Anche se non è stato frequente oggetto di studio, la presenza del “mito” in Thomas Mann, ha interessato non pochi autori, in particolare Furio Jesi, uno dei maggiori “mitologi” italiani del 900. La questione fondamentale in Mann è ovviamente cosa questi intenda per mito e per quale ragione i suoi romanzi, in particolare “Morte a Venezia”, facciano continuamente ricorso a materiali mitologici. L’articolo cerca di dare una risposta, certamente sintetica, alla domanda, confrontando poi il ruolo che il mito svolge nel racconto di Mann con lo spazio che invece gli concede Luchino Visconti nel noto film che dal racconto dello scrittore tedesco trae ispirazione.
L'autore
- Luigi Cimmino insegna Gnoseologia delle Scienze Umane, Filosofia della Mente e Paradigmi Etici all'università di Perugia. Monografie recenti: Tempo ed esperienza. Intenzionalità, azione, filosofie del tempo, Aguaplano, Perugia 2020; Introduzione all'epistemologia della mente, Rubbettino, Soveria Mannelli 2012. In uscita, per la fine del 2023, Paradigmi etici, Aguaplano.
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