L’idea del progetto “Palabrasenmúsica” è di Xoán Curiel, artista e compositore di Santiago de Compostela, il quale ha effettuato un ampio percorso di esplorazione della cultura galega analizzando in particolar modo la sua tradizione poetica, dai primi testi poetici medievali fino alle opere di autori contemporanei. Queste poesie sono state trasformate in canzoni dove la musica originale è composta dallo stesso Xoán Curiel. L’idea su cui si basa il progetto è che la poesia può essere considerata in alcuni contesti un’arte “povera”, dato che per la sua creazione si usa solo una matita e un foglio di carta. In altri casi, invece, può essere ritenuta come un’arte di difficile diffusione, considerata spesso d’élite. In “Palabrasenmúsica” la poesia si unisce e si fonde con la musica che le dona soffio vitale e forza comunicativa, proprio come accadde agli esordi della creazione letteraria dove la musica era al servizio della parola. Alla stregua di altre esperienze culturali di altri paesi europei, Curiel usa la voce e la musica come strumenti espressivi, creando una contaminazione reale e coinvolgente fra le due arti.
“Palabrasenmúsica” nasce dall’incontro fra due mondi, quello musicale e quello poetico, tuttavia lo strumento comune è la voce. Cosa ha significato per te realizzare questo progetto?
La contaminazione tra musica e poesia è una combinazione assolutamente vincente. Musica e poesia hanno in comune la voce, che alla fine risulta sempre efficace, indipendentemente da quello che si legga, si canti e dalla lingua nella quale ci si esprime.
Come è nata l’idea di unire suggestioni musicali ad autori che appartengono a patrimoni culturali ed artistici diversi?
Per questo spettacolo ho effettuato una selezione di poesie di autori classici e contemporanei della letteratura galega, con l’intento di offrire un’ampia panoramica della produzione passata e presente; inoltre nello spettacolo canto in portoghese, spagnolo, ma anche in italiano: canto infatti anche una poesia di Alda Merini…!
In un tempo in cui si abusa della comunicazione e si maltrattano le parole, qual è il valore che intendi dare alla parola in questo spettacolo?
Credo che questo spettacolo sia una sorta di celebrazione, di festa della parola. La parola parlata, cantata, interpretata, oltre a utilizzare lingue diverse che coesistono armonicamente, rende il lavoro semplice, ma allo stesso tempo molto elaborato. Un testo letterario, una qualsiasi opera d’arte, nel momento in cui se ne fruisce è sempre un viaggio emozionale perché ti consente a volte di scoprire qualcosa di te stesso che non immaginavi neppure di poter provare. Nel momento in cui il tema del viaggio nello spazio e nel tempo è proprio parte dell’argomento, dell’opera letteraria che si sta leggendo o in generale il soggetto dell’opera d’arte, il godimento è anche più forte.
Link al promo-video per lo spettacolo “Palabrasenmúsica” (gennaio 2018)
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L'autore
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Nata a Varese nel 1966, ha vissuto e studiato a Como, Milano e Barcellona laureandosi in lingua e letteratura spagnola con una tesi sperimentale in letteratura spagnola e storia dell'arte. Negli anni '90 ha insegnato italiano a Barcellona e poi ha collaborato con numerose associazioni culturali e artistiche sia in Italia che in Spagna, facendo parte dell'organizzazione tecnico-artistica di festival come ad esempio il Festival Mozart, la Stagione Lirica dello Sferisterio di Macerata, il Canto delle Pietre, Grec 93. Dopo un periodo dedicato ad attività inerenti alle relazioni pubbliche e all'interpretariato, dal 2003 è docente di lingua e letteratura spagnola in un liceo linguistico di Como e collabora con alcune scuole, università e centri culturali italiani e spagnoli nella realizzazione di progetti legati principalmente alla musica e alla parola.