Spaltkopf (2008), romanzo d’esordio della scrittrice austriaca Julya Rabinowich (1970), narra la storia di una famiglia di ebrei russi che negli anni Settanta lasciano Leningrado – l’odierna San Pietroburgo – per trasferirsi in Occidente. Questo viaggio senza ritorno, come del resto tutta la storia, è visto e raccontato da Mischka, la figlia sradicata, strapiantata, che con i suoi soli 7 anni crede di essere diretta in Lituania per trascorrervi le vacanze, e invece viene letteralmente catapultata a Vienna, città che diventa la sua nuova patria. Esilio, lacerazione interiore, ricerca della propria identità linguistica, nazionale e religiosa, contrasti familiari e sociali costituiscono i fili rossi del romanzo che avvince anche per quel suo curioso e insolito titolo: Spaltkopf è una figura raccapricciante e spaventosa, accostabile all’uomo nero delle favole che qui, però, è dotato di una sua propria voce e interviene nella storia. Che si tratti di un ottimo lavoro, lo si è capito subito: nel 2009 Spaltkopf è stato insignito con il Rauriser Literaturpreis.
Lingua originale:Tedesco
Sito casa editrice: http://www.zentrumexil.at
Chiara Conterno: chiaraconterno@libero.it
L'autore
- Chiara Conterno, ricercatrice di Letteratura Tedesca presso l’Università di Bologna, si occupa di lirica tedesca del Novecento e contemporanea, Briefkultur, letteratura transculturale, autori ebreo-tedeschi dal Settecento ad oggi, fenomeni di ricezione dei classici, Kulturtransfer tra Italia e Germania nel Settecento. Traduce dal tedesco.
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