suoi articoli, sono stati pubblicati in riviste cartacee ed elettroniche in Grecia, in Italia e in Romania. Le sue traduzioni di opere teatrali sono state messe in scena in Grecia e in Italia. Nel 2018 è stata premiata dall'Istituto Italiano di cultura di Atene con il ‘Premio Luigi Pirandello’.
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