Vincitore del premio Magnesia Litera come libro dell’anno 2010, l’ultimo romanzo di Jan Balabán affronta il difficile tema della morte del padre. Scritto poco prima della morte stessa dell’autore, improvvisa nell’aprile 2010, sembra essere strettamente collegato alla sua stessa esistenza. Ciò che colpisce è l’estrema lucidità del narratore, il quale non ama nascondersi dietro a metafore; il suo sguardo è disilluso, né l’uomo, né la morte vengono giudicati. La morte è messa a tacere, non è minacciosa, non è salvifica. Il compito che è chiamata a svolgere appare chiaro, riconsegnare all’uomo una limpida percezione della vita. Accattivante è lo stile stesso del romanzo, lontano da un’andatura regolare, un accumulo di monologhi intervallati da dialoghi; a prima vista, una massa informe di riflessioni che svela la sua salda struttura espressiva nel dispiegarsi della narrazione.
Lingua originale: Ceco Sito casa editrice: http://www.nakladatelstvi.hostbrno.cz/ |
L'autore
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Ha conseguito la laurea specialistica presso l'Università degli Studi di Perugia, con una tesi in Linguistica informatica.
I suoi principali interessi di ricerca riguardano la Linguistica dei corpora e le sue applicazioni nel campo della didattica e della traduzione.
Partecipazione a convegni: KorpLing 2011, Università Carlo di Praga (Repubblica Ceca), 22-24 settembre 2011.
Titolo della relazione: Italský iterativní prefix ri- a jeho české protějšky (Il prefisso iterativo italiano ri- e i suoi equivalenti cechi).
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