Autrice e performer estremamente originale, in La règle du je la scrittrice si presenta così: “Mi chiamo Chloé Delaume. Sono un personaggio di fantasia”. Il filo rosso delle sue opere è in effetti il contestato genere dell’autofiction che l’autrice vive in modo personalissimo, definendo la propria produzione come un susseguirsi di cantieri sperimentali dove la scrittura costeggia, invade, combatte la vita. Dans ma maison sous terre non fa eccezione: le vicende dei defunti sepolti in un cimitero si intrecciano a quelle di Chloé Delaume che in quel luogo passa le giornate distesa sulla tomba della madre, conversando con l’enigmatico Théophile e mettendo in atto il suo piano di vendetta: scrivere il romanzo che ucciderà la nonna. Al testo sono legate delle tracce sonore, scaricabili nel sito della collezione e in quello dell’autrice, che fanno eco ad alcuni capitoli: “In questo modo sono i morti ad avere l’ultima parola”. Chloé Delaume non è tradotta in italiano.
Lingua originale:Francese
Sito casa editrice: www.editionsduseuil.fr
Marika Piva: marika.piva@unipd.it
L'autore
- si occupa di letteratura francese del XIX e del XXI secolo, con riferimento soprattutto alle scritture dell’Io, alle varie forme di interdiscorsività e ipertestualità, all’ibridazione dei generi. Specialista di Chateaubriand, fa parte del gruppo di ricerca NuBE – Nuova Biblioteca Europea e, con I Libri di Emil, ha pubblicato la prima traduzione italiana di Chloé Delaume, Narciso e i suoi spilli / Il lutto delle due sillabe (2016). Insegna presso l’Università di Padova.
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