Una ricerca costata cinque anni di lavoro. Grazie a un progetto avviato a partire da una tesi di laurea di Luca Piroddi, un giovane studioso mio allievo e ideatore e realizzatore del piano di lavoro insieme a me (nato in seno all’Osservatorio della Lingua italiana dell’Università di Cagliari), sono finalmente online “Le parole di Sanremo” (www.leparoledisanremo.it ). Si tratta di un sito che consente di trovare tutte le parole (o i gruppi di parole) contenute nei testi delle canzoni presentate a Sanremo, dalla prima edizione del 1951 fino a quella appena conclusa.
L’utilizzo della piattaforma è molto semplice: si inserisce la voce da ricercare, composta di almeno due lettere, e appaiono i passi che la contengono. Si possono testare usi grammaticali, qualora si voglia interrogare l’archivio per ricavarne informazioni sull’evoluzione della norma linguistica, sui registri dell’italiano o altro. Si può essere interessati a conoscere la consistenza numerica dei rapporti di forza tra gli uomini (uomo: 143 testi; uomini: 34) e le donne (donna: 109 testi; donne: 45), o tra le mamme (mamma: 21 testi; mamme: 4) e i papà (11 testi). Si può voler verificare la diffusione di un determinato vocabolo o di una certa area di significati: ad esempio l’ambito sentimentale è coperto da una quantità di cuori, di sogni o di amori (amore è in ben 431 canzoni, amor in 172, amori in 13; cuore è in 230 testi, cuor in 170, cuori in 14, compresi quelli delle carte; 80 motivi contengono sogno e in 88 c’è sogni, fra sostantivi e verbi). Altrettanto rappresentata la semantica dell’odio e del dolore (odio 10, verbo e nome; dolore 1, un “dolore di testa” a parte, dolor 17, anche plurale; triste 47, tristi 8, tristezza 24, tristezze 2; sofferenza 1, soffrire 38; lacrima 15, lacrime 23, lagrime 2; piangere 59). Si possono sfruttare gli esiti della ricerca per futuri capitoli di una storia linguistica sociale, a partire dalla presenza nel corpus dei mezzi di trasporto (treno è in 18 motivi; auto e bicicletta in 5, automobile in 2; tram in 3; e così via), o delle modalità di comunicazione (giornale 7, giornali 3; radio, 3; tv 3; telegramma 1; telefono 30, fra nomi e verbi, telefonare 6, telefonata 4; non c’è il fax, non c’è Internet, non ci sono le e-mail, le chat o gli sms). Non mi dilungo in altri esempi per lasciare ai lettori il gusto della ricerca.
L'autore
- Massimo Arcangeli è un linguista, sociologo della comunicazione, critico letterario e scrittore. Dirige festival culturali e collabora con numerose testate giornalistiche e televisive. Il suo ultimo libro è Sciacquati la bocca. Parole, gesti e segni dalla pancia degli italiani (Milano, Il Saggiatore, 2018)
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