Tutta la tradizione letteraria europea tende periodicamente a tornare sulla materia di Bretagna, in particolare per quanto riguarda i sistemi letterari agli estremi dell’Atlantico. Nel quadro della narrativa galega, Morgana en Esmelle è il più recente testo che usa il codice arturiano per codificare la realtà e prendere le distanze dal mito; il valore aggiunto di quest’opera è di farlo in chiave femminista. Begoña Caamaño fa vivere Merlino in un paesino galego, come aveva già fatto Álvaro Cunqueiro. Lì riceve la visita di Morgana, sorella del re bretone, per sistemare i conti con il passato e rendere giustizia al suo ruolo e di quello di Viviana; si tratta, infatti, di due delle figure femminili cui è riservato il trattamento peggiore in alcune versioni della storia. Allo stesso tempo, offre una spiegazione alla sconfitta di Artù messa a tacere dal tempo e dalla misoginia.
La vocazione irriverente non finisce qui. La prospettiva femminile, di per sé sovversiva, permette il moltiplicarsi di letture che mettono in discussione il racconto ufficiale del “governo” di Artù, le strategie che gli permisero di arrivare al potere e le ragioni del suo fallimento; aspetti che, a loro volta, ci restituiscono l’attualità della nostra Europa convulsa in maniera originale e niente affatto scontata. La lotta fra i due modus operandi proposti nell’opera serve a riproporre quelle domande cui non siamo ancora stati in grado di fornire una risposta: come bisogna gestire l’essenza dell’identità? Come si prepara il futuro delle nazioni? Quai sono i limiti dell’etica per i politici, i responsabili e gli intellettuali della patria? È più efficace rinchiudere il sapere in una sorta di Avalon che mantiene le distanze con il popolo in attesa di tempi migliori o rinunciare ai propri principi in cerca di un approccio populista, pur se manipolatore? La relazione tra potere e religione apporta benefici? E, su un piano già più intimo, fino a che punto sono giusti i confini entro cui la società racchiude l’amore? Fino a che punto siamo fatti di rimorsi e sconfitte?
Ciononostante, la solennità di queste domande non appesantisce affatto la lettura che procede scorrevole e fluida grazie a personaggi ben costruiti, alla diversità di argomenti paralleli e alla curiosità che suscita nel lettore indagare il lato “B” di una storia così ben conosciuta da tutti.
Lingua originale: galego
Casa editrice: Galaxia (www.galaxiastore.it)
Inma Otero Varela: oterovarela@gmail.com
L'autore
- Inma Otero Varela (Carral, 1976) è attualmente professoressa di Lingua e letteratura galega nelle scuole superiori. È stata lettrice di galego nell’Università “La Sapienza” di Roma dal 2003 al 2008. Collabora come critico letterario in “Grial” e “Novas do Eixo Atlántico*. Ha pubblicato studi sulla narrativa galega in svariati volumi e riviste scientifiche (“Critica del Testo”, “Anuario de Estudos Literarios Galegos”, “Boletín Galego de Literatura).
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